XXVI. Il retrogusto di sogno

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Quando Jupiter si alzò, quella mattina, la prima cosa che fece fu chiedersi se avesse sognato lo sgabuzzino, se la sua mente avesse oltrepassato i limiti di suo, mentre invece Fred ancora li rispettava

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Quando Jupiter si alzò, quella mattina, la prima cosa che fece fu chiedersi se avesse sognato lo sgabuzzino, se la sua mente avesse oltrepassato i limiti di suo, mentre invece Fred ancora li rispettava.

Al solo pensiero, una piccola onda di tristezza la travolse mentre percorreva il corridoio per andare nel bagno in fondo al piano, il conto alla rovescia le aveva davvero fatto vedere tutto da una nuova prospettiva, un mondo nuovo da esplorare finché poteva. Jupiter giocherellò con il laccio di cuoio che penzolava al suo collo, l'anello freddo le si strusciava sulla pelle del petto mentre entrava nel bagno vuoto. L'aveva sognato, ne era quasi certa, si rifiutava di pensare che Fred potesse modellarla in quel modo, mai e poi mai si era piegata al volere dei suoi ex come cera sciolta, lei non era il tipo di ragazza che tremava se la sfioravi, lei era quella che giocava.

E Fred non era così poetico, così delicato da sfiorarla come se fosse fatta di vetro mentre parlava a bassa voce vicino al suo orecchio.

Se ti guardassi fino a consumarti?

Ma il rossore le impossessò le guance quando, appoggiandosi al lavandino, il suo riflesso rivelò sotto alla maglietta larga una piccola macchia violacea sulla clavicola, dove Fred l'aveva baciata avidamente. Le dita della straniera volarono sulla pelle marchiata, sfiorandola a malapena, non era possibile...lei non si faceva sconfiggere così, al buio, in uno sgabuzzino con le mani bollenti che le accarezzavano la pelle fredda in un gioco non dichiarato. Jupiter cercò aiuto nella sua eterna amica, aprendo il rubinetto e raccogliendo l'acqua gelida nei palmi prima di spiaccicarsela in faccia, ma non riuscì a godersi il momento perché la porta si aprì velocemente facendola sussultare e girare verso l'intruso.

Fred la guardò, le passò lo sguardo su tutto il corpo leggermente piegato sul lavandino, e al posto di uscire immediatamente lui si chiuse la porta alle spalle, il solito ghigno prese il posto dell'espressione assonnata che aveva fino a pochi secondi prima, aveva i capelli scompigliati che gli davano un'aria quasi angelica. Il suo sguardo si soffermò sul colletto della maglietta che rivelava il succhiotto che si era permesso di fare, e il ghigno si trasformò in un sorriso fiero. Jupiter lo guardò, afferrando velocemente un piccolo asciugamano per asciugarsi il volto, poi glielo lanciò addosso e indicò la macchia.<<Come ti aspetti che nessuno ci scopra se poi fai questo?>> Fred ignorò il tono minaccioso, avvicinandosi a passi lenti e allungando le mani per sistemarle meglio la maglietta sulle spalle, coprendo facilmente il segno.

Bastava che lo sapesse lui, per adesso, che sotto alla stoffa azzurra ci fosse il segno dei suoi denti e delle sue labbra, e dovette reprimere un sorriso quando vide che Jupiter non si scostò dal suo tocco nonostante cercasse di guardarlo con le sue solite sopracciglia aggrottate e lo sguardo serio. <<C'è qualcosa da scoprire?>> la guardò con sfida, le sue iridi verdi avevano sfumature marroni che grazie al sole mattutino risaltavano di più, e il fatto che lei desse le spalle alla finestra non aiutò nemmeno lui.

Fred vedeva Jupiter che lo guardava, le sopracciglia corrucciate e un'aureola di luce le circondava la testa, filtrando dalla finestra e schiarendole i capelli azzurri.

RIGHT || fred weasleyWhere stories live. Discover now