Capitolo 22 - In fuga

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Non sto avendo grossi problemi a causa della gravidanza, nonostante fossi terrorizzata dalle nausee. Se non fosse per la leggera rotondità dell'addome potrei essere quella di sempre. 

Quando entro nel secondo mese decido che per correttezza devo avvertire il Cafè. Devono avere il tempo di trovare qualcuno per sostituirmi, è il minimo che possa fare per come mi hanno sempre trattata.

Per fortuna Pierre, il manager, non la prende male, anzi mi ringrazia per avergli dato un buon preavviso. Mi fa capire che per forza di cose dovranno trovare qualcuno, ma che quando vorrò fare qualche serata saranno lieti di accogliermi ancora. 

"Non pensavo che la relazione con Charles fosse già a questo punto, ma mi fa piacere. Lo conosco da tanti anni e..." 

Lo interrompo "A dire il vero è una storia un po' complicata."

"Ah." Vorrebbe chiedermi altro, ma non si permette, in nome della sua buona educazione. 

-

Lavoro bene, Charles non manca mai di ripetermi i suoi sentimenti, e io di ricambiare. Ma tutto questo ha un lato negativo: sono distratta. 

E' una semplice distrazione quella che non mi fa accorgere che io e il manager del Sass non eravamo soli nello spogliatoio dei dipendenti. Che qualcuno era lì a prepararsi per il turno di lavoro e ci ha sentiti parlare. Non ho idea di chi sia, e alla fine non è che sia così importante. Ma vende la notizia ad uno dei giornali di gossip più famosi del Principato. E due giorni dopo quella conversazione io e Charles siamo su ogni singola copertina della Costa Azzurra. 

Io me ne accorgo per caso, quando sto andando ad una visita. Passo davanti ad un'edicola, e la mia faccia fa bella mostra di sé (per modo di dire) su almeno 4 quotidiani e due riviste. Mi blocco per qualche secondo davanti al negozio, ringraziando di avere gli occhiali da sole a proteggermi. 

Ma il peggio è davanti allo studio medico, visto che ci sono qualcosa come 10 giornalisti e un numero imprecisato di fotografi. Si accorgono di me quando sto per attraversare la strada, mi additano come se fossi una celebrità e corrono verso di me. 

Io mi guardo intorno atterrita, cercando un posto dove fuggire o nascondermi. Sto per avere una crisi isterica. 

La mia via di fuga si manifesta pochi secondi prima che il 'comitato di benvenuto' mi raggiunga: la Ferrari nera di Charles inchioda sulle strisce che stavo per oltrepassare. Il proprietario si allunga verso la portiera per aprirla, io mi butto a bordo il più rapidamente possibile. Non ho ancora allacciato la cintura che lui sta già sgasando via facendo stridere le gomme sull'asfalto. 

Io ho il fiatone per l'ansia e gli occhi lucidi, non ho di meglio da fare che fissare le mie mani, le nocche bianche delle dita che si torturano. 

Charles imbocca una salita verso le Haute Corniche, una delle vie traverse che portano a La Turbie. Si ferma quando trova una piazzola panoramica. Sarei incantata dalla vista sul Principato, se solo non fossi sull'orlo di un esaurimento.

Charles spegne l'auto e si slaccia la cintura, senza dire nulla si allunga verso di me e mi abbraccia. Mi stringe a sé, e io nonostante l'impedimento della mia cintura di sicurezza ancora allacciata ricambio la stretta. Mi aggrappo a lui come ho sempre fatto, come probabilmente farò sempre. 

"Lo sapevo che prima o poi l'avrebbero scoperto... ma non pensavo che..." Balbetto frasi confuse dalle lacrime.

"Se ne scorderanno presto. I giornali di oggi sono quelli che domani verranno utilizzati al mercato del pesce." 

So che ha ragione, e che lui ha a che fare con tutto questo da qualcosa come un decennio, ma io no. Io sono sempre rimasta in sordina, il mio lavoro non mi avrebbe mai portato alla celebrità. Non sono portata per comporre dei pezzi miei, sono solo una buona esecutrice.

Lezioni di Piano // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora