XLIX. Venus Alpin

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Le pietre avevano scavato solchi nelle ginocchia di George mentre teneva l'intero peso di Jupiter addosso, la ragazza era ormai incapace di piangere, fare suoni, muoversi o parlare

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Le pietre avevano scavato solchi nelle ginocchia di George mentre teneva l'intero peso di Jupiter addosso, la ragazza era ormai incapace di piangere, fare suoni, muoversi o parlare.

Aveva finito lacrime, sangue, emozioni e voce, di lei era rimasta solo l'ombra proiettata sul pavimento mentre il sole cominciava a sorgere, i suoi occhi e mente fissi sul volto diventato freddo di Venus.

I gemelli non sapevano cosa dire, entrambi con il desiderio di confortarla in qualche modo oltre a sguardi e carezze sulle spalle ma entrambi con il pensiero fisso nella mente che, se l'altro fosse stato a terra al posto di Venus, non ci sarebbe stato niente al mondo capace di alleggerire loro il cuore.

Jupiter dopo un po' si era fatta coraggio e aveva allungato la mano per prendere quella della sorella, per la prima volta erano entrambe fredde, persino l'ultima traccia del sole caldo che era Venus Alpin si era spenta, e aveva consumato così tanta energia nel compiere quel semplice gesto che quando Harry li vide nell'angolo del cortile ormai ripulito e si avvicinò, le venne più che difficile ascoltarlo e lasciarla andare. Fred gli mimò con le labbra il nome della sorella, indicando brevemente con la testa la donna che ancora giaceva sulle sue gambe, le sopracciglia del moro si alzarono di scatto.

<<Jupiter >> la risposta naturale di Jupiter fu scuotere la testa e ritrarsi al tocco di Harry quando le toccò le spalle, ma tra le braccia di George non c'era abbastanza spazio per scappare, e nel suo corpo non c'era abbastanza energia per farlo. <<Jupiter, vieni con me>> i gemelli guardarono Harry inorriditi dalla richiesta così apparentemente insensibile, ma lui non staccò gli occhi dalla figura della straniera.<<no...no no..>> Jupiter chiuse gli occhi, singhiozzò ma nessuna lacrima era rimasta ancora nel suo corpo, sentì solo la gabbia toracica contrarsi forzatamente. Harry si mosse lentamente, facendo scivolare la mano su quella di Jupiter e staccandogliela delicatamente da quella della sorella, la straniera alzò gli occhi su di lui cercando di esprimere la rabbia provocata dal gesto ma le iridi tradirono la stanchezza e il vuoto che le riempiva.

<<Devi venire con me>> Harry ripetè, lentamente, guardandola negli occhi e stringendole le mani tra le sue. <<Fidati di me>>

<<Non- non posso...lasciarla qui>> Jupiter rispose con il respiro tremolante, ogni fibra del suo corpo era talmente provata dall'ultima ora da essere scossa da spasmi incontrollabili di dolore. Aveva guardato il corpo di Remus venire portato via poco prima, ma non era riuscita ad alzarsi per accompagnarlo, avrebbe voluto, ma non ci sarebbe riuscita, la sua anima era spezzata in due e il suo corpo non aveva l'energia per rincorrere nessuna delle metà. <<La porteremo insieme agli altri, ci prenderemo cura di lei>> Fred guardò Jupiter, vide lo sguardo della ragazza sorvolare sul corpo della sorella come se vederla le facesse male sempre di più ad ogni occhiata, e per quanto capisse quanto doloroso fosse vederla in quello stato, sapeva che allontanarla da Venus al momento era la decisione migliore per lei.

RIGHT || fred weasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora