33. L'arrivo di Rufy

157 9 0
                                    

"Cosa intendevi che Rufy è vivo per metà?" chiese Zoro mentre sguainava la sua spada e quella di T/n.

"Che al momento non è morto, ma devo immergermi. Il problema è che lui cercherà di impedirlo" disse Sanji guardando il volto infuriato di Arlong.

"Allora troviamo un modo per bloccarlo!" disse T/n decisa saldando la presa sul suo tridente.

"Non penserete davvero di farcela contro di me? Ammetto che siete forti, ma il divario tra di noi è troppo grande!" Arlong si avvicinò all'acqua e immerse una mano.

"Che cosa ha intenzione di fare?" chiese Sanji.

"Non lo so, ma stiamo attenti" rispose Zoro preparandosi con le due katane.

L'uomo-pesce si voltò verso di loro spostando in avanti la mano destra come se stesse lanciando un sasso in un lago. Delle pallottole d'acqua vennero sbagliate verso verso loro e li colpirono, facendoli cadere a terra urlando di dolore. Chi si trovava all'ingresso del complesso sgranò gli occhi scioccato.

Ma come ha fatto? Con della semplice acqua... T/n era in ginocchio con la sua arma a terra. Era stata colpita di striscio sul braccio sinistro, sulle gambe e sul fianco destro. Alzò lo sguardo verso i suoi compagni e vide Zoro a terra immobile, mentre Sanji si stava rialzando dolorante. Si rialzò a sua volta ed entrambi si misero davanti al verde, come per proteggerlo.

"È inutile cercare di resistere. Posso uccidervi con solo un pò d'acqua. È questa la differenza tra noi e voi umani" disse Arlong ghignando.

"Non scherzare! Poitrine shot!" Sanji tentò di colpirlo allo stomaco, ma l'uomo-pesce si scansò con facilità e lo colpì nuovamente.

"Sanji!" il biondo finì a terra e T/n rimase ferma, indecisa su cosa fare, mentre Arlong puntava gli occhi su di lei.

"Manchi solo tu. Cercate di morire in fretta. Le vostre vite non hanno valore"

T/n strinse la presa sull'asta del tridente.

Lui è completamente di un altro livello. Se lo sfidassi direttamente non avrei speranze e moriremmo tutti. A questo punto posso solo cercare di guadagnare abbastanza tempo perchè Rufy possa riprendersi. Speriamo non ci voglia troppo.

"ARLONG!" i suoi pensieri furono interrotti da una voce alle sue spalle. Si voltò e vide Nami all'ingresso del complesso con la spalla fasciata e il suo bastone in mano. In testa aveva ancora il cappello di Rufy.

"Nami!"

"Nami, stavo giusto per uccidere questi esseri insignificanti. Cosa ci fai qui?" sorrise Arlong guardando la navigatrice che lo stava fulminando con lo sguardo.

"Sono venuta per ucciderti!"

"Ahahahah, davvero? Ci hai provato tante volte in questi otto anni che sei stata con noi e non ci sei mai riuscita! Lo sai che gli uomini non possono uccidermi! Non ti libererai mai di me! Sarai la nostra cartografa per sempre!"

"Questo non sta a te deciderlo!" disse T/n decisa e quello, in tutta risposta, la colpì nuovamente, facendola cadere nuovamente a terra.

"Vedi? Nessuno può uccidermi! Non voglio costringerti a rimanere, Nami, per questo lascio a te la scelta. Puoi far morire tutti inutilmente contro di me o puoi ritornare con noi come nostra cartografa e lascerò vivi gli abitanti del villaggio. Questi qui invece li ucciderò lo stesso, ormai sono stremati, quindi completamente inutili. Dipende tutto da te. Cosa scegli?"

Nami rimase immobile per qualche secondo, poi afferrò i lembi del cappello e se lo abbassò sulla testa. Era in trappola. Se fosse rimasta con Arlong non sarebbe mai stata libera, ma se avesse deciso di andare contro di lui, gli abitanti del villaggio sarebbero morti. Tutto se Rufy e gli altri non fossero riusciti a sconfiggerli. Aveva ormai imparato a conoscerli e sapeva che erano delle teste dure che avrebbero combattuto fino alla morte se necessario. Soprattutto Rufy.

A One Piece story (East Blue)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora