Manjiro Sano (mikey)

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Era l'ora di pranzo, non sempre lavoravi a quest'ora perché non c'era mai nessuno.
L'uniforme da cameriera era costituita da un piccolo grembiule da portare in vita, dove c'era disegnato un piccolo simbolo.

Oggi era letteralmente vuoto il locale, così ti sedesti su una delle sedie dietro il bancone.
Eri una tipa solitaria, amica di Ken Ryuguji, noto draken. Sapevi che era il vice di una gang, ma non ci feci molto caso.

All'improvviso, distratta dalle tue cose, sentisti la porta aprirsi e il campanellino suonare, segno che qualcuno era entrato.
In un lampo, presi il taccuino e ti alzasti dalla sedia. Alzando lo sguardo, ti accorsi che c'era proprio lui, Ken, che ti fissava con aria divertita.

Una persona poco più alta di te si fece spazio ed entró immediatamente prendendo posto a sedere, seguito da altri ragazzi.
Ken fece un sorrisino, come per dire "mi spiace" e tu non ci feci caso. Eri felice che fosse lì, ma al contempo turbata da quella mandria di ragazzi.

T/n: oh beh, è il mio lavoro. RAGAZZI COSA VOLETE ORDINARE?!

Urlasti talmente forte che tutti si zittirono di colpo.

Ken: ancora? Possibile che non cambi mai? Dio, che urto la tua voce..

Mikey: un menú bambini, grazie!

T/n: oook, menú bambino in arrivo!

Che strano, sembra più grande, eppure vuole quella roba.
Gli portasti il piatto, con una bandierina sopra.
Ken ti aveva avvertito molto tempo prima che lui era ossessionato da sta cosa, ridacchiasti tra i baffi.

T/n: fammi spazio, Ken. *ti sedesti* allora, che ci fanno i capi della Toman qui? Ken?

Guardasti quest'ultimo con un aria di sfida, mentre sospirò.

Ken: volevo solo sapere come stavi, è da mesi che sei sparita. Ho saputo da terzi che lavoravi qui e ho fatto giusto una visita ma non c'eri. Ne ho approfittato perché sapevo che li volevi conoscere... Quindi ecco qua!

Disse indicando uno ad uno i suoi amici, e tu li squadrasti.

Mikey con la bocca piena: uh? Lei ci voleva conoscere? Per quale motivo?

T/n: il fatto che sia femmina da molti pregiudizi sul fatto di forza-

Ken: vuoi dire che hai continuato ad allenarti? TU, CHE SEI UNO STECCO VIVENTE?! AHAHAHAHA

Gli tirasti una gomitata molto forte sulle costole, e lui gemette dal dolore. Il tuo sguardo era freddo e metteva paura, ma era solo una maschera.
Con uno scatto mettesti le mani sul tavolo, facendolo tremare.

T/n: ricordati Ken, in passato raggiungevo la tua forza. E adesso? Sono capace di romperti in due, se mi fai incazzare.

Alzó le mani in segno di resa, effettivamente sorpreso da tutto ciò.
Il silenzio che si creó in quel frangente, misto a completo stupore, era fin troppo tangibile.

Mikey: comunque, era decisamente troppo buono il panino, grazie mille!

Disse per poi sdraiarsi e mettersi a dormire sul divanetto. Ti accigliasti un secondo, per poi sederti lì affianco senza fare molti movimenti. Gli misi la testa sulle tue cosce, per lasciarlo riposare tranquillamente.

T/n: tranquilli, a quest'ora non viene nessuno. E se viene qualcuno, non è un problema.

Mikey, bello dormiente, ti scambió per un cuscino e ti strinse una coscia con in braccio. Sollevasti lo sguardo preoccupata, ma ken fece un gesto con la mano in segno di "non ti farà mai nulla".

Tornasti a guardarlo, così dolcemente che Ken si sorprese. Eri cresciuta tanto mentalmente, così tanto che avevi di nuovo un cuore. Dopo quell'incidente, ti eri chiusa a riccio e nessuno poteva scalfirti, ti eri creata una corazza così pesante che era impossibile capirti a pieno.

Eri a tuo agio nonostante non eri abituata a tutte quelle cose, ma parlare con i ragazzi ti fece immediatamente capire che ken era ben voluto da tutti e tutti lo avrebbero difeso, cosa che ti fece togliere un peso dal cuore.

