Chifuyu Matsuno

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Sei la sorella di baji keisuke, t/n baji.
Sai che lui sta in questa gang nota come "toman", lo hai sentito parlare molto di questo.

Un giorno come tanti altri, stavi a casa da sola. A un certo punto senti bussare con molta forza alla porta, scendendo corri ad aprire.

Kei: yo sorella, come-

Si interrompe di colpo, e ti squadra il corpo. Eri uscita con la canotta che lasciava intravedere tutto, e dei pantaloncini di una tuta eccessivamente sgambati.

Kei: sorella, dovresti cambiarti, sai, non sono solo.

Disse facendo cenno a dietro di sé. Sbiancasti a vedere tutti quei ragazzi dietro di lui.

T/n: PORCA PALETTA FRATE MA SEI IMPAZZITO SAPEVI CHE SAREI STATA A CASA A FARE NULLA E TU MI PORTI TUTTI I CAPI E VICE TI AMMAZZO DI BOTTE PIÙ TARDI!

gli urlasti con la tua voce troppo acuta.

Kei: se mi tocchi, mi spezzi, evita.

Era l'unico che sapeva della tua forza, nonostante fossi molto magra di fisico, avevi la forza di un mostro e potevi spaccare la faccia con un solo pugno.
Lo guardasti con aria torva, mentre lui ti scansava e ti prendeva per le tue spalle fini per spintonarti in camera tua.

Ti cambiasti, con una tuta lunga e una maglietta più accollata, ma sempre con un atteggiamento da strafottente quale eri scendesti le scale, ti dirigesti rapidamente nella sua direzione prima che keisuke capisse cosa stava succedendo, ma si mise in mezzo per sbaglio un altra persona, chifuyu, con in mano due piatti di ramen che giustamente caddero addosso a entrambi.

Lo prendi per una manica della maglietta e lo trascini senza dire una parola in camera tua, prendendo degli abiti puliti sia per te che per lui. Poi corri in bagno, sempre con lui preso per la manica e lo porti in bagno, togliendoti i vestiti sporchi mentre lui ti fissa arrossendo immediatamente.

Quando vede che sei rimasta in intimo si gira per evitare di guardare, ma ovviamente ti eri già accorta di una presenza lì sotto, e nel mentre che è girato gli dici

T/n: muoviti a togliere di dosso gli abiti sporchi che ci dobbiamo fare una doccia.

Prendi fiato e sussurri appena "e menomale che sei la mia crush".

Speravi non avesse sentito e invece... Sentii tutto e si giro, mentre si stava togliendo i vestiti rimanendo in boxer davanti a te, facendoti così notare una enorme erezione e morire dall'imbarazzo.

Dopo quel momento, tu non facesti altro che buttare nel cesto dei panni sporchi gli abiti di entrambi per infilarti in doccia seguita da lui.

Fissavi molto attentamente i suoi addominali lievemente scolpiti, facendoti arrossire. Ti girasti imbarazzata, dandogli le spalle e una bella vista del tuo sedere, quando a un certo punto ti senti qualcosa di caldo in mezzo alle chiappe. Ti era scivolato addosso, cadendoti lì e strofinando appena sopra la tua intimità.

Al momento ti spaventasti, non sapevi che dovevi fare, eri una vergine con la prima esperienza.

Doveva essere così anche per lui, cominciò a spostarsi molto rapidamente e girarsi dall'altro lato, cercando di non fissarti.

Presa da un momento di coraggio, ti girasti di scatto, ma lui non si mosse di un millimetro. Così gli prendesti con forza una spalla e lo facesti voltare, notando invece quanto pulsava quasi dolorosamente, mentre glielo prendevi delicatamente tra le mani.

Sentisti una porta aprirsi e poi chiudersi, segno che la banda se ne era andata di casa e tu rimasti sola con lui in doccia.

Non sapevi che fare, e così rimasi per alcuni secondi immobile con un ansia enorme addosso, quasi sul punto di piangere.

Ti calmasti quando mise la mano sopra la tua, come per aiutarti nel tuo lavoro.

Borbottasti: non è che non lo so fare, è che non ho mai fatto sto tipo di cose...

Arrossite violentemente entrambi, mentre lui disse: tranquilla, nemmeno io ho fatto ste cose. non aver paura, ci sono io.

Arrossisti ancora di più per le parole, tanto innocenti quanto eccitanti.

Ti molló la mano, molto lentamente, però ti venne in mente di fare ben altro.

Ti inginocchiasti davanti a lui, di scatto e non poté fare nulla quando lo hai bloccato alla parete con un braccio, così non ti sarebbe scappato.

Ti leccasti il labbro superiore prima di aprire la bocca e prenderlo tutto insieme, quasi strozzandoti, ma morendo dalla voglia.

Tirasti su lo sguardo, liberandolo da quella presa ferrea, e lui ti prese la testa lentamente, facendoti andare avanti e indietro ripetutamente, fino a venirti in bocca. Ingoiasti tutto, mentre gocciolavi liquido.

Quando poi ti rialzasti, sentii la sua presa sui tuoi fianchi così forte da farti paura un attimo, prima di scaraventarti al muro mentre ti limonava con prepotenza e ferocia. Ti mise entrambe le mani a coppa sul seno, mentre continuava a baciarti.
cominciò a giocare con i capezzoli induriti, fino a che non ti sentí gemere e ansimare troppo forte.

Si chinò davanti a te, mentre spostò le mani in un altra zona, con te che lo fissavi impaurita e agitata.

Usó le dita per allargarla lentamente, mentre colavi liquido continuamente. Ti mettesti le mani in faccia per nascondere l'imbarazzo.

Decise di infilare un dito, guardandoti per chiedere conferma. Appena vide che in realtà non stavi pensando ad altro che al piacere, non esitò più e fece di testa sua, infilandone due insieme.

Più in fondo andava, più gridavi e ansimavi il suo nome, facendoti venire improvvisamente.

Si rialzò in fretta, prendendo una tua coscia nel processo e piazzandola sopra la sua spalla, ed entro in te in un gesto unico, facendoti urlare sia dal dolore che dal piacere.

Piccole spinte leggere iniziali, per poi diventare sempre più forti e violenti. Il suo bacino che si scontrava con forza contro il tuo sedere, lo fece eccitare ancora di più, strappandoti baci mentre gemevi.

Ti fece venire e cavalcare lo sballo, ma subito dopo volle di nuovo muoversi per farti venire un altra volta.

Nel processo aveva cominciato a stimolare anche il clitoride, con piccoli cerchi. Cominciasti a muoverti anche tu, presa dalla voglia e dal fatto di volerlo tutto per te.

Dopo la tua seconda volta, venne anche lui dentro di te, urlando il tuo nome.

Finiste la doccia per poi cambiarvi, vi metteste nel tuo letto con la testa sul suo petto mentre ti addormentavi dolcemente abbracciata a lui.

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