•Venti• Ferrari

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"Vorrei fosse più semplice"

"Ti desidero"

"Non sono ancora riuscita a dimenticarti"

Sono le parole che mi rimbombano incessantemente nella testa, occupando ogni mio singolo pensiero, perché è da quando sono rimasto chiuso in quel deposito del golf club che non riesco a concentrarmi su nient'altro che non sia lei.

Posso ancora sentire il suo respiro intrecciarsi con il mio, se mi sfioro la bocca avverto ancora la morbidezza e il profumo del suo collo, l'aroma floreale che mi solletica le narici, la sua fronte premuta contro la mia; siamo rimasti in quella situazione di stallo per interi minuti, indecisi su cosa fare, ma proprio quando stavo per farmi coraggio e far coincidere nuovamente le mie labbra con le sue, la suoneria del cellulare di Elisabeth ha ancora una volta interrotto la magia che si era creata tra noi, ma forse ciò è stato un bene.

Se avessi assaggiato ancora una volta le sue labbra, con tutta probabilità non sarei riuscito a fermarmi, ma allo stesso tempo solo Dio sa quanto abbia faticato per starle lontano mentre eravamo in compagnia di Philippe e Fleur; provavamo ad evitarlo, ma io ed Elisabeth non potevamo fare a meno di cercarci con lo sguardo, e le mie iridi nelle sue erano un costante promemoria di quanto lei sia irraggiungibile e allo stesso tempo insuperabile.

Immaginavo cosa sarebbe accaduto se non ci fossero stati loro, cosa sarei stato capace di dirle se solo fossimo stati soli; la guardavo tirare in buca nel suo completino bianco ottico e continuavo a chiedermi solo come sarebbe stato toglierlo con la snervante lentezza che ha caratterizzato la nostra prima e unica volta, ma ogni qualvolta Fleur mi sfiorasse mi rendevo conto di quanto quella fosse destinata a rimanere solo una mia fantasia.

Spettava a Philippe pensarlo, così come io avrei dovuto concentrarmi sul vestito verde brillante di Fleur che le illuminava particolarmente l'incarnato ambrato; era bellissima, e al contrario di Elisabeth lei è mia, ma nonostante questa consapevolezza avevo il costante impulso di prendere la principessa per mano e scappare insieme ovunque mi sarebbe stato possibile starle accanto, specie quando a cena ho visto Philippe parlare e straparlare della sua floridissima attività fino a non lasciarle spazio nemmeno per respirare.

Ho trascorso un solo pomeriggio con loro, ma mi sono accorto di quanto la narrazione dei giornali sia sbagliata e quanto invece le parole di Elisabeth a Saint-Tropez siano del tutto reali: Philippe non compare sempre accanto a lei "per sostenerla", ma per mostrare sé stesso.

Lo fa in un modo estremamente subdolo, questo è chiaro, ma lo è altrettanto il fatto che dietro il grande imprenditore artistico vi sia in realtà un uomo del tutto insicuro, che teme costantemente di essere messo in ombra dalla sua donna e per questo fa di tutto per sopraffarla mentre Elisabeth, al contrario, non ha il minimo bisogno di oscurarlo e neanche ci prova.

The Crown|| Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora