𝐀𝐌𝐁𝐄𝐑

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«Zara!» Amber la chiamò a gran voce, nonostante sospettasse che la piccola viziata di casa Bass l'avesse sentita eccome, ma semplicemente volesse ignorarla.

Come aveva fatto nell'ultima settimana, d'altronde.

«Zara! Per favore!» Le urlò dietro Amber e si chiese come fosse possibile che con quei tacchi indosso Zara riuscisse ad essere così veloce.

Zara si fermò di scatto ed aspettò che Amber la raggiungesse. «Ohw, grazie.» Mormorò Amber col fiato accelerato a causa di quella piccola corsa. Erano arrivate fino al parco esterno della villa, a una ventina di metri dal portone bianco della sala dei ricevimenti.

Zara incrociò le braccia al petto. «Che vuoi?» La osservò con un cipiglio duro in volto. Nonostante cercasse di nasconderlo, aveva gli occhi scuri inumiditi.

Amber cercò di evitare lo sguardo perché sapeva bene quanto Zara detestasse mostrarsi debole e vulnerabile di fronte ad altre persone.

«Mi dispiace per quello che è successo lì dentro.» Ammise Amber, rigirando le maniche del suo cappotto nero dal nervosismo. Era da giorni e giorni che aspettava il momento in ci avrebbe potuto nuovamente parlare con Zara ed ora che lo stava facendo era preoccupata di ciò che avrebbe potuto scaturire. «È una merda, lo so, ma penso che dovresti parlarne anche con tua madre prima di giungere a conclusioni affrettate.»

Zara mandò un'occhiata di fuoco alla riccia. «Conclusioni affrettate?» Ripeté scioccata. «Penso di aver capito molto bene ciò che è successo.»

Amber sospirò e maledisse Zara per essere così testarda. «Okay, sì, le cose non sono proprio rosee, ma penso comunque che tu debba ascoltare anche l'altra versione della storia.»

Zara scosse la testa. «Ma che ti interessa? Non è con te che sono arrabbiata, non c'entri niente te! Stanne fuori.»

Zara si voltò e fece un paio di passi per allontanarsi ancora da Amber, ma la riccia era determinata. «So cosa provi, Zara. Parli con una persona che ha dovuto subire tutte le idee malsane della propria madre per anni.» Parlò con sincerità e schiettezza come era solita fare lei.

Si puntò di fronte a Zara e non provò vergogna quando mostrò i suoi occhi via via sempre più lucidi. «Mi sono fatta andare bene l'Australia e poi la California, il Messico e la Francia. Ho vissuto a casa di un tossico per mesi perché mia madre era ricercata in Svizzera.» Gettò fuori la verità come se tutte quelle avventure fossero normali.

«Cosa?» Domandò, infatti, stralunata Zara, dimenticandosi per un attimo della lite coi suoi genitori.

«Il punto è...» Le parlò sopra Amber, che non voleva raccontare in quel momento la sua vita privata. «Il punto è che anche io mi sono lasciata trascinare dalle bugie di mia madre, ho fatto cose che non avrei mai fatto se avessi saputo la verità dietro alle nostre azioni.»

Zara rimase in silenzio, osservando Amber con occhi tristi, ma anche curiosi. «Perché sei qui?» Domandò dopo qualche secondo, a bassa voce come se stesse per rivelare un segreto.

Amber aggrottò la fronte, accennò un sorriso confuso e timido. «Beh, Serena ha pensato fosse un gesto maturo invitarci a cena dopo tutto ciò che è successo a settembre.»

Zara scosse la testa, ridacchiò per qualche secondo e ciò portò Amber ad arrossire. «No, intendo.. Perché sei qui fuori con me?»

Amber deglutì a vuoto. «Perché volevo assicurarmi che tu stessi bene.» Ammise.

Zara si avvicinò lentamente col fiato sospeso. «Perché?»

Amber aveva il cuore che batteva rapidamente nel petto perché quella vicinanza la stava distruggendo. Ad ogni passo di Zara, Amber associava un battito del suo cuore.

𝐍𝐞𝐰 𝐆𝐨𝐬𝐬𝐢𝐩 𝐆𝐢𝐫𝐥, 𝐋𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora