XLII. Perchè non si va

164 9 16
                                    

<<Jupiter! Dobbiamo dirlo a Jupiter, Remus->> Harry si aggrappò alla camicia di Remus Lupin con tutta la forza che gli rimaneva in corpo, le gambe gli avevano ormai ceduto, aveva la voce striata dall'urlo che il fantasma di Sirius Black gli aveva ...

К сожалению, это изображение не соответствует нашим правилам. Чтобы продолжить публикацию, пожалуйста, удалите изображение или загрузите другое.

<<Jupiter! Dobbiamo dirlo a Jupiter, Remus->> Harry si aggrappò alla camicia di Remus Lupin con tutta la forza che gli rimaneva in corpo, le gambe gli avevano ormai ceduto, aveva la voce striata dall'urlo che il fantasma di Sirius Black gli aveva provocato e le lacrime ancora gli bagnavano le guance. I corridoi del ministero si erano appena svuotati della presenza dei mangiamorte e la figura della ragazza era piombata nella mente di Harry Potter con una violenza che lo destabilizzò. L'ex professore annuì, stringendo tra le braccia il ragazzo mentre cercava di mantenere i propri pezzi insieme a sua volta, aveva la gola bloccata dal lutto e un mare di lacrime che minacciava di straripare, ma aveva anche due ragazzini di cui occuparsi e due promesse da mantenere.

A James e Lily, di tenere sempre d'occhio loro figlio e aiutarlo a non cadere, il ragazzino che aveva bisogno di una mano da tenere dopo tutti quei anni di vuoto al suo fianco.

A Sirius e Venus, di aiutare Jupiter ad accettare aiuto e conforto, di toglierle i pesi con cui era cresciuta dall'anima, e il solo pensiero di rivederla piombare nella strada che riportava al lago fece stringere il cuore a Remus.

<<Devo dirlo a Jupiter>> Harry singhiozzò, l'assenza di Bellatrix Lestrange davanti agli occhi per sfogare e distrarre la sua rabbia adesso aveva lasciato un vuoto colmabile solo da lacrime e corde vocali spezzate come i loro cuori. Non era bastato inseguirla nel corridoio del ministero, non era bastata una sola maledizione, aveva attinto a quel pozzo di rabbia che Jupiter gli aveva insegnato a riempire, ma adesso si pentiva di non essercisi buttato completamente dentro. Remus annuì, abbracciando il ragazzo e tenendogli la testa premuta contro il proprio petto, la sua mente ormai travolta dal dolore tanto da impedirgli di pensare ad un modo per stringere anche Jupiter senza farla soffrire di più.

 Remus annuì, abbracciando il ragazzo e tenendogli la testa premuta contro il proprio petto, la sua mente ormai travolta dal dolore tanto da impedirgli di pensare ad un modo per stringere anche Jupiter senza farla soffrire di più

К сожалению, это изображение не соответствует нашим правилам. Чтобы продолжить публикацию, пожалуйста, удалите изображение или загрузите другое.

<<Che c'è?>> Fred si girò nel letto, i suoi occhi faticarono ad abituarsi al buio ma videro ben delineati i capelli azzurri di Jupiter mentre si infilava una felpa e andava verso la porta della stanza. <<Ju?>>

<<Shh!>> lo zittì subito, afferrando la bacchetta e istigando la preoccupazione del rosso, Fred si alzò immediatamente per seguirla nella sala dove finalmente sentì i battiti alla porta e strinse a sua volta la bacchetta presa dal comodino. <<Jupiter, sono- sono Remus, c'è anche Harry>> la straniera non si mosse, tenendo ben stretta la bacchetta e aggrottando le sopracciglia, perché dovrebbero essere lì a quell'ora? Sarebbero potuti essere tranquillamente dei mangiamorte, magari Tonks stava arrivando e doveva solo aspettare qualche minuto.

RIGHT || fred weasleyМесто, где живут истории. Откройте их для себя