XLVI. La strada fatta

141 8 9
                                    

<<Hey, scusate se non abbiamo risposto alla lettera ma non mi fido molto a mandare Cenerentola fuori con tutta questa situazione>> il gufo fece un piccolo verso che annunciò la loro entrata nella Tana, staccandosi dalla spalla di Jupiter e volando...

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

<<Hey, scusate se non abbiamo risposto alla lettera ma non mi fido molto a mandare Cenerentola fuori con tutta questa situazione>> il gufo fece un piccolo verso che annunciò la loro entrata nella Tana, staccandosi dalla spalla di Jupiter e volando per la casa fino a raggiungere Errol sul davanzale della finestra.

<<Ancora nessuna notizia?>> Fred tolse la giacca di Jupiter appena entrati, appendendola all'entrata e poi facendo lo stesso con il proprio cappotto, George dietro di loro sorrise vedendo il fratello così preso dalla straniera. Molly apparve dalla cucina appena sentita la voce dei nuovi arrivati, aveva il volto stanco e scavato dalle occhiaie ma sorrise comunque alla coppia correndo ad abbracciarli. Sembrava tutto più scuro come se le sfumature della casa Weasley, prima così radiosa, si era affievolita insieme all'umore della famiglia dopo settimane di ansie riguardanti uno dei figli scomparsi insieme a Harry e Hermione. La radio, prima sempre sintonizzata su qualche canzone che ravvivava le giornate a Molly Weasley per la casa, adesso era perennemente fissa su Radio Potter aspettando ansiosamente di sentire notizie sulle persone che conoscevano. L'unica cosa che teneva insieme la sanità dei Weasley in quel momento era la sicurezza che Jupiter gli aveva dato, l'unica cosa di cui era sicura anche lei, cioè che Harry, Ron e Hermione non sarebbero morti.

Insieme alla radio, quel giorno - dopo la lettera che Molly e Arthur Weasley avevano spedito per radunarsi in un tentativo di scappare per un secondo dalla crudeltà della guerra - c'era anche il pianto di Edward Lupin, o meglio Teddy in braccio ad Arthur con i capelli rossi come una richiesta di farsi prendere in braccio dalla persona corrispondente. Tutti i presenti non vedevano l'ora che cominciasse a parlare perché alla tana di capelli rossi c'è n'erano un bel po', e anche se il povero bambino cercava di comunicarlo nel modo più semplice possibile, i geni dei Weasley erano fin troppo forti.

<<Mamma! Ciao, come stai>> Fred abbracciò velocemente la madre, Arthur si avvicinò insieme a Tonks e Remus, Teddy continuava a piangere da dieci minuti ormai e sembrava che nessun rosso di capelli corrispondesse ai suoi desideri, il padre dei gemelli diede velocemente il bambino a George in un disperato tentativo di risolvere la situazione. Fred, da sopra la spalla del fratello, sorrise al piccolo Lupin solleticandogli la pancia, Teddy si fermò bruscamente dal piangere per cercare di distinguere i due volti identici e capire se fossero chi voleva mentre un sospiro di sollievo collettivo fece ridacchiare i presenti. <<Ma ciao>> Jupiter spuntò dall'altro lato di George e appena posati gli occhi sulla donna i capelli del piccolo metamorfomagus si accesero in un blu elettrico, George sbuffò dando il bambino in braccio alla straniera mentre lei ridacchiava. <<Quindi è così eh, me lo ricorderò quando crescerai>>

<<Il tuo sconto vitalizio ai Tiri Vispi Weasley è ufficialmente revocato>> Fred gli puntò il dito contro ma Teddy lo guardò ridacchiando, il suono genuino portò un po' di felicità nella tana e il rosso non potè trattenersi dal sorridere. Jupiter girò Teddy dall'altra parte, accarezzandogli la schiena coperta da una tutina bianca con piccoli gufetti e lune sopra, e gli fece l'occhiolino sussurrandogli all'orecchio. <<Non ascoltarli, tanto il negozio è anche mio>>

RIGHT || fred weasleyWhere stories live. Discover now