Capitolo 45 - Fast & Furious

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Ciao a tutti! È tanto che non scrivo note prima dei capitoli, ma alla fine non è che avessi molto da dire 😅
Volevo solo ringraziare tutti per il continuo supporto a questa storia, e dire che siamo alle battute finali (tenete duro e non mandatemi lettere minatorie 🙏🏻)

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Everybody needs a place to rest
Everybody wants to have a home
Don't make no difference what nobody says
Ain't nobody like to be alone
Everybody's got a hungry heart.

🎶 Bruce Springsteen - Hungry heart

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Mi sveglio in una posizione decisamente poco confortevole, su un mezzo in movimento. Realizzo poco per volta quello che mi circonda: la luce radente che all'inizio mi rende impossibile tenere gli occhi aperti, il dolore sordo nella parte posteriore della testa, i polsi e le caviglie legati con delle fascette di plastica. C'è della musica a basso volume che proviene dall'autoradio, e mi accorgo di Léa sul sedile posteriore.

"Ben svegliata, splendore." 

Il sorriso perfido di Luc mi strappa via anche l'ultimo briciolo di torpore che mi era rimasto appiccicato addosso. 

"Tu... lurido figlio di..."

"Ehi, niente parolacce davanti alla piccolina. A quest'età ripetono tutto quello che sentono." 

Strattono la fascetta che perfora la pelle dei polsi "Lasciaci andare, cosa diavolo ti è saltato in mente? Dove ci stai portando?"

"Vedi tesoro, non sono stato del tutto sincero con te. Mi hanno cacciato dalla banca qualcosa come un mese fa, e ho deciso di prendere in mano la mia vita, e di fare il padre di famiglia. Dopotutto Léa è mia figlia, no?"

"Non osare tirarla in mezzo nei tuoi deliri, prenditela con me."

"Ma io non sono arrabbiato, anzi. Stiamo facendo un viaggio di famiglia, e non ho intenzione di fermarmi almeno fino a Gibilterra. Poi chissà!"

In effetti adesso che mi osservo intorno individuo alcune indicazioni per Narbonne. Questo significa che siamo ad un centinaio di chilometri dal confine con la Spagna. Luc guida ben oltre il limite di velocità, superando le altre vetture sia a destra che a sinistra.

"Ammettilo, quella trovata del finto furto in casa è stato un colpo di genio."

"Tu sei completamente pazzo."

"No, sono semplicemente stufo che quello che è mio mi venga portato via. Tu, la bambina, il lavoro. Ho deciso di dire basta." Suona il clacson ad una monovolume, secondo lui colpevole di non essersi scansata in un tempo accettabile. "Quando te ne sei andata col principino, ero sicurissimo che prima o poi avresti rovinato tutto. Soprattutto quando ho scoperto della gravidanza. E invece eccovi qua, un anno dopo, ancora a fare gli innamorati in giro..."

"Senti, possiamo risolverlo. Puoi tenere i soldi, posso anche fartene avere altri, ma lascia andare almeno Léa." Odio implorarlo, ma non so cos'altro fare. 

Ride sarcastico "Ti ringrazio Anne, ma per quello che ho in mente basteranno i miei risparmi e i soldi che hai già portato."

Ogni minuto che passa ci avvicina alla frontiera: se verrà superata non avremo più alcuna possibilità di tornare a casa. 

Luc continua a delirare di famiglia, una nuova vita insieme, diventando sempre più spericolato ad ogni metro percorso. Quando il confine spagnolo è a pochi chilometri vado completamente in panico.

Luc diventa improvvisamente serio "Non credo che ci fermeranno, ma se succedesse non azzardarti a fare movimenti strani o te ne pentirai amaramente." 

Le sue parole mi convincono definitivamente a fare qualcosa. 

Guardo Léa, ignara passeggera nel suo seggiolino, che si osserva attorno tranquilla. E' legata ben salda dalle cinture. E un piano folle inizia a farsi strada nella mia testa. 

L'ultimo tentativo disperato di una persona che sta vedendo la propria vita crollare. 

Il contachilometri segna quasi i 160 chilometri orari quando con un movimento rapidissimo sgancio la cintura di Luc e tiro il freno a mano della sua auto, sperando che dia almeno una forte testata al volante per colpa della decelerazione. 

Mi sbaglio.

Léa grida e piange, Luc urla e fa un tentativo disperato per mantenere il controllo dell'auto, ma ciò che fa sul volante porta la vettura a rovesciarsi più volte sull'asfalto. 

E' solo in questo momento, quando sento sul viso i pezzi di vetro provenienti dai finestrini in frantumi, che penso che potrei aver appena ucciso mia figlia. 

Non ho paura di morire, il mio ultimo pensiero è solo per lei.

Lezioni di Piano // Charles LeclercDonde viven las historias. Descúbrelo ahora