𝐂𝐇𝐔𝐂𝐊

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La polizia ascoltò passivamente la dichiarazione di Philipe, ma assicurò a Chuck che non sarebbe sorto alcun scandalo da quella storia: Camille Williams si era suicidata, gettandosi di sotto dal balcone della camera da letto in cui era previsto che soggiornasse per le vacanze natalizie.

Questo era quello che Chuck aveva fatto credere non solo alla polizia, ma anche a tutti quegli invitati che avevano assistito a quella tragedia.

Lily fece firmare ad ogni singola persona un accordo di riservatezza, nonostante nessuno avesse alcuna voglia di parlare dell'accaduto o investigarne l'origine.

Mentre Valentina Williams piangeva, avvolta nelle braccia solide di Allison, Philipe andò incontro a Henry Bass e a suo padre. Cercava di ostentare sicurezza, ma le mani gli tremavano e lo sguardo era perso. «Allora?»

Persino la sua voce sembrava fremere.

Henry posò una mano sulla spalla dell'amico sotto allo sguardo attento di Chuck Bass. «Tutto risolto.» Accennò un sorriso per poi farsi più serio. «Mi dispiace tantissimo per quanto accaduto, so quanto tu tenessi a tua sorella e-...»

Philipe scosse la testa e lo pregò di non continuare.

Chuck lo osservò in silenzio, i suoi occhi calarono svelti su Ines Williams che osservava dalla finestra il punto in cui la figlia aveva perso la vita e dove ancora si poteva vedere una chiazza di sangue scuro.

Quella vista gli ricordò ciò che era accaduto molti anni prima su quel dannato tetto immediatamente prima del matrimonio improvvisato con Blair. Sospirò, distogliendo lo sguardo. «Philipe, posso?»

Il biondo puntò i suoi occhi azzurri sul signor Bass ed annuì, dopodiché i due uomini si allontanarono dalla sala ed entrarono nella cucina ora deserta. Philipe era visibilmente nervoso.

Come biasimarlo.

«Philipe, io non so cosa sia accaduto in quella stanza e su quel balcone, ma-...» Iniziò a dire, ma venne interrotto dal ragazzo stesso.

«Non so come abbiate fatto ad insabbiare l'intera faccenda e non sono neppure sicuro che sia stata la scelta giusta, ma grazie, signor Bass, per averci concesso del tempo.» Disse con voce trafelata e gli occhi lucidi.

Chuck annuì lentamente, soppesando le parole come fossero macigni. «Sai, Philipe, pensavo che tu non fossi una brava persona eppure vedo come mio figlio ti protegge, ti fronteggia, ti ammira. Tutto questo vorrà pur significare qualcosa, no? Dovrà pur aver visto qualcosa in te.»

Philipe rimase in silenzio, fermo immobile tanto che non sembrava neppure stesse respirando. Il suo completo sembrava stargli largo e pesante addosso.

«Se lui ha voluto far passare questa tragedia come un suicidio, un motivo ci sarà.» Decretò Chuck, continuando ad analizzare la situazione con la sua solita lucidità. «Ma non credo che sia stato un tentativo di uccidersi.»

«Gliel'ho detto: si è trattato di un incidente.» Ripeté con voce ferma Philipe, fissando negli occhi il signor Bass.

Si sarebbe preso la colpa di quanto accaduto perché era certo che Valentina non si sarebbe mai potuta dar pace. Avrebbe dovuto fare i conti con la giustizia e con l'alta società per sempre e, se fosse stato possibile, Philipe glielo avrebbe impedito.

Preferiva che tutti lo reputassero colpevole di quella morte piuttosto che lasciare quel peso alla sorella minore.

Philipe amava le sue sorelle e non avrebbe mai permesso che le accadesse niente di male.

Perciò, avrebbe provveduto a fare quanto necessario affinché quella notte rimanesse lontana dalla vita di Valentina.

Tuttavia, sapeva perfettamente che Valentina non sarebbe stata in grado di perdonarsi. Non in quel momento, perlomeno.

𝐍𝐞𝐰 𝐆𝐨𝐬𝐬𝐢𝐩 𝐆𝐢𝐫𝐥, 𝐋𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora