Champagne Problems 🩸

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16 Aprile, AUGURI A ME!

Esattamente, qualcuno può spiegarmi come sono arrivata a 29 anni? Senza spararmi in testa prima?
E soprattutto... PER QUALE CAZZO DI MOTIVO MIA MADRE HA CERCATO DI OSCURARMI PIAZZANDOSI COL BAMBINO DAVANTI ALLE TELECAMERE E METTENDOSI AD ALLATTARLO?!

Tris, per di più, si è spaventato da matti e ha iniziato a frignare, e mia madre ha avuto pure la faccia tosta di incolparmi per ciò, facendomi fare una colossale figura di merda, con la mia gente. O meglio... il popolo ha preso a fischiare e ululare, rivolto a lei, fino a quando non è scappata di nuovo all'interno del palazzo.
Ancora non capisce che non potrà mai portarmi via dal trono... e che le persone continueranno a schifarla.

Ma vi racconto meglio.

Quando mi sono alzata, stamattina, il gran consiglio al completo era seduto da qualche parte in camera, chi accanto al mio cuscino (Ziggo), chi ai piedi del letto (Gona) e chi sul davanzale (papà, senza Tris purtroppo).
-Sta facendo colazione, da un quarto d'ora- mi ha spiegato papà, venendo ad abbracciarmi- l'ho avvisata però, se Tris è sazio, lo stacca senza fare storie. Gliel'ha detto pure la pediatra. Se solo l'avesse ascoltata, non glielo avrei dovuto ricordare io e non mi sarei beccato un "ora mi bacchetti pure tu, sei uno scocciatore".
-Manipolatrice di merda.
-Uh, l'hai detto finalmente, Mal tesoro. Ah, dimenticavo: buon compleanno, mia perfida quasi consorte- mi ha mormorato Gona, lasciandomi un lungo bacio sulla bocca.

Ziggo era corso verso di noi e ha preso a miagolare, segno che anche lui aveva fame, e non voleva essere ignorato.
-Sì, sì, ora andiamo giù a fare colazione tutti insieme, ok?
-Meooooowwwww...
-COSA?! TRE REGALI PER ME, PIÙ UNA MEGA TORTA?
-Esatto, tesorino di papà- mi ha sorriso mio padre- la faccia la sistemi dopo, ora si mangia-

Gona mi ha tirato su di peso, stile modella che deve attraversare un rigagnolo d'acqua e mi ha portato fin giù in cucina.
-Come mai sta roba?- le ho domandato, in preda ad un attacco di ridarella- ti sarai spaccata la schiena, dai.
-Ma va. Faccio pratica per il matrimonio.
-Non ti ho distrutto nulla?
-Sei leggerissima, non farti problemi.
-Peso sessanta chili, tipo, non s...
-Oh, non ti azzardare, Mal tesoro, sei perfetta così. Dai scendi-

In salotto mi aspettavano Azalea e Violetta, con torta e regali al seguito. Il mio fratellino era purtroppo ancora tra le grinfie di mia madre, e papà è filato via, in camera sua, per strigliare mamma (sicuro lo stava ancora allattando, ma guarda un po').

-Bon anniversaire, ma règine- mi ha salutato Azalea- la tovta è appena uscita dal fvigo, sai com'è, doveva vaffveddavsi.
-Dimmi che è la crostata con crema gelata al limone e meringa. Ti prego, ne ho un serio bisogno.
-Oui, chèrie, indovinatò- ha trillato lei, materializzando la suddetta torta, con tanto di candeline.
In quel momento, mio padre è ritornato in salotto, con Tris in braccio, ma senza mia madre.
Avevano di nuovo discusso, sempre per lo stesso argomento, ma stavolta papà l'aveva piantata in asso in camera, portandosi il bimbetto con sè.

Insieme alla torta erano arrivati anche i cappuccini, e Tris aveva tentato, senza successo, di afferrare un pezzo della torta.
-Tesorino di papà, non la puoi ancora mangiare, sei piccolo... quando compirai un anno, ne potrai avere una anche tu.
-E poi mi sembra che tu abbia mangiato a sufficienza, stamattina. Quella donna ti imbottisce di cibo, o sbaglio?- ha aggiunto Gona, con una punta di sarcasmo.
-Non farmene parlare. Proprio, non vuole capirlo...
-Ma non potete consultare una pediatra?- ha commentato Violetta, finendo la sua fetta di torta.
-Già fatto, cara. È come non esserci andati, continua a fare di testa sua, e tra poco questo bambino ci rimetterà-

Ho guardato di sfuggita Tris, che si divertiva a giocare col suo sonaglino, in braccio a mio padre, e ho riflettuto su quelli che erano stati fino ad ora i suoi primi due mesi di vita: vedeva costantemente i genitori discutere o anche litigare, quando stava con mia madre voleva solo fuggire via a gambe levate, se solo avesse potuto farlo, siccome restava attaccato a lei tipo metà della sua giornata, tra allattamento, cambi di pannolino e riposini. L'altra metà invece, la passava con me, mio padre e il resto della corte, e lì era il suo momento preferito, dove poteva ridere, verseggiare e sgambettare quanto gli pareva.
Dovevo trascinarlo via dalla morsa di mia madre, che più andava avanti, più blaterava cose che avrebbero dovuto essere illegalizzate già dall'antichità.

MAL 2 - KINGDOM OF DYSTOPIAWhere stories live. Discover now