𝐏𝐇𝐈𝐋𝐈𝐏𝐄

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«Dunque? Non hai niente da dirmi?»

Philipe sospirò, guardando l'amico negli occhi prima di scuotere le spalle. «Niente di diverso da quello che ti ho già raccontato.»

Henry lo guardava dubbioso, mentre Philipe nascondeva il volto fine dietro a un calice di vetro colmo di vino bianco. «E vuoi dirmi che hai trovato Allison ubriaca in un locale per puro caso?»

Philipe annuì. «Esattamente.»

«E te la sei portata a casa tua.» Continuò Henry con un tono di voce estremamente scettico.

«Proprio così.» Confermò Philipe con un sorriso divertito. Prese un morso dai suoi paccheri al sugo di pesce.

«Senza farci niente.» Chiarì Henry stralunato.

«Niente di niente.» Parve quasi vantarsi Philipe. «E dovrei offendermi per quel tono di voce?» Accennò un sorriso in netta contrapposizione con la sua provocazione.

Henry si lasciò scivolare sulla sedia alle sue spalle. «No, è che... Non pensavo tu fossi così gentile da assicurarti che Allison non facesse delle cavolate.»

Philipe scosse le spalle, posando i suoi occhi chiari sul suo piatto di pasta. «Non sono un mostro e ho anche io una sorella minore, perciò so cosa voglia dire temere per la sua incolumità.»

Henry annuì, quasi dispiaciuto di ciò che aveva insinuato. Effettivamente, Philipe era una brava persona e la sua condotta di dongiovanni non aveva niente a che vedere con la sua etica. «Hai ragione, scusa.»

Philipe rimase sorpreso da quel suo dolce modo di fare; nessuno prima si era scusato con lui per averlo giudicato male. «Allison è una brava ragazza, non pensavo di poter dire di essere contento di averla conosciuta.»

«Sì.» Mormorò piano Henry, mentre ruotava la forchetta per prendere più spaghetti possibili. «Ma ultimamente ne combina sempre una delle sue. Voglio dire, quella storia con Liam? Assurda!»

Philipe, che non se la sentiva proprio di giudicare, si limitò a dire; «Non decidiamo noi di chi essere innamorati».

Henry rimase in silenzio per qualche secondo prima di ribattere. «No, non conosci abbastanza bene Allison e la sua storia con Laurence o non avresti detto questa cosa.»

Philipe aggrottò la fronte, mostrando delle rughe pronunciate sul suo volto bianchissimo e privo di imperfezioni. Come un Dio greco.

«Lei e Laurence hanno avuto una storia lunga e complessa, ma è chiaro alla luce del sole quanto quei due si amino. È quella classica relazione in cui non possono stare lontani, che vengono subito richiamati all'origine quasi fossero attratti da una molla.» Spiegò Henry, che aveva visto da vicino l'evolversi di quella storia d'amore.

«Quindi, pensi che torneranno insieme?» Ipotizzò Philipe curioso, dato che non conosceva ancora così bene le dinamiche dell'Upper East Side.

Preferiva affidarsi ad un veterano, che, pur discostandosi pubblicamente da quel lusso e quella superficialità sfarzosa, sembrava essere piuttosto aggiornato sugli ultimi pettegolezzi.

«Ne sono sicuro.» Affermò Henry. «Ma non mi dirai che ti sei preso una cotta per Ally, vero?»

«Cosa? No!» Esclamò Philipe rapido. «Assolutamente no.»

Non poteva dire che fosse una brutta ragazza; i suoi lineamenti erano dolci, le labbra invitanti e gli occhi vispi erano simili al colore della nocciola. Ma non era attratto da lei, non come avrebbe dovuto, perlomeno.

«Bene.» Decretò Henry con un sorriso sul volto rilassato. Sebbene non fosse ancora tornato a Villa Bass, era piuttosto sereno della sua situazione familiare a casa. «Perché le voglio bene, ci conosciamo da una vita, ma so perfettamente quanto possa essere confusionaria in amore e sinceramente non penso abbia bisogno di un altro ragazzo in questo momento.»

𝐍𝐞𝐰 𝐆𝐨𝐬𝐬𝐢𝐩 𝐆𝐢𝐫𝐥, 𝐋𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora