Capitolo 43 - Prime volte

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Il delirio che segue la vittoria di Charles a Monaco e la guarigione di Léa rendono l'inizio di giugno un periodo abbastanza caotico. A questo va aggiunto anche il mio lavoro al Sass e Charles che aveva dovuto mettersi al lavoro per la corsa a Montreal. 

Tutto ciò ovviamente aveva mandato nel dimenticatoio la questione del furto a casa di Luc. Mi torna in mente poco dopo la partenza di Charles per il Canada. Non mi aveva chiesto di seguirlo questa volta, ben sapendo che non me la sarei sentita di lasciare Léa così presto. 

L'avevamo accompagnato entrambe all'eliporto, e più tardi mi ero divertita a mostrare alla piccola le famose tartarughe e tutti gli animali che popolano il parco. 

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Cerco di ignorare la nostalgia per la lontananza da Charles trascorrendo più tempo possibile con Léa, seguendo il consiglio dei medici che mi avevano suggerito di farle passare più tempo possibile all'aria aperta. Quando invece il meteo ci è avverso, io mi intrattengo al pianoforte, tenendo d'occhio mia figlia che poco a poco diventa grande. 

Assisto emozionata ad una pietra miliare pochi giorni più tardi. 

Sto facendo ridere Léa suonando al pianoforte "Let it go", mentre lei pesta i piedi per terra cercando di ballare a tempo (lo fa reggendosi alla mia panca, con dei movimenti davvero molto buffi). 

Probabilmente sono io quella a divertirmi di più, così tanto che faccio inavvertitamente cadere a terra alcuni spartiti. Uno svolazza fin sotto il tavolino in mezzo alla sala, e prima che possa muovermi Léa mi ha anticipata. 

Lascia andare il suo appiglio e con tutta la semplicità di questo mondo muove i suoi primi passi, inseguendo incuriosita quel foglio caduto. 

E' come vedere l'uomo sulla luna, un'emozione fortissima. 

Sono solo pochi passi, ma appena si siede a terra mi precipito a festeggiarla. So che non dovrei forzarla, ma passo la mezz'ora successiva a fare video dei suoi passi incerti sul tappeto del salotto. 

Charles è dall'altra parte del mondo, probabilmente occupato a lavoro, ma devo condividere subito questa bella novità. Mi risponde un paio d'ore più tardi, anche più emozionato di me. E purtroppo anche parecchio dispiaciuto, per essersi perso questo momento. 

Non avevo pensato che potesse intristirsi, lo avevo contattato di getto. In ogni caso il suo malumore non dura molto, e al ritorno dalla gara in Canada (con un buon terzo posto) si presenta con un paio di adorabili scarpine rosse. 

Dopo aver giocato qualche minuto con Léa, si avvicina a me abbracciandomi i fianchi "Sei pronta a passare i prossimi mesi a correrle dietro?"

"Per niente." Ribatto ridendo. 

Ma ha ragione. Ogni giorno che passa Léa diventa sempre più veloce, e starle dietro sta diventando un'impresa. 

Me ne rendo conto soprattutto mentre siamo a Le Castellet. Abbiamo infatti approfittato della vicinanza a casa per poter seguire Charles in pista. Léa si osserva attorno incuriosita da tutta la gente, da nuovi suoni e situazioni. E' affascinata soprattutto dall'auto di Charles: quando siamo dentro i box devo badare a tenerla vicina, oppure ogni volta cerca di toccare la monoposto, non esattamente l'approccio migliore con cui presentarsi ad una gara. 

Di questo se ne accorgono anche in Ferrari, e a fine giornata mi chiedono il permesso di fare qualche foto a Léa mentre è dentro l'abitacolo. La trovo un'idea carina, quindi assisto sorridente al momento in cui Charles trasporta la piccola oltre l'halo. Per fortuna è stato messo un volante "finto" visto che la prima occupazione della bambina è premere ogni singolo bottone che riesce a raggungere. 

Ride e fa ridere tutto il gruppo, incluso Mattia Binotto che osserva la scena da un angolo del box. 

"Léa prova a dire: forza Ferrari!" 

So bene che non mi ubbidirà, non posso pretendere una frase così complessa da una bambina che non ha ancora pronunciato delle parole di senso compiuto. Ma ci provo comunque, e dopo averlo ripetuto diverse volte, Léa mi osserva pensierosa per qualche istante e si lascia sfuggire un "feài" che lascia tutti di sasso.

La mia piccola ha appena pronunciato la sua prima parola, e clamorosamente era stata la sua versione di "Ferrari". 

Questo sarebbe stato un aneddoto che ci avrebbe fatto ridere per il resto dei nostri giorni, soprattutto alle cene di famiglia. 

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Il weekend di gara si conclude nel migliore dei modi, con una vittoria di Charles su Max Verstappen. 

Ma non abbiamo né modo né tempo di festeggiare. 

Perchè a riportarmi sulla Terra ci pensa un semplice messaggio.

# Hanno trovato le foto. Dobbiamo parlare. #

Lezioni di Piano // Charles LeclercWhere stories live. Discover now