𝐁𝐋𝐀𝐈𝐑

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Blair si sedette comoda nella poltrona di velluto del salotto di Villa Bass, mentre due dimestiche servivano il tè alla signora Bass e a Serena.

«Ohw, B, sono veramente stufa di questa situazione.» Stava dicendo Serena fra un boccone e l'altro di una crostata alla frutta. «Questi dolci sono buonissimi, oh mio Dio.»

Blair accennò un pigro sorriso e non badò neppure alle domestiche che silenziosamente avevano lasciato la stanza.

«Non vedo l'ora di andare a vivere con Nate, di condividere tutto insieme anche nella quotidianità, ma lui sostiene che sia ancora presto, che dobbiamo prima assicurarci che vada bene per i nostri figli.» Serena stava dando libero sfogo ai suoi pensieri, non nascondendo la sua frustrazione nel raccontare quella situazione che viveva personalmente da ormai un paio di settimane.

«Insomma, io e Nate facciamo sul serio, lo so che è così, ma non abbiamo più vent'anni, non posso passare la notte a casa sua e tornarmene a casa al mattino dopo.» Proseguì Serena, si interruppe giusto un paio di secondi per bere il suo tè. «Voglio dire, perché non ufficializzare il tutto?»

Blair se ne stette zitta tutto il tempo, sorseggiando il suo tè e fissando i pasticcini che ricoprivano l'intero piano del tavolino.

Serena li avrebbe volentieri mangiati tutti.

«B, mi stai ascoltando?» Brontolò Serena con una briciola di pasta frolla al lato del labbro ricoperto di gloss e crema.

Blair si risvegliò dal suo stato di trance. «Eh? Sì, certo.»

Serena la squadrò, ma non se l'ebbe a male. «C'è qualcosa che ti turba?» Sapeva bene fosse così perché raramente Blair se ne stava in silenzio a ragionare.

«Ho scoperto una cosa assurda.» La informò Blair con voce bassa, sommessa perché sapeva che in quella casa poteva esserci qualcuno di inaffidabile.

Serena aggrottò la fronte e si avvicinò all'amica. «Di cosa stai parlando, B?»

«Ines Williams si sta comportando in questo modo da mesi e non ha mai ceduto.» Disse Blair assottigliando lo sguardo. «Quindi mi sono chiesta il perché di questo suo essere restia nella contrattazione.»

«Le avevi proposto molti soldi in cambio del suo silenzio.» Ricordò Serena annuendo.

«E non solo.» Aggiunse Blair fomentata. «Chuck le aveva proposto molto un nuovo lavoro per il marito, una buonissima posizione nella nostra azienda, oltre che agevolazioni in ogni campo.»

«Ma ha sempre rifiutato.» Confermò Serena storcendo la bocca in una smorfia. «Perché farlo?»

«È quello che continuavo a chiedermi anche io.» Annuì Blair convinta. «Fino a quando non ho ipotizzato che non potesse accettare.»

Serena aggrottò la fronte. «Cioè?»

Blair posò la sua tazza di tè sul tavolino e tirò fuori una busta. «Ines non può cedere alle nostre contrattazioni perché non è lei a decidere.»

«E chi dovrebbe essere? Il marito?» Immaginò Serena prendendo quei fogli in mano e per poco non fece cadere la tazza di tè caldo quando capì.

«Esattamente.» Confermò Blair annuendo. «Non stavamo contrattando con Ines, ma con sua figlia maggiore Camille.»

«Camille Williams Bass.» Lèsse Serena su uno dei tanti fogli che Blair aveva fatto stampare tanto discretamente.

La signora Bass annuì, riprendendosi quei documenti che aveva tanto gelosamente custodito. «Anche se nessuno sa che è figlia di Bart.»

«Sarebbe quindi la sorellastra di Chuck.» Ragionò Serena, che stava iniziando a collegare i puntini. «Ma quanti anni ha?»

«Ines è rimasta incinta di Camille pochi mesi prima della morte di Bart, quindi la ragazza ha poco meno di venticinque anni.» Spiegò Blair.

Serena aggrottò la fronte, poggiando la schiena sulla poltrona dietro di sé. «Oh mamma.»

«Quindi pensiamo che Camille voglia semplicemente il suo cognome.» Aggiunse Blair serenamente come se fosse una cosa da nulla.

