TELL ME YOUR SECRET

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- there was a child, i use to look into my father's eyes..- era la 17esima volta che ascoltavo questa canzone. Era troppo bella per essere dimenticata, sopratutto perchè questa era la mia canzone, anzi la nostra canzone di me e di mio padre che ormai non c'era più. Era morto 3 anni fa in un ristorante..è buffo ma è cosi. Era uscito a cena con mia madre per il loro 16esimo anniversario e quella che doveva essere una bella serate si è rivelata un disastro. È stato ucciso. Ucciso da una persona che non si è mai trovata. Ancora oggi si cerca questo essere..ma la cosa che mi sono sempre chiesta è:tra 300 persone in quel ristorante proprio mio padre, il mio papà dovevano sparare? Perchè lui? Cosa aveva fatto? Era sempre stato un buon fratello maggiore per i suoi 4 fratelli, un buon padre per me, e un buon marito..

-ehi Lin- tolsi un auricolare e vidi la mia amica Cinzia spuntare dalla porta della mia stanza. La chiuse e con passo lento si avvicinò al letto sedendosi ai miei piedi. -come stai?- chiese con un sorriso debole. Alzai le spalle abbassando il volume della musica. -Ellie mi ha detto di salutarti, forse viene domani a trovarti- alzai di nuovo le spalle. -mmh senti..perchè non usciamo un pò? È da 3 giorni che sei chiusa qui, forse un po d'aria ti fa bene- disse guardandomi in modo preoccupato. Feci un sorriso triste. Le volevo cosi bene a Cinzia. Era l'unica persona che mi stava accanto, e dopo lo shok di mio padre non uscivo più, e passavo poco tempo con lei. Mi strinse la mano per incoraggiarmi. Mi aiutò ad alzare e mi vestii svogliatamente con felpa gigante e jeans, poi uscimmo.
Fecimo un giro lungo del quartiere, fermandoci poi in un piazzale per prenderci una cioccolata calda per il troppo freddo.
-domani torni a scuola?- mi chiese mentre eravamo sedute nel caldo bar. Alzai le spalle. -si sente la tua mancanza lin, devi assolutamente tornare- pensai subito che non era vero. In classe stavo sempre sola e l'unica con cui stavo era appunto Cinzia.
Dopo aver finito la nostra cioccolata, Cinzia mi accompagnò a casa dicendo che sarebbe tornata domani per portarmi a scuola.
Ci abbracciammo ed entrai in casa. Tutto buio, silenzioso. Davvero inquietante. 3 anni fa questo silenzio non ci sarebbe stato, mio padre era sempre attivo, sorridente tanto che illuminava la casa.
Dal salotto uscii mia madre coi capelli tutti spettinati e una faccia davvero stanca.
-sei uscita finalmente- disse -stai bene?- annuii anche se non era vero. Lei si avvicinò a me e mi abbracciò. -andrà tutto bene lin, supereremo questo momento- la spinsi leggermente.
-niente andrà bene se non sono con lui- dissi e me ne tornai in camera coi auricolari già sulle orecchie.

Il giorno seguente, come detto mi alzai alle sette per andare a scuola. Ero rimasta a casa per 3 giorni non perchè stavo male, ma per il semplice fatto che ero troppo depressa per andarci.
Mi vestii e tenendo i capelli raccolti come sempre uscii di casa stringendo il collo della giacca per il troppo vento.
Non feci in tempo a fare un passo che vidi Cinzia arrivare tutta trafelata verso di me.
-lin stavo per venire a prenderti- disse. Feci un sorriso per rassicurarla. Mi prese sottobraccio e continuammo a camminare verso scuola. -la scuola non dovrebbe esserci durante l'inverno- disse per farmi ridere ma non ci riuscii. -lin...- mi chiamò ma io continuai a tenere lo sguardo basso -lin..ti prego fammi un sorriso! Ci saranno le vacanze di natale tra poco non sei contenta di venire in montagna con me?- annuii solamente. Mi strinse a se e finalmente arrivammo in questa scuola.
Entrammo in classe che era ancora semi vuota e andai a sedermi nel mio solito posto infondo.
-ehi lin- sentii la voce di Ellie. Alzai lo sguardo e la vidi con dietro Paul. Erano i miei amici più stretti.
-come butta lin?- chiese Paul.
-come vuoi che stia?- parlò Cinzia.
-scusa..lin?- alzai lo sguardo su di lui. -questo pomeriggio c'è la partita di basket che ne dici di venire?-
-si vienici poi andiamo a casa mia- disse Ellie.
-ragazzi..non credo sia il caso..- provai a dire.
-dai Lin..ci saranno un sacco di ragazzi fichi!- fece Ellie. La guardai male. Era la solita playgirl a cui piaceva un ragazzo ognigiorno. -ok sto zitta- disse.
-meglio cosi. Allora lin mi dici dopo la scuola se va bene?- chiese Paul. Annuii e lui se ne andò con Ellie.
-lin è una bella idea no? Almeno ci divertiamo?- disse Cinzia.
-Cinzia..io non so cosa vuol dire divertimento da quando lui non c'è più- dissi con voce tremante. Lei non sapendo cosa dire mi circondò le spalle appogiando la testa sulla mia spalla.
-midispiace tanto- disse.

