Capitolo 27 - Armistizio

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Quando arriva il gran premio di Monaco sono molto emozionata. Finalmente potrò seguire ancora Charles dal vivo, una cosa che per colpa di vari impegni non sono più riuscita a fare da Melbourne. 

Il secondo turno di prove libere è andato davvero bene, nonostante Charles sia stato costretto ai box nel primo per colpa di un inconveniente al cambio. Meglio ora che in gara. 

Sta davvero mettendo tutto se stesso in questa corsa, anche più del solito. Perchè è la sua gara di casa, e una strana maledizione l'ha sempre perseguitato: fino all'anno scorso non era mai riuscito neanche ad andare a punti qui, quest'anno mira a raggiungere quantomeno il podio. 

Il venerdì mattina Charles esce di casa di buonora, perchè nonostante l'assenza di impegni in pista anche oggi ha un paio di riunioni e alcune interviste a cui deve prendere parte. Lo saluto quando esce ovviamente, ma preferisco restare a letto ancora un altro po'. Nonostante tutto avevo lavorato anche ieri notte fino a tardi, ma perlomeno Charles ha potuto aspettarmi a casa, visto che Will si occupava ancora di portarmi ovunque avessi bisogno. 

Sono fortunata ad avere un pass che mi permette di girare agilmente per i passaggi che circondano il circuito cittadino. Mentre sto raggiungendo la banchina della zona portuale però, faccio un incontro inaspettato. 

Io sto cercando di defilarmi in modo di non essere fermata dai giornalisti, ma anche se è di spalle la riconosco subito. 

Giada. Giada è qui. 

Chiaramente mi aspettavo di incontrarla nel Principato prima o poi (alla fine è un luogo davvero piccolo), ma non oggi, non in mezzo a tutta questa gente. E soprattutto non da sola.

Per un secondo spero di poterla oltrepassare senza essere notata, ma a tradirmi è una delle persone con cui sta parlando, che le dice qualcosa a bassa voce e mi indica con un cenno del capo. Lei si volta di scatto, mentre io resto coi piedi piantati in terra. 

Il suo sguardo mi colpisce come una stilettata: se potesse uccidere, in questo istante sarai già stramazzata al suolo. 

Inspiro profondamente e cerco di oltrepassarla senza che mi dica nulla, nonostante debba praticamente sfiorarla mentre cammino. 

"Una volta c'erano accompagnatrici molto più belle in giro." Il suo commento al vetriolo, pronunciato ad alta voce nonostante non ce ne fosse bisogno, mi ferisce. 

"Giada, posso parlarti un attimo?" Queste parole mi sfuggono dalle labbra senza che effettivamente abbia riflettuto su cosa vorrei dirle. Probabilmente perchè sono sicura che lei non accetterà la mia proposta. 

Invece sorprendentemente dice ai suoi amici di aspettarla, e si allontana con me in un luogo più appartato (dedicandomi uno sguardo schifato che invece non mi meraviglia per niente). 

"Tanto perchè tu lo sappia, non c'è nulla che tu possa dirmi per far sì che io smetta di odiare Charles, ma soprattutto te." Ha un tono sprezzante che non fatico a comprendere.

"Io non voglio farti cambiare idea su Charles né tantomeno su di me. Al posto tuo probabilmente proverei lo stesso rancore..."

"Rancore?" Ride amaramente per le mie parole. "Tu mi hai rovinato la vita." Si passa nervosamente una mano tra i capelli. "Io credevo di aver trovato la mia anima gemella, e tu me l'hai strappata, ti sei fatta mettere incinta e..."

"Tu non sai niente di come sono andate le cose!" Ho alzato la voce, probabilmente attirandomi anche lo sguardo di qualcuno qua attorno. "Tu non sai cosa ho passato, cosa ho cercato di fare per non trascinare Charles nella mia vita disastrata." Mi sfioro la pancia con una mano, nonostante la maglietta oversize ora è ben visibile. "Il bambino non è suo." 

Giada non commenta, si limita a spalancare gli occhi meravigliata. "Te lo dico solo perchè voglio che tu sappia che Charles non ha fatto quello che pensi. Prima o poi la gente lo saprà, e mi darà della poco di buono. Ma preferisco prendermi io delle colpe, non voglio che Charles sia quello ad uscirne con le ossa rotte." Non so neanche se quello che sto dicendo ha un senso, ma mi sento leggermente sollevata. "Beh ciao."

"Anne." Faccio per allontanarmi, ma Giada mi sta trattenendo. "Buona fortuna." 

Lo dice con un tono tranquillo, che a me non aveva mai dedicato. Perciò sono sicura di aver fatto la scelta giusta. 

O almeno lo sono fino al giorno successivo, perchè nonostante Charles guadagni una magnifica pole-position, io sono di nuovo su tutte le copertine: qualcuno ha sentito parlare me e Giada, e ora tutti sanno che non sono incinta di Charles. 

-

Nel famoso comunicato stampa io e Charles avevamo chiesto rispetto da parte della stampa. E se all'inizio della nostra storia questo bene o male era successo, adesso è il delirio più totale. 

La Ferrari deve farci seguire da alcune guardie del corpo, perchè siamo letteralmente presi d'assalto. 

Appena riusciamo a raggiungere il motorhome Ferrari io scoppio a piangere. Charles dovrebbe concentrarsi solo sui lavori in pista, e invece io ho rovinato tutto. Come sempre. 

Mia cerca di consolarmi "L'avrebbero saputo comunque, prima o poi. Non hai nulla di cui vergognarti."

Apprezzo veramente le sue parole, ma io preferisco restare qui a seguire la gara, nonostante ai box ci fosse già un posto approntato per accogliermi.

Alla fine però succede una cosa che non mi permette di restare qui, come effettivamente avevo programmato: Charles vince il suo primo gran premio di Monaco. 

E' un'emozione gigantesca, e semplicemente non posso non andare a festeggiarlo. Non oggi, non qui. 

Per fortuna Mia è dietro le mie spalle e mi impedisce di restare schiacciata contro le transenne. Non noto nemmeno gli obiettivi rivolti su di me, ho occhi solo per un trafelatissimo uomo dagli occhi verdi, che dopo aver esultato con i propri meccanici mi si avvicina. 

Aspetto che mi baci o mi abbracci, invece mi sorprende accostando la sua fronte alla mia, chiudendo gli occhi, cosa che faccio subito anch'io. 

Siamo in mezzo al frastuono assordante di gente, musica e sirene di barche. Ma in questi pochi secondi io sento solo il calore del suo volto e il suono del suo respiro. 

Siamo solo noi due. E non c'è nulla che non vada bene.

Lezioni di Piano // Charles LeclercNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