XVI. Il gioco di Jupiter

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Hermione chiuse il libro, aspettando pazientemente che Jupiter finisse di copiare gli ultimi appunti di trasfigurazione del quarto anno, e la ragazza dopo qualche minuto alzò lo sguardo sentendosi osservata

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Hermione chiuse il libro, aspettando pazientemente che Jupiter finisse di copiare gli ultimi appunti di trasfigurazione del quarto anno, e la ragazza dopo qualche minuto alzò lo sguardo sentendosi osservata.«Si?»

«Buona...la torta, ne farai altre?» la Alpin sbuffò, era ormai la decima volta in cinque giorni che Hermione provava a riaprire il discorso, vedendo in quel semplice gesto fin troppa malizia.«Herm»

«Che c'è? Chiedevo perchè mi è piaciuta molto»

«Per la quinta volta? Non sei molto creativa, magari è per questo che non sei una corvonero» Jupiter sputò fuori, ormai con la pazienza esaurita da una mattinata intera così, e tornò a scrivere tenendo con l'indice destro il segno nella scrittura perfetta della riccia, Hermione sospirò e fece scorrere qualche secondo di silenzio prima di parlare di nuovo.«Sto solo dicendo-»

«Cosa, Herm? Cosa vuoi dire?» la mora si schiarì la voce, sentendosi leggermente sovrastata dallo sguardo esasperato della straniera, ma comunque non si lasciò intimidire.«Che fate una bella coppia»

«Non siamo una coppia»

«Però la torta l'avete fatta in due, e due è una coppia, una coppia non deve essere necessariamente romantica, può essere applicato come termine ad una marea di attività platoniche-»

«Attività platoniche? Come farsi i compiti a vicenda?» Le guance di Hermione diventarono istantaneamente rosse, e un sorriso soddisfatto si piazzò sul volto di Jupiter mentre ri arrotolava la pergamena. Sentiva di essere cambiata lì, di essersi almeno un pò addolcita, ma a volte le piaceva vedere che era rimasta la stessa e che, come aveva sempre fatto, la sua lingua tagliente la tirava fuori da situazioni scomode. La riccia boccheggiò per qualche secondo, cercando di ritrovare la propria parlantina, e quando Jupiter si alzò cominciando a raccogliere pergamene e libri lei fece lo stesso evitando il suo sguardo.«Io e Ron siamo solo amici»

«In quel caso capirai quanto sia fastidiosa la gente che cerca di imporre altro sulla vostra amicizia»

«Hai ragione...mi dispiace- perchè stai andando così veloce?» Hermione aveva sempre faticato a tenere il passo della straniera, le gambe lunghe e il continuo scappare insieme ai gemelli la avantaggiavano fin troppo rispetto alla griffondoro più giovane, e Jupiter sorrise entusiasta.«I gemelli sono stati molto impegnati con gli allenamenti questa settimana, quindi ho avuto tempo per fare delle ricerche e ho una teoria, ma devo chiedere la mappa dei malandrini a Harry»

«La mappa? Perchè la mappa? » Il tono di voce di Hermione si alzò di qualche ottava, e finalmente affrettò il passo per afferrare il braccio di Jupiter fermandola.«L'incantesimo di localizzazione sulla mappa è molto potente, da quanto detto dai gemelli copre l'intero perimetro di Hogwarts da anni senza mai sbagliare, magari potremmo analizzarlo insieme e-»

«Ci ho già provato» Hermione rispose prontamente, e guardò con il cuore stretto in mano mentre il sorriso di Jupiter si spegneva lentamente.«Cosa?»

RIGHT || fred weasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora