V. Una vera espressione sul volto di Piton

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JUPITER continuava a ringraziare mentalmente i gemelli ad ogni passo, teneva la bacchetta luminescente nella mano e la giacca stretta intorno al corpo mentre camminava fuori da Hogwarts, era stata attenta ad evitare qualunque professore per colpa ...

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JUPITER continuava a ringraziare mentalmente i gemelli ad ogni passo, teneva la bacchetta luminescente nella mano e la giacca stretta intorno al corpo mentre camminava fuori da Hogwarts, era stata attenta ad evitare qualunque professore per colpa del coprifuoco che i ragazzi le avevano nominato ma in lontananza, proprio alla sua destinazione, un'altra bacchetta dalla quale punta usciva lo stesso filo di luce che illuminava i capelli ricci di Hermione.

La ragazza sul pontile si girò sentendo la presenza di qualcun altro dietro di se e Jupiter non potè più tornare i dietro. Le fece segno di raggiungerla, cosa che Jupiter esitò a fare finché non si ricordo di quanto avesse bisogno di andare a quel lago, e prese posto sul pontile lasciando una certa distanza tra lei e Hermione occupata da fogli di vario tipo con piccole pietricine appogiate sopra per evitare che volassero via.

«Stavo studiando il tuo caso, ma ho bisogno di più dettagli sulla tua vita, magari qualcosa che ti possa collegare al nostro mondo oltre ai libri-» Hermione si fermò, guardando il volto immutabile della straniera, il piccolo dettaglio sulla mascella illuminato che rivelava i denti stretti. «Sto oltrepassando i limiti vero? Mi dispiace, è solo che è un rompicapo così orribile e voglio davvero aiutarti però non so nemmeno da dove partire» Jupiter guardò finalmente Hermione zittendola, e vide la genuità delle sue parole quando i loro sguardi si incrociarono illuminati dalle proprie bacchette che adesso giacevano sulla gambe a penzoloni di entrambe. Si schiarì la voce a disagio, guardandola di striscio prima di ritornare con gli occhi sul nero infinito davanti a loro, un piccolo brivido la attraversò. «Grazie, non penso che qualcun altro lo farebbe se non ci fossi te»

Hermione si emozionò per le poche ma significative parole della ragazza dai capelli blu, il tono basso e piatto faceva capire quanto difficile fosse sputarle fuori per una sconosciuta. Una piccola, piccola parte di lei si sentì in colpa punzecchiandole il cuore ma aprì comunque la bocca. <<Scusa se te lo chiedo, Jupiter, ma perché vuoi tornare così tanto in un mondo senza magia? La mia famiglia è babbana, e quando ho scoperto di essere una strega- io...io non penso che riuscirei a tornare a quella vita semplice>> Hermione ammise imbarazzata, si ricordava ancora gli sguardi terrorizzati dei suoi genitori quando erano entrati nella sua stanza e avevano trovato i giocattoli che fluttuavano e raccontavano una storia per loro figlia, lei seduta sul tappeto bianco a gambe incrociate che li guardava come se fosse normale. Non riusciva ad immaginare una vita senza bacchette, senza il soffitto stellato della sala grande, le lenzuola che cambiavano nei dormitori, o Harry e Ron. Se n'era innamorata, era l'effetto della magia, e non capiva come una persona non potesse cadere nella sua stessa trappola persino se quella persona era la stoica, rigida e fredda Jupiter, perché aveva visto la scintilla di meraviglia anche nei suoi occhi.

Jupiter si prese qualche secondo per pensare, doveva mentirle? Doveva dirle la verità? Come l'avrebbe aiutata sapere che Jupiter aveva una sorella? Avrebbe influenzato le sue ricerche? L'avrebbe invogliata a sbrigarsi? Tutte domande a cui non aveva risposta, ma alla fine si rassegnò con un sospiro. <<Mia sorella è lì>> sentì il respiro di Hermione mozzarsi lasciando spazio ai grilli intorno a loro, lo vide mozzarsi, non c'era più quella nuvoletta di vapore davanti al suo volto circondato da lana e giacche e capelli ricci che spuntavano da sotto al cappello colorato.

RIGHT || fred weasleyDonde viven las historias. Descúbrelo ahora