Mitsuya Takashi Fluff

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Richiesta da: ARTHEMIS24G

Mitsuya: per quanto tempo hai intenzione di fissarmi mentre lavoro?

Era vero, ti intrufolavi sempre nel club di economia domestica per guardare il tuo ragazzo lavorare e dare consigli alle altre.

T/n: tutto il tempo che vorrò.

Ti stiracchiasti, mettendo in mostra la tua pancia perfettamente piatta.
Normalmente ti avrebbe cacciato via perché era pieno di lavoro, ma oggi non aveva voglia. Mentre le ultime ragazze se ne andarono, rimasi sola con lui.
Ti guardó distrattamente, mentre cercavi nella borsa uno snack da dividere con lui. La bottiglietta presa precedentemente la stavate già dividendo perché eri così, un anima dolce e gentile con tutti.

T/n: ne vuoi?

Gli porgesti una mísera barretta al cioccolato, e lui ne prese un pezzetto.

Era sera ormai, il tramonto faceva stranlda lungo le nuvole rendendo il tutto più romantico.
E sotto quella luce mitsuya era incredibilmente bello. Le sue iridi viola risaltavano tantissimo, e tu tornasti a fissarlo.

Ti vennero in mente le parole di tua madre, prima di andarsene "la casa non è un posto, è una persona".
Finì di lavorare al suo progetto, mentre ti allungava una mano per alzarti dal posto cui ti eri seduta.

Sorridesti, infondo anche lui era come te. E proprio per questo che Mana e Luna ti adoravano, letteralmente.
Ti scompiglió I capelli per farti riprendere dal tuo stato di tranche in cui eri caduta ancora una volta.

Erano passati mesi, ma ogni secondo che passava lo amavi più forte di prima, e rimanevi ammalata quando lo vedevi combattere.

*flashback*

Era sera, aveva detto a tutti i capi e vicecapi della toman di venire al tempio che doveva dire una cosa.

Mitsuya: vi presento la mia ragazza, t/n t/c. Proteggetela, o vi spezzo.

Arrossisti, non amavi quando prendevi tutta l'attenzione tu, anzi era una delle cose che più odiavi.

T/n: p-piacere m-mio *sospiro* sono t/n t/c, ma chiamatemi solo t/n. So già che mitsuya è uno dei fondatori perché mi ha parlato moltissimo di voi e so quasi tutti i vostri nomi...

Mitsuya ti posó una mano sulla spalla, come per zittirti. Ti girasti e notasti il viso arrossato, e ridacchiasti.

*fine flashback*

T/n: mi sono appena ricordata il momento in cui mi hai presentato alla toman. Eri così adorabile *_*

Era raro ultimamente vederlo arrossire, ma per fortuna sua eravate soli.
Andaste verso la sua moto, con l'intenzione di portarti a casa.

Prese la strada più lunga, mentre tu guardavi attraverso la visiera del casco che ti sveva ordinato di mettere come sempre. Le luci erano tantissime e così colorate che per un momento pensasti di essere altrove. Il vento sulla tua pelle ti faceva raggelare perché era tardi e gli indumenti erano pochi.

Mentre rallentava, ti staccasti col busto dalla sua schiena.

Mitsuya: tieniti o cadi!

Ti urlò per rimproverarti, ma non era arrabbiato, era preoccupato.
Quel ragazzo si preoccupava molto, troppo. Ma era normale, infondo eri la sua ragazza.
Ti amava alla follia e te lo dimostrava ogni tanto cucendo vestiti per te che indossavi con orgoglio.

Arrivaste a casa tua, e tu lo facesti accomodare mentre preparavi la cena. In quella casa ci era venuto un sacco di volte, e tuo padre aveva finito per considerarlo troppo maturo per te, troppo responsible, troppo tutto.

Eppure, vederti con lui che sorridevi spensierata era stata una gioia troppo immensa, così ha deciso di accettare la vostra relazione.
Eri stata così felice che il giorno avevi letteralmente saltato per tutta la casa.

Ora mangiavate nella sala da pranzo, uno di fianco all'altro, in totale silenzio come piaceva ad entrambi.

Mitsuya: dopo andiamo a coccolarci nel letto?

T/n: assolutamente sì, ne ho necessità anche io.

Sapevate entrambi che vi sareste addormentati l'uno nelle braccia dell'altro. Non vi importava, non volevate quelle cose.

Una volta finita la cena, vi affrettaste nel lavare i piatti e raggiungere la tua camera da letto.
Veniva così spesso a casa tua che aveva lasciato dei vestiti nel tuo armadio; o meglio dire, ti aveva scoperto a rubargli delle felpe che ovviamente ti stavano giganti, ma vederti con addosso una di quelle lo fece morire dalla tenerezza.

Prese il suo cambio e si tolse gli abiti, e tu facesti lo stesso.
Certo, a tu lui piacevi, ma quello che lo faceva impazzire era il tuo carattere.
Dolce, tenero, un po' esuberante, sempre allegro, un po' come una bambina.

Vi sdraiaste nel letto, decisamente esausti per la giornata appena conclusa. La vostra posizione preferita era tu che stavi con la testa sulla sua spalla, mentre le sue braccia ti tenevano a lui.

Ti diede un bacio sulla testa, poco prima di addormentarvi dolcemente l'uno tra le braccia dell'altro.

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