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«Cos'è, per te, l'amore incondizionato?»

La frase è scritta sulla lavagna con la solita grafia di Viola, a caratteri cubitali, in blu. La sto guardando ininterrottamente da mezz'ora; le mie mani sono appoggiate sul foglio bianco che aspetta di essere riempito da parole che non ho, le mie dita accarezzano di tanto in tanto la carta liscia. I miei compagni stanno scrivendo, tutti - anche Vittoria, che ha sempre detestato la scrittura creativa e che, solitamente, trascorre queste ore sbuffando e abbozzando stupidi disegni sul banco.

Guardo ancora la consegna scritta alla lavagna, percorrendo con gli occhi ogni lettera. Cos'è l'amore incondizionato? Esiste una canzone che ne parla; cerco di ricordare il testo ma, quando finalmente riesco a riempire la mia mente con i versi, non sono soddisfatta.

«Non hai ancora scritto niente?» chiede Viola, chinandosi verso di me.

«Evidentemente no» replico, lanciando un'occhiata al foglio intonso.

«Come mai?»

Sospiro. «Non so rispondere alla domanda» dico. «Non... non sono sicura di sapere cosa sia l'amore incondizionato.»

Lei accenna un sorriso. «Credimi, Méabh, lo sai» ribatte. «E, se anche pensassi di non saperlo, perché credi di non averlo mai provato sulla tua pelle, sono certa che tu abbia un'idea di cosa possa essere. Riflettici: se amassi una persona in modo incondizionato, cosa faresti per lei?»

«Credo che...»

«Non dirlo a me» mi interrompe. Indica il foglio: «Scrivilo. Potresti renderti conto, grazie a questo esercizio, che esiste qualcuno che ti ama in quel modo.» Si alza, mi tocca una spalla come segno di incoraggiamento, poi si avvicina a Vittoria. Vorrei ascoltare il loro discorso, ma non ho tempo da perdere; afferro la penna e la appoggio al foglio. E, improvvisamente, arrivano le parole, come se fossero state sempre lì, pronte a trasferirsi sulla carta.

Non so bene cosa sia l'amore incondizionato. Forse è quello che ho sentito per Lui; forse è quello che Lui ha dimostrato a me mentre mi corteggiava. Probabilmente è un sentimento enorme, travolgente quanto un uragano e allo stesso tempo puro, calmo, un po' come il mare in una giornata senza vento. Probabilmente ti porta a pensare che faresti qualunque cosa per l'altra persona, pur di vederla felice, aiutarla, farla sentire importante. Probabilmente saresti disposto persino ad annullarti, per l'altro. Probabilmente sopporteresti persino di soffrire, a patto che la persona che ami si senta bene.

Coloro che ti amano incondizionatamente, quindi, ti stanno vicini in ogni momento, anche se per loro è difficile. Ti stanno vicini anche quando stai male, anche quando ti stai facendo del male, anche quando non li vuoi accanto e, invece, vorresti urlargli contro. Ti stanno vicini anche se non capiscono il motivo delle tue azioni, anche se guardarti mentre ti autodistruggi li fa sentire impotenti, anche se non hanno idea di come aiutarti, anche se non sono nemmeno più sicuri che sia possibile aiutarti. Ti stanno vicini quando sei malato e non c'è più niente da fare, perché non vogliono rinunciare nemmeno a un momento con te, perché sanno che presto non potranno più sentirti, vederti, toccarti.

Coloro che ti amano incondizionatamente vedono ciò che è il meglio per te e te lo danno, anche se quella cosa, a te, non piace, anche se non credi che le loro azioni aspirino a farti stare bene. Ti sopportano quando sei arrabbiato con loro, quando li tratti male, quando sei aggressivo. Ci stanno male, però sperano che tu, un giorno, possa volergli bene di nuovo. Ti vedono soffrire e soffrono con te, in silenzio; non ti mostrano il loro dolore, provano a rallegrarti in tutti i modi che saltano alla loro mente, ti raccontano aneddoti, ti regalano fiori o, semplicemente, ti abbracciano.

Coloro che ti amano incondizionatamente sono con te, sempre. Ti hanno conosciuto nel tuo momento migliore, sanno quello che ti piace, quello che ti fa ridere, quello che ti commuove. Sanno perfettamente quello che sei capace di dare e, se in qualche momento non lo fai, non si arrabbiano, né se ne vanno. Ti aspettano. Ti danno ciò di cui hai bisogno. Ti ascoltano parlare, sfogarti, lamentarti; ti permettono di piangere sulla loro spalla o di stare in silenzio. Non pretendono niente da te; pretendono, invece, di fare qualunque cosa per te. Se glielo chiedessi, ti porterebbero dall'altra parte del mondo a nuoto, andrebbero a prendere la Luna per donartela, solleverebbero un grattacielo con l'indice.

Coloro che ti amano incondizionatamente accettano tutto di te, anche il marcio. Combattono al tuo fianco le paure che ti tengono sveglio la notte, le insicurezze di cui non riesci a liberarti, le debolezze che ti piegano. Non li troverai mai al tuo fianco solo nei momenti migliori, quelli facili, quelli felici; coloro che ti amano incondizionatamente, di te, prendono tutto.

Mentre la penna scorre sul foglio mi rendo conto che conosco bene l'amore incondizionato che ho descritto.

È quello di Beatrice per sua madre, innanzitutto. Continua a starle vicino anche se sta morendo, anche se ha dovuto rinunciare a visitare un Paese in cui non è mai stata prima, anche se è incredibilmente stanca ed incredibilmente triste. Le sta vicino perché il loro tempo insieme sta scadendo, perché vuole avere ogni ricordo possibile della donna che l'ha messa al mondo, perché presto la loro casa sarà vuota in modo diverso, peggiore. L'amore incondizionato è quello della mia amica, che corre da un luogo all'altro perché non ha neanche un secondo da perdere, che si mostra felice davanti a quella persona fragile e malata, che piange solo quando non è con lei, perché non vuole farla sentire un peso.

E, anche se mi costa ammetterlo, perché farlo significa anche ammettere di essere stata nel torto per tutto questo tempo, anche quello della mia famiglia verso di me è amore incondizionato. Anche quello di mio padre che, di fatto, in questi ultimi mesi è stato vicino a me davvero poco. Anche se evita il mio sguardo, anche se si guarda bene dall'abbracciarmi, anche se ha paura di me; e lo è anche quello di mia madre, che mi ha rinchiusa in questa clinica che io vedo come una prigione e lei, probabilmente, come l'unica speranza di salvezza. Anche se io non penso di stare per morire e lei, invece, sì. Anche se non mi capisce più.

SPRING - Storia di una ragazza che deve reimparare a vivereWhere stories live. Discover now