T/n: Ken, mi sei un po' mancato. Non in senso amoroso, per carità di dio.

Ridacchiasti per due motivi: il primo, la frase appena fatta, il secondo solletico sulle cosce. Mikey si era alzato e in quel frangente i suoi capelli si erano mossi facendoti appunto ridacchiare.

Mikey era palesemente confuso, era come un bambino.

T/n: riprendiamo i contatti ken! Passami il telefono :D

Gli ordinasti, gioiosa. Lui te lo passò, e tu ti salvasti il numero come "la più rompipalle del pianeta". Rise di gusto a questa cosa.

Ken: mi sei mancata anche tu, rompipalle.

Ti sorrise, e di rimando sorridesti.

Mikey: voglio anche io il tuo numero!

Disse raggiante, non potevi non darglielo, infondo ti piaceva un po'.
Ti diede in mano il telefono, cosìcche tu ti salvasti semplicemente con t/n t/c.

Rimasero un'altra ora a chiacchierare prima di andarsene, e tu eri ben felice di tutte quelle domande.

Il tuo turno era finito esattamente quando loro dovettero andare, così alla notizia, decisero di portarti con loro al tempio Musashi.

A quanto pare era il loro luogo di ritrovamento, ben attrezzato e quant'altro.
Quello che faceva paura a tutti erano la montagna di scale per arrivarci. Chi dice che tutti i nuovi arriviati si spaventino? Sicuramente non eri tra di essi.
Ken ti stava poco dietro mentre tu cominciasti a salire le scale, senza mai fermarti.
Qualcuno ti diede una leggera spinta, facendoti quasi cadere indietro. Mikey, che stava dietro di te, si spaventò pensando che ti saresti fatta male, invece rimasi immobile nel gradino più in basso.
Il tipo che ti aveva spinto appena era davanti a te.

??: le ragazze non dovrebbero stare in questo posto, lo sai bellezza?

Non ebbe tempo di pensare a cosa avresti fatto che con un pugno lo avevi scaraventato a terra.
Ken, spiazzato, sorrise con aria molto contenta, mentre mikey era mezzo spaventato.
Il tipo cercò di rialzarsi, con scarsi risultati, perché gli desti una piccola botta sullo stomaco, facendolo accasciare a terra.

Ken: si, è deciso. Di forza sei aumentata. Forse troppo direi, piccola rompipalle.

Ti mise una mano sulla spalla, e tu lo guardasti, sorridendo.

*time skip diversi mesi dopo*

Più andava avanti la "relazione" con la toman, più mikey ti voleva affianco.
Non in senso malizioso, in senso tenero.
Eri come una mamma per lui, però ti proteggeva come un diamante. Ogni volta che si faceva male veniva da te per farsi disinfettare le ferite, e cominciaste entrambi a interessarvi l'un l'altro. Ken se ne accorse, e cercò di farvi mettere insieme.

Oggi era una di quelle volte, aveva fatto in modo di farvi trovare l'uno con l'altro "per caso", a detta sua.
Ti aveva ordinato di vestirti carina ma non scollata, e aveva detto a mikey di non mettersi la divisa della toman.

Gli volevi bene si, ma quando faceva così diventava insopportabile.
Mikey ti prese la mano, ma non aveva quell'aria allegra da ragazzino che aveva sempre. Sembrava agitato o preoccupato.
Guardò un attimo le vostre mani e sorrise dolcemente, mentre camminavate uno di fianco all'altro.

Arrossì di colpo mentre nella sua testa frullavano mille idee. Sorridesti mentre lo guardavi in faccia, facendogli capire che non c'era bisogno di essere nervosi.

Eri così distratta che non ti accorgesti del palo della luce che prendesti giustamente in pieno, avevi tirato a te mikey per istinto e vi trovava te uno sopra l'altro a pochi centimetri di distanza dalle vostre facce.

Guardasti le sue labbra, come un richiamo per averle sulle tue. E lo fece, un dolce bacio a stampo mentre eravate rossi come peperoni in viso.
Gli misi una mano dietro la testa portandolo indietro per un secondo bacio, con la lingua questa volta, mentre tutto i passanti vi guardavano divertiti. Infondo, quando mai capita di vedere due giovani amoreggiare per strada?

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