La partita di basket era stata bella. Ci ero andata con Ellie e Cinzia e avevamo fatto il tifo a Paul che giocava contro il Doncaster. Aveva vinto la squadra di Paul che era Londra.
-dovremo festeggiare- pensò un amico di Paul che si chiamava John. -paul che ne dici se andiamo a berci qualcosa?-
-si bella idea- dissero Ellie e Cinzia. Ora mancavo solo io. Mi guardarono tutti.
-ehm voi andate io..-
-dai lin vieni con noi- disse ellie.
-ma se non vuole lasciala perdere, ci divertiremo senza di lei- disse John ridacchiando.
-ehi parla bene bello- disse Cinzia.
-calmina eh- rispose john. Cinzia lo guardò male, poi pensai che fino a qualche mese fa erano fidanzati..
-vuoi che ti accompagni?- chiese Cinzia. Negai con la testa decisa dicendole di andare. Li salutai e me ne tornai a casa.

Quando arrivai correndo, mia madre era li che cucinava. Mi faceva quasi pena perchè non usciva mai.
-ciao tesoro- disse. Tesoro? E da quando mi chiamava tesoro? Non lo faceva mai, in quel modo mi ci chiamava mio pa..mio padre. -come è andata oggi?-
-normale- dissi posando lo zaino per terra e levandomi la giacca.
-ehm prima che tu vai via..devo dirti una cosa- smise di cucinare e venne verso di me. Il suo sguardo illeggibile. Aspettai che parlasse. -dunque..è da un pò che non parliamo bene io e te no? E volevo dirti che secondo me potresti parlare con un altra persona..-
-tipo?-
-che ne so..uno psicologo?- chiese strizzando gli occhi.
-un cosa? Mi basta parlare con Cinzia non con uno psicologo- risposi fredda. Me ne andai in camera mia e mi chiusi la dentro per il resto della giornata.
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I giorni passarono come vento, e ognigiorno che passava si avvicinavano le vacanze di natale. Il piano era di andare in montagna con Cinzia, lo facevamo ogni natale. L'idea era bella, ma quest'anno non avevo ancora preparato niente e mancava una settimana.

L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze era il giorno in cui venivano regalati cioccolatini, caramelle e altri dolci schifosi pieni di zucchero. Io non li prendevo mai anche se ero già magra di mio, ma sentire tutto quel appiccicaticcio in bocca mi faceva schifo.
-dai prendine uno lin non ti uccide mica- disse Ellie mentre ne prendeva altri 400 nel suo sacchettino.
-Ellie se non li vuole lasciala stare- disse Cinzia a mia difesa.
-credo che Lin sia in grado di parlare con la sua bocca- rispose Ellie.
-ragazze tranquille..- dissi per calmare le acque. Le mie amiche erano così dolci che mi avrebbero difeso e aiutato fino alla morte ne sono sicura.
Dopo lo shopping di zuccheri, ci salutammo per poi ognuno di noi andare nella propria casa per sistemarsi per l'indomani.
Andai subito in camera mia per fare la valigia, e in quel momento entrò mia madre.
-tesoro..- non ero ancora abituata a quel nome tanto che quando mi chiamava pensavo chiamasse un altra persona.
-mamma sono un pò occupata..-
-si lo so, ma volevo solo chiederti come stavi- la guardai stranamente. Che razza di domanda era?
-normale- risposi a bassa voce.
-che vuol dire normale?- alzò la voce -io lo so che non stai bene da quando tuo padre è morto- appena disse "morto" strinsi le labbra e la guardai con occhi quasi lucidi. -pensi di essere l'unica che soffre qui? Era anche mio marito, e io lo conoscevo da 20 anni, tu invece da 17..è stato difficile per me capisci lin? E ora sto cercando di dimenticare e nel frattempo di controllarti e starti accanto, non è facile per me capisci?-

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