CAPITOLO 22

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La mia testa stava letteralmente per scoppiare. Dopo aver finito di fumare, io e Dan eravamo rimasti al lago per un altro pò di tempo, forse troppo tempo e dopo di che miaveva portato in un posto. Quel posto magnifico che scommetto mi piacerà e che scommetto non sono mai stata era in una cavolo di discoteca.
Eravamo lì da quasi un ora e già Daniel mi aveva costretto a bere solo un pò di birra, un pò di vodka, un pò di champagne, un pò di tutta sta merda.
La musica era assordante, la gente troppa, e gli amici di Dan con cui ero seduta, iniziavano ad essere sfocati.
-ehi Linnie ti senti bene?- mi chiese Kristy, una delle amiche di Dan. Annuii con un sorriso sforzato.
-dov'è Dan?- chiesi iniziando a guardarmi intorno, ma non lo vedevo. Che mi avesse lasciata sola?
Kristy mi guardò con un viso illeggibile tra la seria e la preoccupata. -dov'è Dan?- chiesi ancora.
-credo sia fuori- rispose. Lentamente e goffamente mi alzai dalla sedia e mi trascinai tenendomi per I muri, fuori dal locale. Ma non riuscii ad arrivare a destinazione che caddi a peso morto a terra.
-ehi stai bene?- alzai lo sguardo vedendo l'immagine di un ragazzo. -ehi aspetta..tu sei quella ragazza!- mi indicò.
-cosa?- non capivo.
-io sono Alex, quel ragazzo con cui hai ballato l'altra sera. Eri con una tua amica credo- analizzai un attimo la sua figura ma..non mi veniva in mente nessun Axel..no Alex.
Mi alzai da terra tenendomi sul muro.
-senti, non so chi tu sia e forse non voglio neanche saperlo- dissi con tono duro.
-ehi dolcezza calmati..-disse. Questo mi fece imbestialire di più.
-non chiamarmi dolcezza! Non sono la tua dolcezza..ora fammi spazio- mi scansai da lui, ma lo sentii richiamarmi.
-aspetta dol..ehm scusa..- mi voltai verso di lui. -ti ho visto ballare molto bene quella sera, e anche se non ti ricordi chi sono..- tirò fuori dalla tasca un biglietto accortocciato e me lo porse. -questo è l'indirizzo della mia sala da ballo, puoi venire quando vuoi- lo presi un pò scettica. "Ovviamente non ci sarei mai andata" pensai.
-perchè me lo stai dando?- chiesi.
-bhè così potremmo conoscerci meglio no?-
-sono fidanzata..-
-non ti sto chiedendo di scopare dolcezza. Solo di ballare..- detto questo si voltò e se ne andò, dopo avermi fatto l'occhiolino.
Rimasi immobile col foglietto in mano. Dopo averlo visto sparire tra la folla mi ripresi e rimisi il foglio in tasca, per poi ricordarmi che stavo cercando Dan.
Uscii finalmente dal locale e dopo aver guardato un pò a destra un pò a sinistra, lo vidi in lontananza che chiaccherava e fumava al telefono camminando nervosamente avanti e indietro.
Aspettai che finisse mentre mi avvicinavo a lui lentamente.
-...si si ok tranqiillo, ora vedo cosa fare. Va bene ho capito jade- mi guardò e smise di camminare -senti ora devo andare eh, ci sentiamo un altra volta...ok ok ciao- chiuse la conversazione e mi sorrise timidamente abbracciandomi. Non ricambiai e lui notandolo si staccò da me. -tutto ok?- chiese.
-no..credo di sentirmi male- dissi toccandomi la testa. Buttò il mozzicone e prese un altra sigaretta accendendola.
-tieni- disse passandomi la sigaretta.
-Dan non sono in vena di..-
-dai linnie...siamo qui per divertirci non per pensare al mal di testa o ad altre smancerie da bambini. Sei una ragazza! Una donna..non puoi piangere per tutto-
-non sto piangendo- protestai.
-a me non sembra- sospirai e presi la sigaretta aspirando il più lungo possibile. -così ti voglio piccola!- disse. Iniziai a tossire tenendomi il petto. Gli occhi lacrimavano e la testa stava per cadermi altro che scoppiare.
-Dan...- sussurrai tossendo -Dan..portami...a ...- tossivo tra una parola e l'altra, non riuscivo a smettere di tossire. Non mi ero mai sentita così male prima d'ora. Cosa stavo diventando?
Prima che potessi darmi una risposta..caddi a terra...e buio totale.

-la la la la la la la...- sentii la voce di qualcuno canticchiare una canzone, ma non riuscivo a capire chi fosse.
La mia testa era come bloccata ipnotizzata.
-la lalalala la...- ora sentivo una mano, anzi un dito formare dei cerchi sulla mia pancia. A quel gesto mi mossi un pò e involontariamente aprii un occhio e notai Daniel senza maglietta, io senza pantaloni ne maglietta solo con reggiseno e mutande e io su un letto morbido che non mi ricordava quello di casa mia. Già perchè ero in quello di Dan.
Ma perchè? Richiusi un occhio sentendo Dan muoversi. Lo sentii allontanarsi un pò da me per poi riavicinarsi e continuare a canticchiare e accarezzare il bordo del mio ombelico.
-lalalalalalalala..la la la...- alzò la voce e io non potei non aprire tutti e due gli occhi sentendo la sua voce alzarsi. -Linnie tesoro!- disse sorridente. Provai a muovere la testa ma l'unica cosa che ottenni era solo una fitta alla nuca. Come se sotto la mia testa ci fosse un coltello infilzato sulla mia testa. Era un dolore insopportabile.
-cosa diavolo è successo?- parlai piegando le gambe leggermente.
-sei svenuta in mezzo alla strada e così ti ho portato qui- rispose Dan sorridente continuando ad accarezzarmi la pancia.
-Dan ti prego smettila..- grugnì infastidita.
-mi piace questa Linnie- sussurrò dandomi un bacetto sul collo.
Lo spinsi leggermente.
-dove sono i miei vestiti?-
-sono ad asciugare tranquilla-
-aspetta..ma che ore sono?- chiesi iniziando a preoccuparmi.
-ehi ehi calmati piccola- disse sorridente. Non sopportavo quel sorriso..mi irritava ora come ora. Ma era bello lo stesso. -sono le 7 di mattina, hai dormito per 4 ore- sospirai grattandomi la testa, e lentamente I ricordi riniziarono a riafforare: il lago, il fumo, la discoteca, alcool...mia madre!
-MIA MADRE, PORCA...- urlai alzandomi dal letto, ma mi ricordai della mia testa e addolorata tornai a sdraiarmi.
-farai meglio a rimanere qui, sei ridotta male- disse guardandomi preoccupato. Annuii chiudendo gli occhi. Mi coprii con la coperta, ma Dan la tolse.
-perchè l'hai tolta?- chiesi.
-preferisco vedere il tuo corpo- rispose con voce maliziosa. Si alzò dal letto e uscii.
Sospirai mentre richiudevo gli occhi. Ero nella pura merda. Il mio cellulare era chissà dove, erano le 7 del mattino e scommetto che mia madre avesse già chiamato la polizia per venirmi a cercare. Fantastico...stavolta l'avevo combinata grossa.
La porta si riaprii ed entrò Dan con una tazza fumante in mano.
La appoggiò sul comodino accanto a me. -bevi, ti farà bene- disse tornando a sdraiarsi accanto a me.
-ci hai messo qualche droga?- scherzai, ma lui mi guardò male. Decisi di prendere la tazza e sorseggiare un pò di caffè bollente e lentamente iniziai a sentirmi meglio.
-grazie- dissi con un filo di voce.
-mmh potrai ringraziarmi dopo aver...- prese la mia tazza e la mise a posto, poi si avvicinò al mio naso -dopo aver fatto questo- provò ad avvicinarsi ma lo fermai.
-Dan..non è il momento..-
-e quando sarebbe il momento?- chiese con voce dura.
Sorrisi e senza aspettare di più mi avventai sulle sue labbra, salendogli a cavalcioni e ignorando il mio mal di testa. Stranamente ogni volta che si trattava di Dan avrei fatto tutto. Anche se fossi in un dirupo e stessi cadendo lo bacerei lo stesso, del mio aspetto non mi interessava.
Continuammo a baciarci in modo insistente. Lui mi accarezzava I capelli, e io gli toccavo il petto scolpito.
Non riuscivo a fermarmi, tanto che in men che non si dica mi ritrovai all'altezza del suo cuore, continuando così a baciare il suo petto e a toccarlo. Era fantastico..stavo diventando pazza. Questa non ero io.
Come se ci fosse un telecomando che mi controllasse, arrivai al bordo dei suoi boxer e li mi fermai a guardarlo che ansimava e respirava rumorosamente.
-perchè ti sei fermata?- chiese impaziente. Alzai le spalle. Lui scoppiò in una risata fragorosa -non mi dire che hai paura- fece.
-paura di cosa?- chiesi leggermente spaventata.
Con un gesto veloce, mi ritrovai sotto Dan con lui sopra di me che mi fissava in modo malvagio.
-paura del sesso se no di cosa?- chiese. Ridacchiai nervosamente.
-Dai dan, smettila di dire cavolate..non ho paura- si ho paura.
-ah si? Allora dimostramelo..- disse con una voce così profonda che mi salii un brivido lungo la schiena.
-e perchè dovrei?-
-bhè mi hai detto di non aver paura..oppure hai cambiato idea?-
-...Mai- Cosa cazzo sto dicendo, cosa cazzo sto dicendo.
-quindi..saresti disposta a perdere la verginità, qui, con...me, ora?- deglutii rumorosamente iniziando a sentire le gambe tremare. Riflettei un attimo prima di rispomdere.
-Si- oddio seppellitemi.
-si cosa?- lo stava facendo apposta. Ti odio Daniel.
-si sarei disposta-
-a fare cosa linnie? Dai parla cazzo!- urlò.
-SI SAREI DISPOSTA A PERDERE LA MIA CAZZO DI VERGINITÀ ORA QUI CON TE DANIEL POCKET!- urlai. Assurdo.
-questo volevo sentire- disse ridacchiando. Si spostò dal mio corpo e tornai a respirare.
Chiusi gli occhi per un attimo e quando li riaprii vidi Daniel con un pacchetto di preservativi in mano.
-Dan...- sussurrai mentre si levava I boxer. Distolsi lo sguardo arrossendo.
-puoi guardarmi se vuoi eh- disse ridendo.
-preferisco di no-
-mammina ti ha insegnato a non guardare brutte cose?- rise. Lo guardai male cercando di concentrarmi sui suoi occhi e non su..sul suo...insomma avete capito.
-sei uno stronzo- dissi.
-per questo la gente mi ama- era incredibile! Aveva sempre le parole pronte.
Dopo essersi messo quell'affare sul suo affare gattonò verso di me e mi ordinò di levare tutto. Annuii e lo feci...appena si posizionò davanti a me...Giuro di aver visto le stelle.










TELL ME YOUR SECRETWhere stories live. Discover now