Serena aggrottò la fronte. «Semplicemente il suo cognome?»

«Sì.» Confermò Blair. «Alla fine, quella è l'unica cosa che non abbiamo proposto a Ines.»

Serena scosse la testa, smuovendo così i suoi lunghi capelli biondi. «Non pensi che se Camille avesse voluto far parte della famiglia non avrebbe semplicemente suonato al vostro campanello?»

«E presentarsi come la figlia illegittima di Bart Bass dopo oltre venti anni dalla sua morte? Non penso che le avremmo creduto tanto facilmente.» In effetti, quella storia non aveva un minimo di credibilità.

«Ma allora perché ricattarvi senza neppure metterci la faccia? Come avrebbe potuto prendere il cognome dei Bass se neppure vive a Manhattan?» Serena continuava a non capire cosa potesse frullare nella mente di Blair.

«Infatti, si trova a Manhattan.» Disse Blair concitata. «Ma nessuno lo sapeva perché è sempre stata brava a minimizzarsi nella folla dell'Upper East Side.»

Serena aggrottò la fronte. «E New Gossip Girl non l'ha scovata?»

Serena aveva dei ricordi ben precisi riguardo a Gossip Girl e a tutti gli scandali che le aveva combinato nella sua vita travagliata da adolescente ribelle.

«Ohw.» Blair minimizzò con un gesto della mano. «New Gossip Girl non è un'unghia di quel pazzo del tuo ex marito!»

Serena dovette ammettere che Gossip Girl, e in particolare Dan, era stata piuttosto presente, assillante ed invalidante nella vita dei ragazzi dell'Upper East Side, ma ora non era più così.

«E, per quello che ne sappiamo, la nuova Gossip Girl potrebbe essere proprio Camille.» Aggiunse Blair minimizzando la sua stessa ipotesi.

«Non saprei, B.» Commentò Serena pensierosa. «Questa storia è tutta un casino.»

«Ed è per questo che ho organizzato un incontro.» A Blair si illuminarono gli occhi. «Con Camille, me e Chuck. Pensi potrebbe venire anche tua madre?» Domandò, poi, Blair con un tenero sorrisino.

Serena aggrottò la fronte. «Certo, ma perché?»

«Perché lei è la matrigna di Chuck, oltre che vedova di Bart Bass.» Le ricordò Blair con una nota di superiorità nella voce. «Sono certa che la sua presenza la farà spaventare.»

Serena alzò gli occhi al cielo, aprendosi in un sorriso. «Sei la solita tremenda, B.»

Blair non ebbe modo di pavoneggiarsi a dovere che le suonò il cellulare. Serena aguzzò lo sguardo curiosa. «È Chuck?»

Blair scosse la testa ed aggrottò la fronte. «No. Che strano, è il nostro autista.»

«Ohw, rispondi allora.» Si affrettò a dire Serena. «Potrebbe essere importante.» Affermò prima di prendere un altro pasticcino.

Blair fece come le era stato suggerito ed accettò la chiamata. «Sì?»

«Signora Bass?» Domandò la voce mascolina e bassa dell'autista.

«Sì, sono io. Dimmi, Vincent.» Rispose rapida Blair, prendendo anche lei un pasticcino alla crema.

«La disturbo perché sua figlia Zara è priva di sensi fuori da un locale. La porto subito a casa, ma ci sono dei paparazzi.» La informò l'autista, mentre Blair spalancò gli occhi.

«Come? Dove siete? Chiamo subito il dottore, tu corri a casa.» Allarmata, Blair si alzò in piedi trascinando con sé Serena.

«Che è successo? Tutto bene?» Domandò la bionda alzandosi in fretta e furia.

«Zara è priva di sensi fuori da un locale.» Spiegò Blair mentre svelta cercava il numero di telefono del dottore, che sarebbe arrivato in un baleno.

«Cosa?» Domandò Serena, che avrebbe avuto poco da ridire visti i suoi comportamenti spesso ribelli e incoscienti. «Ma cosa è successo?»

«Non lo so.» Blair, pallida come non mai, scosse la testa. «Ma non possiamo permetterci un altro scandalo.»

𝐍𝐞𝐰 𝐆𝐨𝐬𝐬𝐢𝐩 𝐆𝐢𝐫𝐥, 𝐋𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢Where stories live. Discover now