𝐙𝐀𝐑𝐀

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Zara stava camminando tranquillamente nel corridoio di casa sua quando, per pura fatalità, senza che lei se ne rendesse assolutamente conto, forse per una sbandata di testa o per un moto di curiosità, si ritrovò a frugare nella camera del fratello maggiore.

Zara non aveva creduto alla storiella che Henry si era inventato per farle credere che quel rinfresco fuori Manhattan fosse solo un misero tentativo di appianare i dissapori fra i Williams e i Bass.

Perciò, era certa che suo fratello sapesse di più di quello che voleva rivelarle. Ma a lei non piaceva restare indietro.

Qualcosa catturò ben presto la sua attenzione, ma niente che potesse ricondurre ai Williams, bensì ad una Humphrey.

Zara, lenta e ipnotizzata, agguantò con velata calma la giacca di Ashley Humphrey -nessun altro nell'Upper East Side avrebbe messo una giacca di quel colore.

Il profumo dolce e floreale le confermò ciò che stava pensando: Ashley era stata lì.

Aprì il cestino affianco alla porta in cerca di preservativi usati, ma notò soltanto un ammasso di cartacce scritte.

Qualsiasi cosa fosse successa fra di loro, Zara avrebbe voluto saperlo. Era suo compito in quanto sorella minore sapere cosa accadesse nella vita di Henry, no?

Scrisse immediatamente un messaggio ad Allison, chiedendole se ci fossero novità di Ashley e Jorge e la risposta non tardò ad arrivare.

No, tutto normale, perché?

Zara alzò gli occhi al cielo, mentre riponeva il telefono nella tasca dei suoi pantaloni di pelle neri. Uffa, pensò. Non le piaceva proprio quel Jorge Hamilton.

Inoltre, credeva che Ashley ed Henry fossero perfetti insieme.

Perciò, fu felice di vedere che Ashley fosse stata in quella camera perché questo significava un possibile avvicinamento fra di due.

Bisognava solo avere pazienza.

Ciò, però, non era abbastanza sconvolgente da farle dimenticare il motivo per cui era entrata di soppiatto nella camera del fratello maggiore; cosa stava tramando insieme ai loro genitori? E perché Zara era sempre esclusa da questi piani familiari?

Zara cercava di non darlo a vedere, ma soffriva dell'essere considerare la piccola bambina viziata di casa perché nessuno la prendeva seriamente. Tutti si aspettavano che combinasse un qualche guaio, che puntualmente gli altri membri della famiglia dovevano risolvere.

Certo, il suo carattere non era affatto prevedibile o affidabile, ma non avrebbe mai messo in pericolo i suoi cari se avesse saputo qualche loro segreto.

Si sentiva esclusa dalla stessa famiglia che aveva tanto protetto e venerato.

Uscì dalla camera del fratello con una smorfia triste sul volto. Scese le scale lentamente, pensando a cosa fare per tirarsi su il morale.

Forse la sua tata le aveva fatto una torta come ai vecchi tempi, immaginò.

Non fece in tempo a raggiungere Alexandra in cucina che si appiattì al corridoio, provando a sentire con chi avesse tanto da discutere suo padre dentro il suo studio di Villa Bass.

«Henry, non capiresti.» Stava dicendo adirato in quel momento Chuck, causando ancora più curiosità nella mente di Zara.

Di cosa stava parlando? Affari?

A giudicare dai loro toni di voci gravi doveva essere accaduto qualcosa di più importante. Infatti, Henry rispose in malo modo -non era solito essere scortese, lui.

𝐍𝐞𝐰 𝐆𝐨𝐬𝐬𝐢𝐩 𝐆𝐢𝐫𝐥, 𝐋𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora