Capitolo 1 - La sveglia

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Ciao a tutti! Eccomi con una nuova fanfiction.
Ho iniziato a lavorarci mentre stavo ancora pubblicando "My kind of drug 2", e devo dire che scriverla è stato divertente e costruttivo (per quanto riguarda il mio processo creativo), ma anche estremamente frustrante. Ho vissuto settimane intere in cui rileggevo e basta, non riuscendo a buttare giù una sola parola per far progredire la storia. In breve è stata la prima fanfiction in cui ho provato il fantomatico "blocco dello scrittore", è stata una grande emozione 🤣
Tornando a noi: troverete una storia un po' complicata (con argomenti difficili e scene di violenza), e con una protagonista molto particolare che potrebbe lasciarvi confusi all'inizio (con il tempo tutto sarà più chiaro, promesso).
Il Charles Leclerc di questa storia ha un paio di anni in più sulle spalle di quello reale, ci tenevo a sottolinearlo.
Un'ultima cosa: in questa storia ci sarà parecchia musica, in particolare pezzi al pianoforte. Molti capitoli avranno dei link a YouTube (sperando che i video funzionino), se vi va di ascoltarli dopo o durante la lettura. Non mancheranno anche citazioni di film e canzoni.
Le parti tecniche di lezioni al pianoforte sono inventate: adoro lo strumento, ma purtroppo so suonare al massimo il citofono di casa (quindi se qualcuno studia/insegna pianoforte non mi odi, ho dovuto improvvisare!).
Ho sproloquiato abbastanza, vi lascio al primo capitolo 😊

Nina

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Di sicuro non conoscerete molte persone con una sveglia puntata alle 6 di sera.

E non intendo un banale promemoria con suoneria, quello sarebbe abbastanza comune: intendo una vera e propria sveglia, con pigiama e insulti annessi. Eccomi qua.

Mi sfrego gli occhi, cercando di mettere in funzione pian piano i miei neuroni.

Forza Anne, ce la puoi fare.

Probabilmente le sveglie normali appartengono a chi svolge una professione normale. E doversi trovare in poco meno di 3 ore in uno dei locali con piano bar del Principato di Monaco, per molti può non esserlo. Non che faccia nulla di scabroso, in fondo suono solo un pianoforte, ma è una professione che adoro. E che mi fa stare bene. A differenza di tante altre cose della mia vita.

Mi massaggio il bicipite sinistro indolenzito. Per un momento penso di aver dormito in una strana posizione, ma poi osservandolo noto un segno violaceo, e ricordo ciò che è successo la notte scorsa. O meglio stamattina presto. Luc me la pagherà prima o poi.

Dopo aver fatto una rapida doccia, friziono quella stessa zona con una crema anti-dolorifica. Va bene che non dovrò fare particolari evoluzioni al piano bar di questa sera, ma non posso permettermi braccia indolenzite, per nessun motivo.

Mentre faccio colazione (o meglio ceno) con qualcosa di veloce, controllo i messaggi sul mio cellulare. La ricevuta del mio pagamento per Netflix, una comunicazione dell'amministratore del palazzo, il solito messaggio settimanale da parte di mio padre (che avrei ignorato come tutti i precedenti), una nota di Guillaume che mi invitava a contattarlo per una proposta di lavoro. Mi metto un appunto sulla sveglia di domani, l'ultimo può essere un messaggio importante. Vivere a Beausoleil non era ovviamente dispendioso come Monte Carlo (essendo in territorio francese), ma era comunque Costa Azzurra, e qualche soldo in più mi avrebbe fatto comodo. Spero tanto che mi proponga delle lezioni di piano per qualche figlio di ricconi, con loro potevo chiedere delle ottime tariffe (anche se poteva essere un impiego estremamente breve, visto che i ragazzini si stufavano molto presto).

In ogni caso ci avrei pensato domani. Indosso i miei pantaloni neri d'ordinanza e li abbino ad una maglia nera con scollo a barca e maniche a tre quarti, per poter nascondere quello che ora è un bel livido sul mio braccio. Infilo le scarpe, il cappotto e afferro la borsa, con un po' di fortuna riuscirò a prendere l'autobus senza correre.

Lezioni di Piano // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora