43. Verso il Nido dei draghi

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"Ancora niente?" chiese Sanji leggermente irritato. Nami scosse la testa. "Ma quanto ci stanno mettendo quegli idioti?"

"Per prendere la nave devono prima superare la marina, non è una cosa facile" disse T/n seduta su carretto accanto a Ryu-ji. "Ehi Ryu-ji, tra poco ti porteremo al Nido dei Draghi! Non sei contento?"

Il drago non rispose, a quanto pare lo sprizzo di vita di prima era stato solo qualcosa di momentaneo. Sembrava perso nei suoi pensieri, ma aveva notato che ogni tanto portava lo sguardo su di lei, la osservava per qualche secondo e poi ritornava a guardare il mare. Era qualcosa di strano.

"Eccoli!" esclamò Nami quando la Going Merry spuntò da dietro le rocce, inseguita da alcune navi della marina. Nello stesso momento un gabbiano si posò sul carretto e parlò ad Apis e T/n, che non si era tolta il totem dal collo. Entrambe sgranarono gli occhi.

"Ragazzi, abbiamo un problema...."

"Che c'è T/n?"

"LA MARINA STA SCALANDO LA MONTAGNA!" urlò Apis spaventata. Guardando di sotto, poterono vedere un intero plotone scalare il versante sul quale si trovavano.

"Sono arrivati prima del previsto" commentò tranquilla la navigatrice.

"E adesso che facciamo?" chiese Apis spaventata. Nami sorrise.

"Non preoccuparti, abbiamo sempre loro tre" disse, indicando i suoi compagni dietro di lei. "Quando la Merry sarà arrivata davanti alla roccia come il naso di Usopp, ci muoveremo"

"Comodo lasciar fare tutto agli altri..." commentò T/n lanciando un'occhiata alla navigatrice, per niente sorpresa dalla sua affermazione.

Quando i marines arrivarono in vista del drago urlarono spaventati, ma vennero subito rimessi in riga dal comandante e puntarono i fucili verso di loro.

"No fermi!! Lasciate stare Ryu-ji!!" urlò Apis mettendosi davanti al drago con l'intento di proteggerlo e Ryu-ji coprì la bambina con una delle sue ali, rischiava più lei di lui.

"Non preoccuparti, lascia fare a noi" le disse T/n passandole accanto mentre prendeva la sua spada. "Ci penso io alle pallottole"

"Aspetta T/n" la fermò Nami mettendole una mano sulla spalla. "Lascia il lavoro a Rufy e Sanji. Tu piuttosto pensa a quando dovremo scendere. Vai dietro e aspetta il mio segnale" la rossa annuì e si posizionò dietro al carretto, la punta della lama contro il terreno.

Quando i marines spararono, Rufy si mise in mezzo e rifletté le pallottole grazie al suo frutto, spaventandoli a morte.

"Attaccatelo con le spade, le pallottole non hanno effetto su di lui!" urlò un uomo alto, vestito con un completo elegante grigio, degli occhiali sottilissimi neri e i capelli viola tirati in alto.

Ma quanto gel usa quello?

I marines caricarono verso di loro con le spade sguainate e Apis osservò ammirata mentre Sanji li stendeva in pochissimo tempo con una serie di calci.

"Che delusione..." sbuffò l'uomo dai capelli viola, Eric, che decise di agire da sé. Aveva mangiato un frutto del Diavolo che gli permetteva di scagliare delle folate di vento affilate come rasoi, con le quali creò dei piccoli tagli sulle braccia dei due ragazzi. Disse che potevano anche andarsene, a loro interessava solo il drago, ma ovviamente non glielo avrebbero mai lasciato.

"Eccoli!" urlò Nami quando vide che la Merry aveva raggiunto la sua destinazione. "Rufy, Sanji, andiamo! Si parte!" urlò Nami.

"Va bene!" "~Eccomi Nami!~" i due ragazzi corsero verso di loro a tutta velocità, ignorando completamente Eric, ora rosso in volto per la rabbia.

A One Piece story (East Blue)Where stories live. Discover now