XIII. Dimostrazioni disperate di desideri

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«JU! Jupiter» i gemelli continuavano a battere contro la porta da ormai dieci minuti mentre varie ragazze gli passavano affianco nel corridoio del dormitorio, George era appoggiato allo stipite mentre Fred lo specchiava, la mano però di quest'ulti...

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«JU! Jupiter» i gemelli continuavano a battere contro la porta da ormai dieci minuti mentre varie ragazze gli passavano affianco nel corridoio del dormitorio, George era appoggiato allo stipite mentre Fred lo specchiava, la mano però di quest'ultimo era sollevata e le sue nocche sbattevano ininterrottamente contro il legno.«Jupiter? Secondo te sta bene?» la voce preoccupata di Fred adesso era indirizzata verso il fratello, ugualmente ansioso, e nel retro della sua mente premeva il pensiero che la stanza dietro alla porta fosse vuota, Jupiter ormai svanita e tornata nel suo mondo senza la possibilità di salutarli.«Non lo so»

«Entriamo» Fred tirò velocemente fuori la bacchetta, sussurrando un alohomora intrinseco di panico, e la serratura scattò lasciando che i due volti uguali entrassero nella stanza, l'ansia di entrambi si dissipò vedendo i capelli blu sparpagliati sul cuscino mentre fuoriuscivano dalla coperta tirata fin sopra la testa, ed i gemelli lasciarono un sospiro di sollievo avvicinandosi lentamente al letto.

Fred prese posto sul margine, tirando giù la coperta e scoprendo il viso della ragazza così rilassato da sembrare nello stato più puro di pace, e le accarezzò leggermente la spalla per segnalare la sua presenza mentre George si guardava intorno, il piccolo rotolo bruciacchiato sul comodino attirò la sua attenzione.«Ju?»

«Freddie» George prese tra le dita lo strano oggetto portandoselo al naso per annusarlo e Fred corrucciò le sopracciglia ripetendo il gesto e avvicinandosi al volto di Jupiter.«Ju» le sopracciglia della ragazza si mossero leggermente, deformando la pace che prima le decorava il volto, e si girò lontano dalla sua voce.«Ju, dobbiamo andare in classe»

«Mhm, in classe è bello» mugugnò, affondando il viso nel cuscino, e Fred vide l'angolo della sua bocca alzarsi lievemente.«In pubblico» i gemelli si scambiarono un'occhiata confusa, non capendo il senso delle parole della ragazza che era ancora nel mondo dei sogni con i residui della sera prima in circolo, una pompa dolciastra al gusto di lavanda le guidava i sogni nella mente uno dopo l'altro, soddisfando le sue voglie almeno in quel modo.«Jupiter, è tardi» le sue palpebre finalmente si aprirono, sbattendo un paio di volte prima di lasciare che i suoi occhi blu si posassero sui ragazzi sorridenti.«Tardi? Cosa ci fate qui»

«Non c'eri a colazione, tra poco inizia la prima lezione, ci hai fatto prendere un colpo»

«Un colpo?» George si avvicinó, la lavanda ancora tra le dita, e si sedette di fianco al fratello sul bordo del letto.«Pensavamo fossi...pensavamo fossi tornata a casa» Jupiter si alzò, mettendosi seduta vedendo gli sguardi tristi dei gemelli, e una fitta si fece strada nel suo cuore.«Vi manco già?» cercò di alleggerire la tensione, ma i due sembravano ancora scossi dal pensiero, e Jupiter lanciò una fugace occhiata verso il comodino, il primo cassetto conteneva solo la foto che Molly Weasley le aveva dato, poi avvolse le braccia intorno alle nuche dei due rossi e li fece cadere sul letto insieme a lei.

Le braccia dei gemelli si avvolsero istintivamente intorno alla ragazza, sorpresi ma felici del contatto, era la prima volta che riuscivano ad abbracciare Jupiter e il fatto che fosse stata una sua iniziativa lo rese ancora più speciale, rimasero stesi e abbracciati sul letto per una decina di minuti dimenticandosi della lezione delle 8 fino a quando non sentirono la campanella e i gemelli scattarono in piedi.«Ormai siamo in ritardo, saltiamo la prima no? Devo lavarmi, e mangiare» Jupiter guardò velocemente Fred, ricordandosi dei pochi istanti prima di addormentarsi ieri sera, e un leggero rossore colpevole le colorò le guance istingando la curiosità di George mentre lei scavava nel baule prendendo la divisa.«E noi cosa facciamo?» Jupiter guardò il rosso, e poi passò a ciò che aveva tra le dita facendola sorridere, la sua mano prese la bacchetta dalla scrivania.«Incendio» la lavanda riprese a bruciare, anche se ormai mezza esaurita, e George sussultò quasi facendola cadere.«Cos'è?»

RIGHT || fred weasleyWhere stories live. Discover now