•Ventidue• Adrenalina

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-Grandissimo, Charlie, numero uno- il calore dei miei meccanici mi avvolge, mentre questi continuano entusiasti ad applaudire e a darmi pacche sul casco, sulle spalle, sulla schiena, tutto per festeggiare il nostro secondo posto.

Un podio, ad Imola.

Se me l'avessero detto all'inizio della stagione non l'avrei mai ritenuto possibile, invece oggi la RedBull di Sergio Perez non ha brillato come al solito: Max rimane irraggiungibile, ma il secondo e il terzo posto sono stati una guerra aperta tra me, Lewis Hamilton e Lando Norris, arrivati al traguardo esattamente in quest'ordine, dando vita ad una gara estremamente adrenalinica che ha entusiasmato i tifosi che affollano le tribune dell'autodromo italiano, per la maggior parte vestiti di rosso.

Specie gli ultimi giri sono stati al dir poco folli, dal momento che le gomme hanno faticato non poco e ci sono stati dei momenti in cui ho seriamente pensato che avrei perso la macchina: ma poi mi voltavo, vedevo le tribune invocare il mio nome, gente venuta da tutta la penisola solo per vedere la rossa sfrecciare a casa sua.

Non potevo deluderli.

Ho mantenuto il controllo, Lewis era sempre pronto a cercare di passarmi, ma inaspettatamente da quella lotta ne sono uscito trionfante, o quasi: il primo posto in fondo è sempre dell'olandese, ma un podio a casa vale il doppio e io non vedo l'ora di sapere com'è rivedere la folla rossa dall'alto.

Con ancora più adrenalina che sangue a scorrermi nelle vene, abbandono l'abbraccio del mio team per recarmi a fare prima il controllo del peso, dopodichè mi avvicino alla postazione del secondo classificato per togliere il casco e indossare il cappello, salutando ancora i tifosi intorno a me, ma è proprio mentre rivolgo loro i miei sorrisi che la vedo, affacciata alla terrazza del Paddock Club sui box Ferrari.

Elisabeth.

Non so ancora se si tratti di una casualità o un omaggio alla Ferrari di cui è ospite, ma il vestito che indossa oggi è dello stesso rosso della mia monoposto, il quale contribuisce ad illuminarla ulteriormente: non è da lei indossare colori così accesi, in qualità di principessa l'ho sempre vista in tonalità neutre o pastello, ma questo la rende ben evidente ai miei occhi, così come anche chi le sta accanto, la cui visione basta per spezzare in un attimo tutta la gioia di vederla indossare i miei colori.

Philippe è accanto a lei che ride e scherza, riservandole dei dolci baci sulla guancia mentre lei continua ad applaudire, ma è quando le loro labbra si incontrano in un fugace bacio a stampo che la magia si interrompe e io mi rabbuio, pur cercando di nasconderlo il più possibile durante le interviste e mentre salgo nella cool down room prima della celebrazione sul podio, riflettendo sempre di più su quanto sia masochista nel continuare a pensare a lei invece di concentrarmi sulla mia carriera.

Dopo la notte trascorsa a Firenze, io ed Elisabeth siamo ritornati a Maranello che il sole già stava iniziando a sorgere, non prima di aver reso onore alla nostra nuova tradizione: il cornetto in macchina.

The Crown|| Charles LeclercWhere stories live. Discover now