35. (Bonus Desi)

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«Sono contento che verrai ad abitare a casa mia.» esordisce Mingi, tenendomi per la mano mentre continuiamo il nostro appuntamento.

«Anche io.» sorrido subito dopo qualche minuto, ma poi subito possiamo entrare nella sala giochi, quelli arcade.

Entriamo così ed è come varcare la porta di un mondo diverso. Luci al neon e il suo elettrizzante delle macchine riempie subito l'ambiente.

Proviamo subito un arcade con delle armi, cominciamo così a sentire l'adrenalina salire nel sparare ai nemici che ci si avvicinano.

Sorridiamo mentre ci immergiamo ancor di più nella varietà di giochi che ci circondano. Dopo qualche round di ogni macchina da giochi, ci fermiamo per poter mangiare qualcosa.

«Non pensavo fossi così bravo.» esordisco, cominciando a ridere nel ricordare le sue parole mentre continuava a sparare, incitando i nemici a morire.

«La prossima volta faranno attenzione a contro chi si mettono.» aggiunge Mingi, mostrando una risata e poco dopo cominciamo a mangiare.

Ci gettiamo sul cibo e subito continuiamo a chiacchierare, mentre ci prepariamo così nel tornare a casa nostra.

[...]

Non appena cerco di andare in camera per poter dormire, Mingi mi si avvicina alle spalle, cominciando così a massaggiarmi le spalle.

«Mingi, sono stanchissima.» esordisco dopo qualche secondo, dopodiché giro un sospiro, aggiungendo «Abbiamo passato l'intera giornata fuori.» ma subito sento le sue mani che continuano a massaggiarmi.

«Mingi?» cerco di richiamarlo, però emette soltanto un cenno di voce, continuando imperterrito a massaggiare le spalle per farmi rilassare.

«Devo riposare, domani devo svegliarmi presto per andare a lavoro.» aggiungo poco dopo, sentendolo così allontanarsi con un leggero sospiro e iniziando a spogliarsi per prepararsi ad andare a letto.

Mi avvicino lentamente alle sue spalle e posso cominciare a sussurrare «Possiamo stare insieme così.» solleticandogli leggermente la pelle del braccio.

Subito si volta, come per chiedere un ulteriore consenso, ci mettiamo comodi e possiamo così pensare a rilassarci.

[...]

«Non barare!» Seungmin comincia subito ad urlare contro Jeonin, ottenendo lo stesso tono da quest'ultimo «Io non baro, sei tu che imbrogli».

Io e Jisung cominciamo a controllare la rabbia dei due, mandando avanti il nostro gioco da tavolo.

Lanciamo i dadi e muoviamo le pedine, gestendo i soldi finti e allenando l'astuzia o la fortuna, dipende dai casi.

Passiamo del tempo tra qualche lancio di dadi e qualche sorso di soju, godendoci i momenti insieme.

«Finalmente!» urla improvvisamente Jisung, annunciando subito la sua vittoria, continuando a festeggiare, dopodiché li vedo tornare verso casa.

Dopo qualche minuto che sono andati via, posso sentire la porta riaprirsi e vedo Mingi rientrare a casa. «Com'è andata a lavoro?» gli chiedo poco dopo, sentendo il suo sospiro leggero e aggiunge un piccolo sorriso.

«È andata tutto bene.» replica, ma una volta che mi stringe a sé, incontra le mie labbra con le sue e aggiunge «Ho chiesto un permesso per una vacanza, quindi dobbiamo solo preparare le valigie perché domani si parte».

Rimango senza parole e completamente sorpresa, avvolgo così le braccia dietro il suo collo e aggiungo «Hai davvero organizzato tutto per domani?» posso vederlo annuire con un sorriso, mentre ci avviciniamo l'un l'altro per poterci baciare ancora una volta.

«Allora cosa dovrò portare per il nostro viaggio?» chiedo subito per poter organizzare la valigia nella mia testa e per farmi un'idea di dove potremmo andare.

«Porta tutto quello che vuoi, ma evita i capi invernali o autunnali. Non posso rivelarti altro.» esordisce con un sorriso malizioso, dopodiché continua «Staremmo una settimana».

Possiamo avviarci verso la camera e preparare tutte le valigie per la vacanza, così subito aggiungo «Devo avvisare anche il mio datore per un permesso.» ma poco dopo lo sento replicare «Non ti preoccupare per quello, me ne sono occupato io. Spero che non ti dia fastidio».

Scuoto la testa e subito gli sorrido, apprezzando la sua tempestività nell'organizzare tutto come una sorpresa.

[...]

Chiudo gli occhi mentre il sole sorge all'orizzonte, illuminando il cielo con fantastiche sfumature di rosa e arancione.

Non ho dormito nel pensare a quanto Mingi avesse organizzato quel viaggio, una fuga romantica in un'isola privata lontana dal trambusto della vita quotidiana.

«Ecco dove alloggeremo.» esordisco dopo qualche secondo, indicando una capanna sull'isola, in realtà sembra più un arcipelago, ma lo guardo completamente senza parole.

La nostra avventura inizia con l'atterraggio sull'isola paradisiaca, circondata da acque cristalline e spiagge bianche come la neve.

Finalmente atterriamo e facciamo il check-in, sistemandoci nella nostra sistemazione, posso subito godere la vista sull'oceano cristallino ed è mozzafiato.

«Ti piace?» mi chiede avvicinandosi alle mie spalle, lascio andare così un breve sospiro rilassato a quella vista unica, così replico «È la cosa più romantica che ci possa essere».

«Aspetta per stasera.» mi lascia un sussurro ma poi subito lo sento allontanarsi, rimanendomi la curiosità che mi implode dentro senza controllo.

Mi giro verso di lui e inizio subito a pregarlo di sputare la realtà «Mingi, cosa ci sarà per stasera?» ma lo vedo scuotere la testa divertito dal suo tono, aggiungendo «È una sorpresa. Non ti preoccupare, saremo da soli».

Decide di accendere anche l'ultima corda della curiosità, facendola esplodere subito. Non cerco di insistere ulteriormente, nonostante la mia voglia di saperlo sia gigantesca, ma lo lascio stare senza aggiungere nulla, aspettando così fino a stasera.

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