Capitolo 20 - Pranzo di famiglia

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Mi travolgi e mi sconvolgi
Poi mi asciughi e scappi via.
Tu ritorni poi mi bagni
E mi riasciughi e torni mia
Senza peso e senza fiato
Non son riva senza te.

🎶 Negramaro - Senza fiato

- - -

Ammetto che ci avevo contato veramente sul fatto che la stampa non si sarebbe accorta di noi. Sul serio. Ma una singola svista può cambiare tutto.

Una decina di giorni dopo la mia decisione riguardo la gravidanza, fisso una visita presso una ginecologa, e com'è ovvio Charles mi accompagna. Io sono un po' nervosa, e titubo sulla porta dopo aver citofonato. Lui se ne accorge, mi stringe una mano incoraggiante e accosta la sua fronte alla mia.

Eravamo troppo presi da noi due, e non avevamo notato il paparazzo sull'altro lato della strada. Ma lui sì che si era accorto di noi.

E nonostante la visita sia andata bene, quella sera mentre sto suonando al Sass (e Charles sia venuto a vedermi) ogni volta che lo osservo lo trovo a fissare corrucciato il cellulare. Non mi infastidisce più di tanto, alla fine so che se lo fa ha i suoi buoni motivi.

Ragioni che lui mi spiega non appena termino il mio turno di lavoro "Non ti agitare ma... la stampa ci ha beccato oggi pomeriggio."

Io sento lo stomaco cascarmi all'altezza delle caviglie "Q-quando... Cosa sanno?"

"Fuori dallo studio della dottoressa. Ma non sanno di lei. In quel palazzo c'è ogni tipo di attività..."

Questa è una buona cosa, ma quanto potrà durare? La mia pancia presto sarà visibile, avrò gente attorno, e mi faranno domande.

"E ci sarebbe pure un'altra cosa..." Mormora Charles.

Io sto iperventilando mentre lo fisso sconfortata.

"Anche la mia famiglia ha visto quelle foto. E vuole conoscerti."

Merda.

-

Riesco ad evitare la famiglia Leclerc fino alla domenica successiva, quando Charles deve soccombere alle telefonate di mamma Pascale. Una donna sicuramente stupenda, ma che se ha trasmesso la sua caparbietà ai figli mi ha rovinata.

Charles citofona alla porta di un appartamento in un lussuoso palazzo di La Condamine poco prima dell'ora di pranzo.

"Avrei le chiavi, ma voglio farti entrare in grande stile." Afferma sorridendo.

Lo fa per distrarmi, e per tranquillizzarmi, ma io sono nervosa da giorni e non trovo reazione migliore a sorreggermi al suo braccio e nascondermi, per quanto possibile. Charles mi sta baciando la sommità della testa, quando la porta viene aperta da un giovane ragazzo dai capelli chiari. So chi è, ma anche se non lo sapessi la somiglianza è lampante.

"Ciao fratellino" I due Leclerc più giovani si salutano rapidamente.

"E così tu devi essere Anne... piacere, Arthur."

Mi porge educatamente la mano, che io stringo mormorando un semplice "Piacere mio."

Lui e Charles hanno lo stesso sorriso, quelle fossette devono essere un dono della genetica.

"Prendi i cappotti Arthur, devo sempre ricordartelo" Una voce femminile è stata anticipata da dei passi veloci, e una bionda donna di mezza età si avvicina a noi tre. Accarezza amorevole la spalla di Charles, e mi fissa in attesa delle presentazioni.

Lezioni di Piano // Charles LeclercWhere stories live. Discover now