•Dodici• Pane, burro e marmellata

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-A mezzogiorno ha l'invito alla scuola elementare, alle quattordici e trenta il pranzo con l'ambasciatore francese, alle diciassette e venti l'incontro con gli investitori al golf club e alle otto e quarantacinque...-

-Il gala per la raccolta fondi di mia madre, me lo ricordo- interrompo il diligente discorso di Sebastian, mentre mi massaggio le tempie con le dita per placare il mio mal di testa.

Sono chiusa nel mio ufficio da questa mattina presto e ormai quando alzo lo sguardo vedo solo numeri che si sovrappongono; in seguito ai numerosi eventi delle ultime settimane, infatti, ho tralasciato un po' troppo il mio lavoro, di conseguenza stamattina alle otto mi sono seduta alla scrivania e ho iniziato a leggere tutti i documenti cartacei, mail e PEC che mi erano state recapitate e che avevo irresponsabilmente ignorato.

Il tramonto è previsto tra poco più di un'ora, il lavoro arretrato è stato recuperato, ma non posso dire lo stesso delle mie condizioni; ho fatto la colazione con la mia famiglia, ma già dopo le prime due ore di lavoro in solitudine nel mio ufficio ho abbandonato la giacca del mio tailleur per rimanere solo con una morbida camicia in chiffon e i pantaloni eleganti, calciando le decolletè, legando i capelli con una matita e rimuovendo gli orecchini che iniziavano a tirarmi i lobi.

Le mie condizioni al momento sono più simili a quelle che avevo durante la sessione di esami quando studiavo ad Oxford, mentre lo stesso non si può dire di Sebastian, il collaboratore più fidato di mio nonno che, alla sua morte, è stato affiancato a me come segretario personale e che non ho mai visto in condizioni poco meno che impeccabili.

Nonostante abbia superato i cinquant'anni, la sua postura è eretta e autorevole, il suo completo elegante è ancora perfettamente stirato, i baffi leggermente all'insù e gli occhiali perfettamente lucidi; essere stato a stretto contatto con il Principe per decenni gli ha conferito una particolare diligenza, oltre che la sua talentuosa vocazione per lo schedare ogni singolo appuntamento, incastrandoli alla perfezione come se fossero tessere di un puzzle.

Lavoriamo insieme da anni, ma da quando sono tornata a Monaco trascorro più tempo con lui che con qualunque altra persona e onestamente ancora non riesco a capacitarmi della sua dedizione al lavoro, oltre che la sua straordinaria capacità per riordinare la mia agenda anche quando si aggiunge un impegno o un altro viene meno, mentre io faccio fatica anche solo a rispettare gli incarichi.

Non saprei davvero come farei senza di lui: gli sono estremamente grata, dunque lui potrebbe approfittare della mia riconoscenza senza che io batta ciglio, ma l'ultima volta che si è assentato dal lavoro è stato tre anni fa dal momento che aveva contratto il Covid-19, pur continuando a lavorare da casa. Chiede sempre e solo una settimana di ferie in inverno e una in estate per andare da sua moglie, la quale è originaria della penisola balcanica, e nonostante io l'abbia più volte incentivato a trascorrere più tempo con lei, lui ha sempre rimarcato che la sua assoluta priorità è assistere me e mio padre nella gestione del Principato.

The Crown|| Charles LeclercWhere stories live. Discover now