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«Chan.» ansimo mentre le sue mani prendono a viaggiare per il mio corpo, così continuo chiedendogli «Cosa vuoi fare?».

Lo sento emettere un piccolo sogghigno e replica «Sto giocando con il tuo corpo.» senza fermarsi, ma subito veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta.

«Chan, la porta.» gli faccio notare e subito lo sento chiedere «Devo andare ad aprire?» facendomi ridere subito dopo e così riesco a dire «È casa tua, quindi sono venuti da te.» e lascia andare un sospiro, andando subito ad aprire la porta.

Decido di raggiungerlo, lo vedo aprire la porta e vedo una signora insieme ad un signore, così subito esordisce «Mamma, papà! Cosa ci fate qui?» abbracciandoli subito dopo.

Rischio di pietrificarmi di fronte a loro, mentre nella mia testa comincio ad impazzire. Notano la mia presenza, mentre Chan si occupa di fare le presentazioni.

«Mamma, papà, voglio presentarvi Andrea. Lui è il mio fidanzato.» porta un braccio dietro il mio corpo. Posso subito vedere i suoi genitori reagire con un grande sorriso e subito mi danno il loro benvenuto.

«Come mai siete qui?» aggiunge Chan, rivolgendo di nuovo lo sguardo sui genitori. «Siamo venuti a fare visita a nostro figlio che non si fa vivo da tanto.» replica il papà cominciando a ridere, ma il moro continua a chiedergli «Vi fermate qui?».

I suoi due genitori si lanciano qualche occhiata, come se stessero parlando senza aver bisogno di parole. «Va bene.» esordisce la mamma, arrendendosi alle suppliche del figlio.

[...]

Una volta aver finito di cenare, l'atmosfera diventa subito più leggera e allegra, così Chan subito insiste di nuovo «Ora vi addormenterete qui, cosa ne pensate?» iniziando subito a insistere più e più volte, quasi pregandoli.

Noto subito che si riguardano negli occhi e la loro intesa, nonostante non si stiano parlando effettivamente, è così forte da capirsi senza parlare.

Una volta che Chan li sistema in una stanza disponibile, mi raggiunge nella sua stanza. Voleva rinunciare alla sua camera, ma la mamma ha subito insistito per il contrario.

Mi sistema presto sul materasso, aspettando che il moro mi si avvicini, così una volta giuntomi vicino, mi avvolge con le sue braccia, tenendomi stretto a sé e cominciando a baciarmi.

«Chan, aspetta. I tuoi genitori sono nell'altra stanza.» lo avviso, ricordandogli la loro presenza, interrompendo le sue mani. «Non vuoi tornare al discorso di prima?» emetto una leggera risata, ma subito gli do le spalle, facendomi stringere al suo corpo.

Posso sentire le sue labbra sul mio collo, mentre sento una leggera pressione sui glutei e non appena si separa, emette un verso di qualcuno che ha fatto qualcosa di sbagliato.

«Scusami.» sussurra, lasciando così una risatina e inizio così a preoccuparmi, chiedendogli «Cos'è successo?» ma replica poco dopo «È solo che mi manchi e mi sono fatto trasportare».

Mi mostro completamente sereno a riguardo, così mi giro verso di lui e gli sussurro «Non c'era bisogno di farlo se volevi un po' di attenzione.» lascio andare una risata e così possiamo cominciare a coccolarci.

[...]

«Tonia, puoi dirmi cosa ti è successo?» le chiedo al telefono e subito la sento che prende un sospiro, cominciando così a raccontare.

Tonia's Flashback:
L'atmosfera è intrisa di dolcezza e complicità, mentre rimaniamo nel salotto della casa di Yoongi.

Lo vedo illuminato da una luce soffusa che proviene dal caminetto, che conferisce all'ambiente un'atmosfera intima. L'intera serata scorre in modo rilassato, con risate spontanee e sguardi che comunicano più di mille parole.

«È stato generoso da parte tua voler pagare per organizzare il ballo.» sussurro tenendomi stretta a sé, ricevendo un sorriso e subito mi si avvicina per assaggiare le mie labbra.

«Farei di tutto per te.» esordisce, lasciando un altro bacio e così propongo «Cosa ne pensi di suonarmi qualcosa?» lo vedo alzarsi, afferrare una chitarra e ritornare a sedersi al mio fianco.

Comincia ad accordarla, prendendo così a suonarmi qualcosa di improvvisato. Lo sento pizzicare le corde e mi lascio trasportare dalla melodia dolce e coinvolgente. Poggio la testa sulla sua spalla, godendo l'intera atmosfera.

Le nostre conversazioni diventano sostituite dalle note riprodotte da Yoongi, grazie alle sue mani e inizia così anche a canticchiare con la bocca chiusa.

Non appena il suono continua ad avvolgere l'atmosfera nella magia, faccio in modo che possa guardarmi negli occhi, avvicinandomi progressivamente a lui per poterlo baciare.

Yoongi ripone la chitarra da parte, cominciando ad avanzare, facendomi stendere sul divano e con il suo corpo a schiacciarmi.

Tuttavia, la quiete viene spezzata dal suono improvviso della porta che si apre. Ci separiamo il più veloce possibile, sentendo così i passi avvicinarsi verso di noi.

Camminiamo rapidamente verso l'ingresso, solo per scoprire chi possa essere ma subito noto i genitori di Yoongi, che ripongono le valige nell'entrata.

«Yoongi.» la madre si avvicina subito, dandogli un abbraccio e la stessa cosa fa il padre, dopodiché lo posso vedere leggermente a disagio con quegli abbracci non voluti.

Notano subito la mia presenza ed esordiscono «Siamo felici che tu stia trascorrendo del tempo con Tonia.» rivolgendosi al figlio, così mi si avvicinano, abbracciandomi subito dopo.

«Ci scusiamo se siamo tornati prima del previsto, ma le commissioni sono terminate molto prima.» spiega meglio il padre, abbracciando così sua moglie e li rassicuro «Tranquilli, è stato un piacere passare del tempo qui».

Sua madre, con un pizzico di malizia, comincia a scherzare «Speriamo di non aver interrotto nulla di importante.» ricevendo subito un sospiro irritato da Yoongi, che la richiama «Mamma, smettila».

I due genitori iniziano a ridere, scambiandosi occhiate di complicità. Con un briciolo di imbarazzo, comincio a ridacchiare, smettendo subito dopo.

«Ti fermi con noi?» mi chiede subito suo padre, così annuisco mentre Yoongi accenna «Lei dormirà qui.» ricevendo un leggero cenno di consenso dai due genitori, facendo così strada per la sala da pranzo, in modo da poter cenare insieme.

Cominciamo a prendere posto per poter iniziare a mangiare, e la conversazione comincia così ad andare avanti senza troppa difficoltà, nonostante posso sentire un leggero sospiro da Yoongi, solo che i suoi genitori sembrano non dargli nessun peso.

«Mamma, papà, ora andiamo in camera. Scusateci.» lo sento alzarsi, prendendomi la mano e accompagnandomi nella sua stanza, cominciando così a tuffarci sul materasso e lasciare che il sonno arrivi.
Flashback Ends

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