Capitolo 18 - Where is my mind?

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For you, I was a flame
Love is a losing game
Five-storey fire as you came
Love is a losing game
One I wish I never played.
Oh, what a mess we made
And now, the final frame
Love is a losing game.

🎶 Amy Winehouse - Love is a losing game

- - -

Quando il giorno dopo l'appuntamento mi sveglio, mi accorgo subito che qualcosa non va. Temo di aver preso freddo la notte scorsa. La nausea non mi dà tregua, perciò decido di farmi accompagnare dal medico per avere un certificato. Ho già perso 3 giorni di lavoro per curarmi le ferite che l'ultimo incontro con Luc mi aveva causato, senza quel pezzo di carta non mi avrebbero mai dato un altro permesso al Cafè. 

Per fortuna il medico mi conosce, e non ci mette molto a rilasciarmi la dichiarazione "Vedo però dalla cartella che le tue analisi del sangue non sono aggiornate, che ne dici di fare un prelievo adesso? Me ne occuperò io."

Non ho un motivo per dire di no. Anzi, così non dovrò recarmi io in laboratorio. Ci mette poco a riempire una piccola provetta, per fortuna non sono impressionabile. 

"Ecco qua, ti chiamerò tra un paio di giorni per i risultati. Nel frattempo resta al caldo e mangia leggero."

Ringrazio il medico e torno nuovamente in auto dove Charles mi stava aspettando. Mi stringo nel mio cappotto e nella sciarpa, non vedo l'ora di rintanarmi sotto le coperte, perchè mi sento anche qualche linea di febbre. 

-

Per fortuna riesco a non attaccare questa influenza a Charles, o mi sarei sentita davvero in colpa. In un paio di giorni febbre e nausea passano, così riesco a rimettermi al lavoro. 

Quando il medico mi convoca sono tornata completamente in salute, anche se sospetto abbia trovato qualche valore anomalo nei miei esami. Mi siedo nel suo studio pronta a ricevere indicazioni.

"Anne, hai una relazione stabile? Hai avuto rapporti occasionali non protetti?"

Io gelo sul posto "E' una storia complicata..."

"Non c'è un modo semplice per dirlo: sei incinta, poco oltre la seconda settimana."

Mi sento svenire. 

Luc non aveva mai voluto figli. E io concordavo, non ero assolutamente pronta. Specialmente non con un animale come lui. Faccio due rapidi conti e capisco che quella sera in cui aveva voluto farmela pagare, doveva aver combinato qualcosa di proposito. E io non mi ero accorta di nulla perchè priva di conoscenza. 

"Io... io non posso... come faccio..."

"Deduco che non sia una gravidanza programmata"

Scuoto la testa fissando le mie nocche contratte poggiate sulle ginocchia.

"Le possibilità rimaste allora sono fondamentalmente due. Hai poco più di due mesi per optare per l'interruzione, oppure puoi portarla a termine e valutare l'adozione. Ci sono diverse opzioni in quest'ultima, ma non è il momento di parlarne adesso." Raccoglie alcuni fogli davanti a sé e aggiunge due opuscoli. "Io per ora posso fare poco."

Accetto le carte, ma riesco solo a percepire i miei occhi pieni di lacrime "Io non so cosa fare."

"E' sempre un momento di profondo stress questo. Purtroppo non posso dirti cosa fare, sarebbe assolutamente non professionale da parte mia. Hai tempo per valutare le tue possibilità Anne, pensaci con calma e parlane con qualche amico o in famiglia."

Mi viene da ridere. Perchè l'unica persona con cui avrei potuto effettivamente parlare in questo momento mi stava aspettando in macchina, e se dopo aver saputo la novità non volesse più aver a che fare con me... beh, lo capirei. Raccolgo le mie cose e infilo la giacca.

"Anne, un'ultima cosa." Il medico mi ferma prima che possa lasciare il suo studio. "Qualsiasi cosa tu decida, ti prego, resta nella legalità. Le soluzioni ci sono, non sei sola."

Io annuisco, ed esco. L'aria fredda non mi disturba, in questo momento è l'ultimo dei miei problemi. Salgo nell'auto di Charles, senza avere il coraggio di guardarlo in faccia. 

Mi accorgo distrattamente che dall'autoradio proviene una mia registrazione, una versione al piano dei Pixies con cui mi ero allenata qualche giorno fa.

"Ehi tutto a posto?" Mi fissa preoccupatissimo, devo avere una faccia orribile. Che peggiora ulteriormente quando scoppio in singhiozzi. Lui non indossa ancora la cintura, si allunga verso di me per abbracciarmi. Io mi aggrappo a lui come dopo la fuga di Luc, è davvero l'unico su cui possa fare affidamento. 

Farfuglio qualcosa che non credo riesca a capire, vorrebbe essere un "Non lasciarmi, non abbandonarmi." Se perdo lui, non ho davvero più nessuno.

"Ti prego, qualsiasi cosa sia, qualsiasi malattia si cura, non..."

Io mi stacco e mi asciugo le lacrime, un gesto inutile visto che continuano a scivolare copiose sul mio viso.

"Charles, sono incinta."

Lezioni di Piano // Charles LeclercWhere stories live. Discover now