𝐇𝐄𝐍𝐑𝐘

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Henry era stato obbligato dalla sorella minore a presentarsi a quella festa.

Non aveva assolutamente voglia né tantomeno riusciva a comprendere cosa ci fosse da festeggiare nella fine delle lezioni e l'inizio delle vacanze natalizie.

Anche quando frequentava la scuola non ci aveva mai trovato niente di eclatante; era così che andavano le cose, il susseguirsi del tempo e delle festività. Quindi, a cosa serviva festeggiare?

Zara, però, lo aveva pregato talmente tanto che  Henry aveva deciso di presentarsi, intrattenersi in qualche breve chiacchierata e poi ritirarsi in qualche suite da solo o prendere un taxi e scappare non appena fosse stato possibile.

Non stravedeva per feste del genere, anche se doveva ammettere che l'idea di affittare un intero locale e le relative camere da letto al piano superiore era piuttosto geniale come idea.

Non si stupì, però, di trovare Philipe, che gli andava incontro sorridente nel suo completo color beige, la camicia bianca si intravedeva a stento.

«Allora ci sei anche tu!» Aveva detto Philipe, dando poi una pacca sulla spalla di Henry, il quale annuì e sorrise.

«Sì, sono stato costretto.» Commentò Henry sincero.

Philipe sbuffò in una risata. «Fidati di me, amico, stasera ti divertirai. Hai già visto Ashley?»

Allison sbucò alle sue spalle con un largo sorriso sul volto perfettamente scoperto grazie alla coda dei capelli perfettamente tirata. «Ei tu, smetti di parlare di mia sorella.» Lo ammonì scherzosamente.

«Ohw, Allison. Sbuchi fuori sempre nei momenti meno adatti.» Rispose Philipe per poi chinarsi a darle un bacio sulla guancia in segno di saluto. «Ho saputo di te e Laurence, congratulazioni!»

Allison sorrise ancora di più, spostando lo sguardo da Philipe a Henry e viceversa. «Grazie, ragazzi.»

Henry si limitò a sorridere in silenzio, mentre Philipe intratteneva la conversazione. «Dunque, immagino tu sia riuscita a gestire il casino che avevi creato con Laurence e Liam.»

Allison si incupì a sentir quel nome. «Purtroppo no. Anche se Liam sostiene il contrario, temo sia arrabbiato con me.»

Henry si sentì a disagio ad ascoltare quelle confessioni intime riguardanti fatti privati della vita di Allison, ma sembrava che ai due non desse fastidio la presenza di Henry.

Grazie al cielo c'era Philipe che sapeva cosa dire per mascherare ogni incertezza.

«Sono certo che capirà da solo che questa storia doveva concludersi in questo modo.» Cercò di consolarla Philipe, accennò un sorriso e le passò una carezza sul braccio coperto da un pesante vestito bianco. «Capirà che la vostra storia non era destinata a proseguire a prescindere da Laurence.»

Allison avrebbe voluto ribattere, ma in cuor suo sapeva che Philipe avesse ragione; se aveva temporeggiato così tanto ad ufficializzare le cose con Liam ed aveva schivato le sue domande più concrete era solo perché sapeva che non era pronta per quel passo e che probabilmente non lo sarebbe stata mai.

Però, con Laurence, si sentiva in grado di superare qualsiasi nuovo ostacolo per un lungo e felice percorso insieme.

«Grazie, Philipe.» Gli sorrise Allison. «Sei davvero un buon amico.» Si rivolse poi a Henry; «Chi lo avrebbe mai detto?».

Henry scosse la testa, limitandosi a un sorriso, e quando Philipe riprese a parlare con Allison usò una scusa per allontanarsi di lì.

Sebbene conoscesse da una vita Allison, non se la sentiva proprio di ascoltare della sua vita sentimentale né tantomeno darle consigli.

𝐍𝐞𝐰 𝐆𝐨𝐬𝐬𝐢𝐩 𝐆𝐢𝐫𝐥, 𝐋𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢Where stories live. Discover now