𝐏𝐇𝐈𝐋𝐈𝐏𝐄

47 1 0
                                    




Il caos prima di una sfilata di moda era qualcosa che aveva sempre affascinato Philipe Williams.

Nella confusione generale, negli schiamazzi degli operatori e nel panico delle modelle, Philipe si sentiva come a casa.

Dunque, riusciva a gestire le situazioni più improponibili e per questo era sempre un valido aiuto nell'organizzazione di uno spettacolo di moda.

«Ohw, Philipe!» Aveva detto una collega di Marise avvicinandosi svelta al ragazzo. «Tu sia benedetto!» Esclamò dopo essere corsa via con delle stoffe che cercava disperatamente e che Philipe aveva trovato in un battibaleno.

Philipe gongolò nel suo brodo, mentre una truccatrice stava sistemando il viso a una modella dai lunghi capelli rossi, che lo fissava curiosa con un evidente sorriso sul volto. «Sei in gamba, non è vero?»

Philipe la guardò con un cipiglio confuso e divertito in viso. «Sei straniera?»

La rossa annuì, facendo sbuffare la truccatrice, che preferiva tenere Philipe e il suo prezioso aiuto lontano dalle modelle. «Si sente tanto?» Alluse al suo accento storpiato.

Philipe si avvicinò di un passo, sorridendo apertamente. «A sufficienza.»

Negli occhi della rossa passò una scintilla che Philipe riconosceva spesso: aveva conquistato un'altra vittima nella sua lunga strage di cuori.

Una delle tante organizzatrici dell'evento fermò quel quadretto che nauseava la truccatrice esperta. «Philipe, puoi venire a dare una mano alle mie stagiste? Stanno facendo degli orli dell'ultimo momento.»

Philipe non si sarebbe mai tirato indietro neppure volendo ed abbandonò in un baleno la modella che se ne stava risentita su quella seggiola.

Philipe avrebbe sempre messo al primo posto la sua carriera e il suo amore per la moda, non importava quanto fosse attraente la modella in questione.

Solo quando venne scortato in una piccola sala si rese conto che quella espressione potesse avere una sola eccezione.

La ragazza dai tratti orientali e il carattere diffidente.

Lia.

«Ecco il vostro aiuto, ragazze.» Disse la collaboratrice dietro ai suoi pesanti occhiali da vista. «Non distrarmele.» Strizzò l'occhio a Philipe, che mise su un falso sorriso.

Si posizionò ai piedi della modella che se ne stava impalata come un manichino su un piccolo soppalco di legno in modo da agevolare gli stagisti, e Philipe, nel lavoro.

Si trattava di un semplice orlo al vestito, ma la modella sarebbe dovuta andare in scena in poco più di dieci minuti, quindi tutti muovevano le loro mani rapidi e attenti.

Solo dopo un attento e minuzioso lavoro la modella fu pronta e sgattaiolò dalle loro mani abili per sistemarsi il trucco, dato che a breve sarebbe cominciata la sfilata.

Solo in quel momento Philipe ebbe modo di fermare Lia. «Ei.» Le mormorò correndole dietro.

La ragazza dai tratti orientali sollevò lo sguardo su di lui per una frazione di secondo, ma fu sufficiente a Philipe per notare le sue guance arrossate e le labbra morbide.

«Che vuoi?» Domandò la ragazza, provando a mettere su una espressione fredda e distante, ma a nulla valsero i suoi tentativi.

Philipe le andò dietro, mentre Lia camminava avanti e indietro per la stanza per sistemare quel vestito, stirare quella gonna o ritoccare quella modella. «Posso darti una mano?»

𝐍𝐞𝐰 𝐆𝐨𝐬𝐬𝐢𝐩 𝐆𝐢𝐫𝐥, 𝐋𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora