XXXIX. Il dolore è degli altri

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<<Starà bene, ok? Tranquilli, hanno detto che l'hanno trovato in tempo>> Jupiter strinse la mano di Fred, non sapendo cosa altro dire in quella stanza silenziosa e straripante di ansie e tensione, il rosso imitò il fratello appoggiando la testa su...

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<<Starà bene, ok? Tranquilli, hanno detto che l'hanno trovato in tempo>> Jupiter strinse la mano di Fred, non sapendo cosa altro dire in quella stanza silenziosa e straripante di ansie e tensione, il rosso imitò il fratello appoggiando la testa sulla spalla libera della ragazza, e Jupiter sospirò mentre usava la mano libera per accarezzare distrattamente i capelli di George. Ron e Ginny erano seduti dall'altro lato del salotto su delle poltrone vicine e rosse, la gamba del primo continuava a muoversi insieme al ticchettio dei secondi che l'orologio continuava a suonare mentre la giovane Weasley era rannicchiata con le ginocchia al petto e si mangiucchiava le unghie, gesto che ricordò a Jupiter che Hermione sarebbe dovuta arrivare tra un po' insieme ad Harry.

La signora Weasley passò velocemente dietro di loro facendo scattare tutte le teste in sua direzione mentre indossava il cappotto, e Fred si alzò velocemente. <<Mamma?>> una parola bastò per farla girare, nascondendone mille altre che trapelarono dalle iridi lucide del rosso. La donna si girò, un sorriso stanco le si piazzò sul volto per rassicurare i figli mentre si avvolgeva la sciarpa intorno al collo. <<Vado a prendere vostro padre, ci metteremo un po' perché dobbiamo passare dal ministero ma dovremmo tornare in tempo per cena, va bene?>> Fred annuì, essendo automaticamente il portavoce dei Weasley al momento, e Molly si affrettò ad uscire, chiudendosi la porta alle spalle e lasciandoli avvolti dall'aria carica di ansia.

Jupiter guardò velocemente l'orologio, non sarebbe riuscita a restare tre ore ferma sul divano ad aspettare i signori Weasley, semplicemente non ci sarebbe riuscita, non contava quanto ci tenesse ai gemelli e a consolarli, quindi si alzò velocemente scusandosi e andò in bagno. Si guardò allo specchio, indossava ancora la maglietta rossa che usava per dormire e i pantaloni a righe del pigiama in quanto non si era fatta problemi a cambiarsi, e i suoi capelli erano ancora spettinati dal cuscino. Una manata di acqua fresca la risvegliò abbastanza dopo un'intera nottata e quasi giornata di preoccupazioni e silenzio insolito, ed egoisticamente pensò all'alternativa più altruista.

Avrebbe cucinato, ecco cos'avrebbe fatto si, avrebbe cucinato così quando i signori Weasley sarebbero tornati dal loro stancante viaggio tra ospedali e ministero avrebbero già trovato la tavola pronta, in più avrebbe decorato così l'umore dei Weasley si sarebbe risollevato. Si, per quello, non perché pensare per un solo momento in più ad Arthur Weasley ad un passo dalla morte le straziava la mente riportando a galla brutti ricordi e riportando lei sul fondo, annegandola in tutte le lacrime che aveva pianto durante i mesi di terapia di suo padre.

Un veloce battito alla porta le fece scattare la testa verso l'uscita, Jupiter prese un respiro profondo per non sembrare troppo scossa, non voleva far diventare tutta quella situazione incentrata su di lei. <<Si?>>

<<Jupiter tutto bene?>> Sirius parlò dolcemente oltre la porta, abbastanza a bassa voce da non farsi sentire da nessun altro se non dalla mora, e Jupiter si affrettò ad aprire la porta con un sorriso tirato. <<Si certo, perché non dovrei? Cioè sto bene ma non bene perché ovviamente il padre dei miei amici sta male, non potrei mai stare bene mentre loro->> Sirius si permise di alzare la mano ed appoggiarla delicatamente sulla spalla della ragazza, fermando il treno di parole che continuava a scivolarle sulla lingua. <<Jupiter>>

RIGHT || fred weasleyWhere stories live. Discover now