•Venticinque• Euforia

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Guidare una macchina di Formula Uno non è affatto semplice, ma è noto che ci siano circuiti più complicati di altri e Monaco è senza alcun dubbio tra quest'ultimi: le sue curve insidiose, così come i muri strettissimi e lo stesso asfalto irregolare ci costringono ad effettuare continuamente numerosi cambi di marcia senza che sia consentito il minimo errore.

Il tracciato è così stretto che i sorpassi sono praticamente impossibili, per questo le qualifiche sono fondamentali a Monaco, per cui il fatto che sia partito dalla pole position ha alzato notevolmente le aspettative: è la mia gara di casa, sogno di essere sul gradino del podio del Gran Premio di Monaco da sempre, ma da quando sono arrivato in Formula Due prima e Formula Uno poi quella possibilità sembrava sfumare ogni anno per un motivo diverso e assurdo.

Ed è per questo che, ritrovandomi in prima posizione a meno di due giri dalla fine, tremo come se l'abitacolo fosse fatto di ghiaccio: Max Verstappen continua a farsi vedere nei miei specchietti retrovisori come se lui fosse un leone e io l'antilope, ma non ho intenzione di cedere e farmi catturare, non senza dargli del filo da torcere.

Quando Max si trova alle loro spalle, alcuni piloti sembrano arrendersi sin da subito e lasciarlo sfilare senza opporsi neanche un po', ma se lui spera che io farò lo stesso si sbaglia di grosso: non mollerei la presa neanche se lui avesse tutte e quattro le ruote e io solo tre.

Sono anni che prometto a tutti, me stesso compreso, che mi vedranno vincere a casa mia: lo stesso Principe George conta su di me, la mia famiglia e i miei amici mi osservano dal box e dai balconi, perfino la mia maestra delle elementari dice di tifare per me e io non voglio deludere le aspettative di nessuno di loro.

Ma più di tutto, non voglio deludere lei: ho promesso ad Elisabeth che sarei salito sul gradino più alto e lei mi avrebbe consegnato il premio, per cui mi concedo solo un istante per pensare ai nostri sguardi che s'incrociano sul podio e stringo il volante, rimanendo concentrato al massimo, bisognoso di rendere quell'immagine reale.

Tra DNF e strategie sbagliate non sono mai stato molto fortunato nel mio Gran Premio di casa, ma questa volta la Ferrari sembra aver interpretato bene i numeri ed elaborato una strategia al di gara al dir poco impeccabile: siamo partiti in pole con gomme medie, anche se Max è riuscito a sorpassarmi dopo diciotto giri in zona DRS in cui ha reso noto a tutti il suo essere nettamente superiore a tutti gli altri, come se stesse guidando in un altro campionato.

A quel punto credevamo che tutto fosse perduto, io stesso pensavo che la prima posizione sarebbe rimasta cristallizzata da lui e io mi sarei dovuto accontentare, ma dopo un po' tutti ci siamo dovuti ricredere: qualche giro più tardi infatti c'è stata una safety car causata da Tsunoda, per cui essendo già nella finestra di Pit-Stop tutti eccetto tre piloti sono rientrati ai box per cambiare gomme, una Haas, un Aston Martin e noi.

The Crown|| Charles LeclercWhere stories live. Discover now