•Trentanove• Esitazione

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La brezza leggera tipica degli ultimi giorni di settembre solletica dolcemente le mie guance, ma provo a tenere alta l'attenzione e non farmi distrarre da quella piacevole carezza mentre mi concentro sull'ennesima attività con cui sto occupando il mio tempo, affinché riesca ad accantonare per un momento il complicato groviglio in cui si stanno riducendo i miei pensieri.

Dopo il messaggio ricevuto da parte di Charles, io e Sophie abbiamo rapidamente indossato le nostre tenute da equitazione per poi correre all'interno delle scuderie, ma trattandosi di un giorno festivo e visto lo scarso preavviso i cavalli non erano ancora sellati, ragion per cui pur di non aspettare ulteriormente abbiamo preferito farlo da sole così da poter uscire il prima possibile; mentre montavo in sella ho pensato se stessi facendo la cosa giusta, se una galoppata avrebbe potuto far del male all'ipotetico bambino che porto in grembo, ma ho valutato le mie competenze e sono giunta alla conclusione di essere abbastanza esperta da poter evitare una caduta che avrebbe potuto compromettere la gravidanza, nell'eventualità in cui questa realmente esista.

Mentre galoppavamo a perdifiato nella radura mi è tornato alla mente il discorso affrontato con Sophie all'inizio della storia con Charles in questo esatto luogo, quando avevamo a malapena avuto un rapporto orale dettato dall'impulso, eppure già al tempo faticavo a rimuovere dalla testa l'idea di noi due insieme; è stata lei a consigliarmi di andare fino in fondo, suggerimento che ho seguito alla lettera, ma viste le conseguenze inevitabilmente mi è venuto da pensare a cosa sarebbe accaduto se non le avessi dato ascolto.

Con tutta probabilità non avrei mai approfondito la mia conoscenza con Charles, relegando quella notte ad una follia e niente più, probabilmente sarei ancora fidanzata con Philippe, prigioniera della mia gabbia dorata senza possibilità di fuga e inconsapevole di molte cose, come del segreto di mio nonno o di cosa si provi ad amare realmente qualcuno.

Probabilmente sarei stata più serena, ma mi risulta spontaneo chiedermi se sarei stata anche felice.

In sella a Stardust ho provato ad accantonare tutti i pensieri, correndo per ore fianco a fianco alla mia migliore amica fino ad arrivare stremate a sera, quando l'assenza di luce ci ha costrette a rientrare, ma fortunatamente l'intento è riuscito: una volta salutata Sophie, sono tornata nella mia stanza più rilassata, o forse semplicemente ero così stanca da non riuscire nemmeno ad essere tesa, tanto da aver cenato rapidamente nelle cucine insieme ai domestici con le palpebre che minacciavano di chiudersi da un momento all'altro ed essere crollata nel letto subito dopo aver fatto la doccia, senza nemmeno mettere in carica il telefono.

Sono riuscita a dormire tutta la notte senza sogni né incubi, ma questa mattina alle sei il mio cervello ha ripreso a funzionare fin troppo bene, svegliandomi di soprassalto con il respiro pesante e il cuore che batteva in modo incredibilmente accelerato: Charles non arriverà prima delle cinque di pomeriggio, ma non sarei riuscita in alcun modo a rimanere ancora a letto senza rischiare di ritrovarmi sull'orlo dell'esaurimento nervoso, ragion per cui mi sono vestita e truccata per fare colazione con la mia famiglia, situazione in cui sono rimasta piuttosto taciturna, per poi cercare di impiegare il mio tempo il più possibile per evitare che i pensieri prendessero il sopravvento.

The Crown|| Charles LeclercWhere stories live. Discover now