XXVII. Pagine di una sorella

281 11 6
                                    

<<Non ditelo a Remus però, a Sirius si, probabilmente ci farebbe i complimenti, ma Remus è molto più

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

<<Non ditelo a Remus però, a Sirius si, probabilmente ci farebbe i complimenti, ma Remus è molto più...eh, quando si parla di incantesimi per soldi babbani>> Tonks fece un breve gesto con la mano, il palmo aperto che oscillava provocò una leggera risata nei tre ragazzi. I gemelli, da un lato, ridevano sottovoce e camminavano come delle guardie ad ampie falcate vicino a Nymphadora e, ovviamente, Jupiter.

Anche se Jupiter non sembrava molto Jupiter, sembrava invece una versione incredibilmente normalizzata della ragazza dalla quale però Fred non era riuscito a staccare gli occhi nemmeno per un secondo durante il loro giro in città per comprarle dei vestiti, dato che gli unici che aveva erano i pochi maglioni e le ancora più poche magliette comprate a novembre insieme ai due Weasley. Non che solitamente ci riuscisse, a staccarle gli occhi di dosso, e dopotutto le aveva fatto una promessa. La stava consumando, come una nuova pergamena, stava assorbendo ogni secondo di quel pomeriggio, di quella rara e unica occasione in cui poteva vederla con i suoi capelli naturali.

Quando George li aveva richiamati, quella mattina, perché Sirius e Remus erano tornati, insieme a loro c'era Nymphadora Tonks e la sua incredibile voglia di uscire e portarsi dietro Jupiter, spronata dai due malandrini dato che Molly gli aveva detto del bisogno della ragazza di avere più cose sue. Però, Jupiter era ancora ricercata da Voldemort, e se le sue lunghe trecce azzurre non passavano molto inosservate nel mondo dei maghi - dove magari ancora esistevano mutaforma capaci di cambiare colore di capelli - figuriamoci quanto ci avrebbero messo ad avvistarla in mezzo ai babbani.

Quindi, Nymphadora che ancora non aveva nessun legame con lei, era stata incaricata di accompagnarla in giro per la città, i gemelli si erano aggregati per poter finalmente uscire di casa, e Remus aveva tirato fuori la bacchetta spiegando a Jupiter quanto fosse necessario almeno provare a nasconderla. Fred aveva visto quella scintilla di paura nei suoi occhi, e il modo in cui aveva distrattamente afferrato una treccia giocherellandoci per l'ansia, non era ancora pronta a separarsi da quell'ultima traccia delle mani di sua sorella su di lei, ma Lupin le aveva assicurato che sarebbe stato temporaneo e lei annuì lasciando che l'incantesimo le trasformasse i capelli.

E il rosso non poteva mentire nemmeno a se stesso dicendosi che era riuscito a respirare quando le ciocche che le ricadevano ai lati del viso si scurirono fino a diventare un marrone scuro, evidenziando ancora di più quelli occhi di zaffiro. I suoi capelli erano diventati notevolmente più corti, fermandosi a metà della schiena, ma il contrasto tra i colori aveva avuto la totale attenzione di Fred allora, e c'è l'aveva ancora tre ore dopo mentre camminavano sull'ennesimo marciapiede di Londra, con svariate buste in mano.

Jupiter si guardava intorno estraniata, non vedere gufi con lettere attaccate alle zampe o scope volanti la fecero sentire come se le avessero dato un secco, brusco pugno nello stomaco. Le sembrava strano, il mondo normale, e per colpa di quel misero pomeriggio senza magia si era resa conto di quanto si fosse abituata alla magia, quanto quello che doveva essere il suo mondo ormai le sembrava spento e- Jupiter deglutì, persino pensarlo era orribile- non suo.

RIGHT || fred weasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora