CAPITOLO 35

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Salii le scale con fatica mentre arrivavo al piano di Dan.
La porta era semi aperta quindi senza bussare ne approfittai per entrare. Non c'era nessuno in salotto e la casa era stranamente pulita e ordinata senza odore di fumo ne alcool ne di chiuso. Forse avevo sbagliato casa..era assurdo che Daniel Pocket tenesse una casa così linda.

Appoggiai a terra il borsone che mi tenevo da quando ero arrivata qui stamattina e mi affacciai alla cucina. Le serrande erano chiuse e le tende erano a terra probabilmente per l'incendio di poche ora fa.
Continuai a camminare finchè non arrivai nella stanza di Dan. La aprii lentamente e lo vidi sdraiato a gambe aperte che fissava il soffito.
-nessuno ti ha insegnato le buone maniere?- chiese con voce roca. Abbassai lo sguardo intimidita e chiusi la porta facendo poco rumore. -cosa cavolo ci fai qui?- mi guardò inclinando la testa di lato.
-se vuoi me ne posso andare- stavo per toccare la maniglia ma lui si alzò dal letto velocemente.
-non toccare quella maniglia- disse serio in viso. Sorrisi compiaciuta.
-come vuoi- risposi -mmh allora mi perdoni o vuoi ancora che vada al diavolo?-
-questo me lo dovresti dire tu, eri tu quella incazzata non io-
-mmh si hai ragione..mmh non so potrei perdonarti per non avermi detto certe cose oppure anche mollarti qui..mmh sono indecisa- dissi sarcastica. Lui sospirò alzando gli occhi al celo.
-sapevo che saresti tornata da me- disse guardandomi con quella faccia sexy che si rotrovava. Lo adoravo per quello e lo odiavo perchè riusciva sempre a convincermi e a farmi perdonarlo sempre. Non so ancora che potere gli avesse dato dio, ma giuro che presto l'avrei scoperto. Stranamente non riuscivo mai a dirgli no, ero come ossessionata da lui.
Con passo lento si avvicinò a me sorridendo e mi prese per la vita. -grazie- sussurrò.
-e di cosa?-
-di essere tornata da me e di avermi perdonato- abbassai lo sguardo arrossendo. I suoi occhi mi mettevano agitazione.
-è il dovere di una ragazza innamorata no?- lui sorrise abbassando lo sguardo.
-già- lo abbracciai forte stringendogli forte il collo e insieme dondolammo fino ad arrivare al suo letto e finire per avvinghiarci l'uno con l'altro. Questo amore non sarebbe mai finito, ne ero sicura.

**
Giovedì mattina, mi alzai ritrovandomi a casa di Dan, nel letto di Dan che dormiva stringendomi da dietro. Presi il cellulare dal comodino: le 7 e 23. Dunque..era da tipo una settimana che non andavo a scuola e credo che questo avrebbe portato problemi alla mia vita scolastica, basta feste, mi ero divertita abbastanza, sfortunatamente dovevo andarci nonostante non ne avessi voglia.
Senza fare troppo rumore, mi liberai del braccio di Dan che mi stringeva la pancia e scesi dal letto. Mi infilai una maglietta che era nel borsone e dei pantaloni larghi da ginnastica, mi pettinai e uscii dalla stanza di Dan.
Probabilmente si sarebbe arrabbiato nel non vedermi, così tirai fuori carta e penna e gli scarabocchiai qualcosa.
"Sono a scuola, ci vediamo dopo♥" non è romantico? Pensai facendo gli occhi a cuoricino. Lasciai il foglietto sul divano, e uscii di casa col borsone con dentro i libri.
Chissà cosa starà facendo mia madre. Onestamente mi mancava. Infondo è mia madre e me ne ero andata così senza dire niente, e lei non si era neanche degnata di mandarmi un sms ne di chiamarmi! Questo mi faceva incavolare e subito far tornare la rabbia in me. Probabilmente si era dimsnticata gia di me.
Con questo pensiero arrivai a scuola in tempo per le lezioni, e come sempre andai a sedermi infondo. Da sola.
Poco più in là, appoggiate al termosifone c'erano Ellie, Cinzia e Jess che discutevano di qualcosa di incomprensibile.
Sospirai. Mi mancavano tanto anche le mie amiche..era tutta colpa mia cazzo! A quest'ora avrei potuto riaverle se non fosse stato per quello stupido momento di crisi. Mi sa che Dan mi stava passando la sua malattia dell'isterità. Già, proprio cosi. Stare con lui mi faceva male..e..bene allo stesso tempo, era grazie a lui se ora ero come ero. Cioè una ragazza felice e matura allo stesso tempo. "C'è sempre qualcuno che ti cambia la vita" pensai tra me e me.

Le ore della scuola passarono molto..moooolto, MOLTOOOO lenta-men-te. Per tutte le 6 ore non avevo fatto altro che guardare l'orologio sopra la lavagna e poi tornare a riguardarla e sorprendermi che fossero passati solo 2 minuti dall'ultima volta che l'avessi guardato. Era orribile dio! Perchè il tempo è veloce solo quando ti diverti ed è lento solo quando sei in una prigione mattutina alias scuola?
(......)
No answer.
Per tutto il tempo dall'altra parte della classe non sentivo altro che gli sghignazzi da parte di Ellie e Jess che ridacchiavano spiando di nascosto il professore di educazione civile che avevamo una volta alla settimana e infatti era raro vedere il prof poichè fosse un uomo alto e giovane sulla trentina. Ellie era la solita ragazza non seria e Cinzia sempre cosi attenta, concentrata..mi mancava la sua tranquillità e disponibilità. Dovevo risolvere la questione ora o mai più.

Appena suonò la campanella della sesta ora, mi alzai di scatto solo io facendo brutta figura.
-per favore Wesly, un pò di rispetto non ho ancora finito!- mi rimproverò il prof guardandomi seriamente. Arrosii risedendomi lentamente.
-scusi- borbottai.
-questo per esempio fa tutto parte dell'educazione civile, non crede?- mi chiese. Annuii non sapendo in che lingua stesse parlando. Della sua lezione non avevo mai ascoltato niente.
Sospirò battendo una mano sulla cattedra. -allora, doce eravamo rimasti?- chiese.
-ma prof sono usciti tutti- disse Khendall giocherellando con il suo zaino.
-lo so ma se certa gente mi interrompe..- rispose il prof guardandomi. Abbassai lo sguardo imbarazzata. Lo odiavo. Questo era poco ma sicuro.
Alla fine rimanemmo in classe per altri 10 minuti, e il mio desiderio di uscire da quel posto si stava frantumando.
-ok ci vediamo la prossima settimana ragazzi, ricordatevi di fare quel compito- disse mentre ci alzavamo tutti.
Preparai lo zaino lentamente aspettando che Cinzia uscisse.
Quando finalmente lo fece insieme a Ellie, uscii anche io avvicinandomi a loro.
-..si e quindi se volete dopo andiamo in centro- sentii dire da Jess.
-si ottima idea- rispose Ellie.
-ehm..ragazze?- balbettai. Si voltarono tutti e tre insieme confuse e sorprese. -Cinzia..posso parlarti un attimo?- chiesi. Esitò guardandomi in modo strano e incomprensibile.
-uff..ma Wesly! In quante lingue deve dirti che con te ha chiuso?- parlò Jess.
-per favore Cinzia..un minuto, è importante- la supplicai.
-ok, ragazze ci vediamo fuori- rispose. Le due si allontanarono e rimasi sola nel corridoio con Cinzia. Incrociò le braccia al petto.
-ehm..io..non so bene da dove iniziare..- dissi nervosamente.
-inizia da dove vuoi- rispose ovvio.
-senti..Ti chiedo scusa per come ti ho risposto quella volta e ti chiedo scusa per le cose che ti ho detto quella volta..io..io non era mia intenzione, ero solo..arrabbiata perchè non mi capivi..- pausa -e ora mi manchi- finii a bassa voce.
Lei annuii lentamente stringendo le labbra. -ti prego perdonami- dissi ancora.
-Lin..- iniziò -ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo? Cioè io..io volevo risolvere le cose con te già dall'altra volta prima che tu mi mandassi a quel paese e ora pretendi che ti perdoni? Allora mi stai usando o che..?- chiese.
-no, io non ti sto usando..- dissi.
-allora dimmi cosa ti prende perchè proprio non lo capisco..crefo proprio che stare con Daniel ti abbia cambiato molto nel modo negativo. Scusa Lin, ma..- scosse la testa allontanandosi lentamente -ma non ti riconosco più, questa non è la Lin che ho conosciuto 15 anni fa, questa è un altra Lin che sta prendendo la strada sbagliata- disse con voce triste.
A queste parole non mi accorsi che i miei occhi erano lucidi.
-Cinzia io..midispiace davvero non era mia intenzione risponderti in quel modo, tu lo sai come sono non lo avrei mai..-
-senti ora devo andare che mi aspettano, prendiamoci i nostri spazi. Vi auguro il meglio a te e Daniel- disse.
-no aspe..-
-Ciao Lin- mi interruppe voltandomi le spalle. Io come una perfetta idiota rimasi immobile a bocca aperta a vederla sparire nell'angolo.
-tutto ok?- mi chiese una bidella lì vicino che aveva assistito a tutta la scena. Chiusi la bocca e annuii distratta.

Ora l'avevo persa per sempre e dubito che saremmo tornate amiche come un tempo.

TELL ME YOUR SECRETWhere stories live. Discover now