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«Cosa c'è? Vi sono già mancato?» chiede divertito Haesung, come se fosse tutto un gioco per lui. Il sergente Park non è ancora convinto del tutto, ma subito nota il silenzio, così lo fanno sedere dall'altra parte del tavolo.

«No. Voglio chiederti cosa significa quello che mi hai detto all'officina.» replico con espressione seria, poi continua a ridere divertito, esordiendo «Non ricordo bene cosa ti ho detto. Ho detto tante cose».

Lo guardo seriamente, ma non appena il sergente Park sembra richiamarlo, Haesung ammette «Voglio solo giocare. Sono finito in prigione, quindi non voglio dire addio al divertimento che posso provare».

Lo vedo emettere un leggero sospiro, approfitta della situazione «Va bene. Cosa otterrò in cambio?» ed effettivamente ha anche il diritto di chiedere cos'avrà in cambio.

«L'unica cosa che posso darti è posticipare il tuo trasferimento nella prigione nazionale di massima sicurezza.» replica subito il sergente Park, prendendo la parola e ricevendo un'espressione contradditoria dall'altro.

Alza il dito e subito rifiuta l'offerta, scherzando «Non mi dispiace visitare la prigione nazionale. Volevo solo vedere cosa potevate offrirmi, vi consiglio di rivisitare le vostre proposte.» continua a ridere e così si mette comodo, cominciando a spiegare.

«Cosa vuoi sapere onestamente.» comincia a ticchettare le dita sul tavolo, così replico «Come posso incastrarli? Come fanno a scamparla?» chiedo e posso sentire finalmente la sua risposta che comincia ad arrivare.

Comincia a guardarsi intorno, poi comincia «Devi trovare un'evidenza schiacciante della loro criminalità. Se non trovi nulla e vuoi vedertela in tribunale con loro, dovrai far fronte al loro esercito di avvocati, che sembrano leoni affamati in attesa di una preda.» prende una breve pausa, così approfitto del silenzio e chiedo «Come fai a saperlo?».

«È stato Jaehwan a mostrarmi tutto, dopo un bicchiere di troppo.» replica subito dopo, ma un collega del sergente Park, avvisa «Sergente Park, è ora di portarlo in cella.» così prima che il sergente si alza, chiede «Non vuoi che venga messo negli atti che stai aiutando le indagini?».

Scuote la testa dopo averci pensato per qualche secondo, poi replica «Non voglio ricevere nessuno sconto di pena.» ma prima che venga portato via dal collega del sergente Park, si rivolge a me «Non dimenticarti dell'incontro con il mio contatto».

«Vuoi davvero incontrare il suo contatto?» mi chiede il sergente, così lo vedo e subito replico «Ormai non abbiamo altra scelta. Incastreremo anche il suo contatto.» dopodiché andiamo via.

[...]

«Cosa ti ha detto?» mi chiede subito Chan, afferrandomi dal braccio prima di uscire dall'aula.

«Ha detto che devo incontrare il suo contatto. Cercherò di incontrarlo, così almeno posso aiutare il sergente Park.» sussurro a Chan, cercando di non farmi sentire da nessuno, mentre usciamo così dall'aula e ci dirigiamo nella mensa.

Prima di entrare nella mensa, mi avvicino all'ufficio del preside e sento discutere, riuscendo a distinguere tre voci. La terza è completamente estranea, così cerco di nascondermi dietro la sporgenza del muro.

La porta si apre e subito riesco a vedere il volto della terza voce, mentre la vicepreside fa attenzione a farlo uscire senza che venga visto. Il suo volto è familiare, ma ritornando indietro con la mente, non riesco a capire chi sia, quando poi subito mi viene un colpo di memoria.

È lo stesso scagnozzo di Haesung che mi apriva la porta, accompagnandomi nel suo ufficio improvvisato.

Cosa ci faceva qui...? cosa si saranno detti...? Cerco di trovare una risposta, ma con estrema difficoltà, siccome non ho ascoltato nulla, sono solo riuscito a distinguere tre voci discutere.

[...]

«Chan, mi fai il solletico, basta per favore.» comincio a pregarlo mentre continua a solleticarmi l'addome, ridendo insieme a me.

In un momento di pausa, approfitto del fatto che si sia fermato un attimo, così mi getto e finalmente ottengo la mia rivincita, mettendomi a cavalcioni su di lui e cominciando a fargli il solletico senza pietà.

Dopo qualche secondo, capovolge subito la situazione, rotolando e finendo tra le mie cosce, restituendomi il favore.

«No... no... non volevo.» comincio a scusarmi e finalmente si ferma, finendo l'uno contro l'altro, cercando di ritrovare il fiato a causa delle risate.

Poggia la testa sul mio petto, stringendomi contro di sé e sussurra «Ci pensi mai ad andare a convivere?» così subito replico, dopo neanche un secondo di pausa «Sì. Ho iniziato a pensarci quando abbiamo fatto sesso la seconda volta».

Emetto una leggera risata divertita, così alza il volto per guardarmi negli occhi e sorride quasi imbarazzato. «Poi come dimenticare la prima volta?» continuo a riportare alla memoria, quando all'improvviso Chan quasi tenta di fermarmi.

«Cosa ne pensi se esperimentassimo qualcosa di nuovo?» chiede con una leggera malizia, avvicinandosi al mio volto ma subito lo interrompo senza volerlo, finendo col dare voce ai miei pensieri.

«Ho letto che se il proprio partner cerca di sperimentare, è perché ti ama.» esordisco con un tono leggero, così emette un leggero verso, avvicinandosi verso le mie labbra.

Si allontana un attimo e mi chiede «C'era bisogno dell'articolo per sapere che ti amo?» ma poi lo vedo subito replicando «No, non c'era bisogno dell'articolo, ma è bello come cerchi di sperimentare con me.» arrendendomi completamente al suo desiderio.

Improvvisamente mi arriva una chiamata e poggio la mano sul petto di Chan «No, aspetta Chan.» lo interrompo, allungandomi fino al comodino accanto al letto per rispondere subito dopo.

«Pronto?» chiedo, sentendo un leggero sospiro e subito risponde con una voce manomessa. «L'incontro non avverrà più.» replica con una voce robotica, ma subito chiedo chiarimenti «Chi sei? Quale incontro?».

Chan assume un'espressione completamente preoccupata e così mi fa cenno di fargli ascoltare la conversazione. «Hai sentito bene. Il nostro incontro è annullato.» conclude subito dopo e chiude così la chiamata, lasciandomi senza spiegazioni.

«Chi era?» mi chiede preoccupato, così subito vado per controllare il numero ma non risulta niente. «Non ha detto nulla, l'unica cosa che mi ha detto è che il nostro incontro è annullato, poi ha staccato. Sarà forse il contatto di Haesung che dovevo incontrare?» subito esordisco, quando poi mi arriva un'altra chiamata dal sergente Park.

Rispondo subito, quasi immediatamente e lo metto vivavoce, in modo che anche Chan possa sentirlo. «Sergente Park, devo dirvi...» comincio a parlare ma subito mi interrompe, sentendo la sua fretta tremenda «Andrea, Haesung è scappato».

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