18.

2 0 0
                                    

Desi's Flashback:
«Chan, non preoccuparti. Starà arrivando.» cerco di tranquillizzarlo, vedendolo camminare avanti e indietro, poi controlla la finestra, dopodiché ripete tutto daccapo.

«Sembri un cagnolino che aspetta il suo padroncino. Starà per tornare, perché sei così agitato?» concludo, continuando a prepararmi. Si siede sul divano, cercando di calmarsi.

Sembra davvero un cagnolino a cui manca il suo partner, lo guardo e posso sentire la sua agitazione dal modo in cui diventa irrequieto, strofinando le mani sul tessuto dei pantaloni.

«Va bene, parliamo un po' Chan. Cosa succede?» mi siedo accanto a lui, volendo ascoltare tutto ciò che ha da dire. Mi fa cenno di non preoccuparmi, tranquillizzandomi subito «Non è niente. Lo sto soltanto aspettando».

Continuo a guardarlo per poter ricevere un'ennesima tranquillità. «Davvero Desi, non è nulla.» esordisce in conclusione, così subito scatto in piedi nel sentire bussare alla porta.

Non appena apro, vedo Mingi pronto per poter fare una passeggiata tranquilla. Si limita a guardarmi con un sorriso, facendo sorridere anche me.

«Sei pronta? Ho appena visto una piccolo ristorante dove possiamo mangiare un boccone.» mi allunga una mano, così getto uno sguardo verso Chan che subito mi fa cenno di andare.

Prendo un respiro profondo e subito afferro la sua mano, chiudendomi la porta alle spalle e allontanandomi verso il luogo apposito.

[...]

Intreccia le sue dita con le mie, proprio come per mostrare a tutti la nostra relazione. Le luci dei lampioni, unite a quelle che escono dalle insegne luminose e dai negozi, vengono incorniciati dai colori caldi dell'autunno.

Il ristorante sembra essere il posto perfetto per un appuntamento, ogni cosa dentro in quel posto è a forma di cuore, sembra essere San Valentino ogni giorno.

«Non pensavo ti piacessero queste cose così romantiche.» esordisco e sento subito il suo imbarazzo che lo pervade, facendolo ridere imbarazzato.

Lo vedo portare le mani davanti al corpo, continuando a sentirsi imbarazzato, rendendo le pupille invisibili. «Non sapevo fosse così dentro.» comincia a scusarsi e giustificarsi, ma gli faccio cenno di non preoccuparsi dopo una breve risata.

L'intero locale sembra perfettamente tranquillo, così prendiamo posto in un piccolo tavolo e l'atmosfera è completamente perfetta.

Una volta che arrivano i nostri piatti, ma prima che cominci a mangiare, lo sento esordire «Desi, sei bellissima questa sera.» gli mostro un sorriso, ricambiando quasi ma subito si corregge.

«Non che le altre sere sei meno bella, ma oggi sei...» comincia a fare confusione, ma subito mi avvicino per afferrargli la mano. «Mingi, ho capito cosa vuoi intendere.» lo tranquillizzo ancora una volta e subito lo sento prendere un respiro profondo.

«Anche tu sei bellissimo stasera.» ricambio il complimento, facendo più attenzione al suo outfit, ma vengo rapita dal suo sguardo e quasi ne rimango incantata.

Cominciamo a mangiare, potendo prendere vari bocconi del nostro cibo. «Ogni volta che sono con te, è come se il tempo si fermasse.» continua a parlare, ma subito cerca di spiegarsi meglio per non creare incomprensioni.

«Non intendo dire che sembra infinito, cioè sì sembra infinito, ma è bello e non in modo noioso.» ricomincia a farsi prendere dall'imbarazzo e dalla confusione, ma non riesco a non ridere dalla tenerezza nel vederlo in quello stato.

«Sono una frana con le parole.» ammette subito, ma subito lascio andare un sorriso. «Lo trovo tenero. È una bella cosa.» esordisco, tranquillizzandolo e mettendolo a proprio agio.

Mentre assaporiamo i piatti, la conversazione diventa più fluida, tra risate leggere e sguardi intensi.

[...]

Decidiamo di fare una passeggiata autunnale dopo cena, volendoci immergere nell'autunno serale della città.

Mi afferra la mano, esordiendo «Hai le mani gelide.» mi guarda preoccupato, così la stringe, inserendola nella tasca del giubbotto, continuandola a stringere dall'interno.

«Come va adesso?» mi chiede calorosamente, così annuisco con un sorriso e quasi non arrossisco. Lo sento iniziare a ridere, così cerco di cercare un motivo, ma subito spiega «È solo che è bello quando non sai cosa dire».

Il fruscio delle foglie sotto i nostri passi accompagna la dolce sinfonia della serata, venendo accompagnata dal leggero vento e le voci in lontananza.

Arriviamo così vicini al parapetto che ci separa dal fiume Han, regalandoci uno spettacolo perfetto insieme all'autunno e la luna che si specchia sull'acqua.

Mingi, a tratti silenzioso, guarda davanti a sé e un sorriso che dice tutto. «Non sono molto bravo con le parole.» continua ad ammettere, con l'intento di voler continuare la frase «Ma quando ti guardo negli occhi, tutto sembra trovare il suo posto.» girandosi nei miei occhi e posso notare solo ora il luccicare delle sue pupille.

Sorrido dolcemente e ormai è diventato quasi impossibile non arrossire a quelle parole. «Non c'è bisogno di molte parole. I tuoi occhi raccontano una storia ancora più bella, Mingi.» esordisco quasi sottovoce.

«Desi, io...» posso sentirlo in difficoltà, ma subito lo interrompo, avvicinandomi e poggiando la mano sulla sua guancia.

«Non c'è bisogno che parli, Mingi. Ho capito già tutto.» gli sussurro prima di farmi in avanti e gettarmi tra le sue braccia, incontrando poi le sue labbra.

Il momento è completamente carico di magia e sembra tutto parte di un dipinto, noi compresi. Sento le sue mani congiungersi dietro la schiena, arrendendosi alla sensazione del semplice bacio, carico di romanticismo.

Sento l'aria autunnale che ci avvolge, ma non riesce a separare il nostro bacio e quando lo facciamo, continuiamo a guardarci negli occhi.

Le sue pupille sembrano far invidia alle stelle del cielo notturno, rimango così a vederlo e lasciandomi incantare in tutto questo.

Poggio la testa sopra la sua spalla e mi lascio abbracciare, mentre continuiamo ad osservare le stelle che formano dei punti nella sera.

«Ti amo, Desi.» mi sussurra dolcemente, continuando a guardare l'orizzonte calmo e così alzo leggermente la testa, rimettendola poi subito sulla sua spalla.

«Ti amo anche io, Mingi.» ricambio, stringendomi tra le sue braccia e cerco di godermi quel momento estremamente tranquillo.
Flashback Ends

Mi allontano un attimo da Chan per poter festeggiare con Desi, facendola sentire in imbarazzo, ma poi si fa prendere dall'eccitazione del momento.

«Tu invece? Dove sei andato?» mi chiede poco dopo, facendo riferimento al fatto che Chan mi stesse aspettando e mi faccio prendere alla sprovvista, siccome nessuno sa niente riguardo Haesung.

Are You The One?Where stories live. Discover now