CAPITOLO 40

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Io ho ucciso tuo padre. Io ho ucciso tuo padre. Io ho ucciso tuo padre.
Queste 5 parole mi rimbombavano in testa e non riuscivo a credere alle mie orecchie.
Inaspettatamente sorrisi. Un sorriso vero.
-non dirmi cazzate Dan..tu non hai ucciso mio padre- dissi ridacchiando debolmente.
-avrei voluto che non fosse così Linnie ma..ti chiedevi cosa nascondessi? Ti chiedevi perchè avevo paura della polizia e del perchè ho cambiato casa e del perchè non volessi dirtri niente di me? Bene, ora lo sai- disse tranquillamente.
Smisi subito di sorridere e spalancai la bocca.
-ti prego non scherzarci, que-questa è una cosa delicata..- balbettai.
-....Linnie..-
-no smettila ti prego...- urlai iniziando ad andare in panico. Le mani tremavano, e anche la voce.
-Linnie..- lo guardai coi occhi che si facevano sempre più lucidi di rabbia.
No, non poteva essere. Era successo tutto troppo in fretta e non poteva essere lui.
Non ci potevo credere di aver dato il mio cuore, la mia anima e la mia verginità all'assassino di mio padre. Non poteva essere.
Abbassai lo sguardo e vidi le lacrime scivolare a terra, goccia per goccia.
E lentamente le immagini riniziarono a riaffiorarmi in testa.
La cena nello stesso ristorante dove era morto, il suo cambiamento di casa, i suoi finti baci, lui che aveva paura della polizia, il suo nervosismo ogni volta che parlavo di mio padre, la pistola trovata sotto il letto....
Come avevo potuto essere così ceca in 3 mesi?
-Linnie..-
-non..non toccarmi..non farlo- balbettai.
-smettila di piangere cazzo! Tuo padre era sempre stato così stronzo con me..al lavoro puniva sempre me e ci è voluto un avvocato per costringerlo ad accettarmi ma alla fine mi licenziò e io ero in un momento di crisi in quel periodo cazzo. I miei genitori stavano morendo da quanto si dovevano spaccare la schiena per me e mio fratello maggiore capisci? per anni non sono andato a scuola, inziai a fumare e a prendere droghe pensando che potesse salvarmi..i miei genitori sono morti lo stesso giorno in 3 ore per un non so cosa mentre mio fratello era sposato e ora non lo vedo da quando avevo 12 anni.
Sono distrutto rovinato..e tu..tu mi hai salvato la vita. Tu in qualche modo mi hai reso felice tra tutte le puttane che ho avuto mi hai fatto sentire bene perchè eri così diversa dalle altre. Eri dolce gentile..timida..pensavo che mi avresti salvato dalla mia malattia e lo hai fatto facendomi sentire felice. Per questo ti volevo sempre con me..e io non voglio perderti Linnie. Tu nonostante sei più piccola, sei una ragazza speciale ma io..ti ho rovinato la vita e questo mi dispiace molto..ma non puoi capire quanto ho sofferto nella mia vita. È stato difficile per me e..posso capirti se mi odierai- disse -ma l'ho fatto per il mio bene, mi ero rotto di soffrire-
Lo ascoltai tutto il tempo senza guardarlo nei occhi.
-....io non ti odio- parlai dopo essermi ripresa -io ti voglio morto la cosa è diversa..non credere che con le tue merdate sdolcinate mi farai cambiare idea caro Pocket. Tu mi hai allontanato da mio padre, mi hai fatto litigare con i miei migliori amici e con mia madre..mi hai disgraziato davanti alla mia famiglia il giorno in cui è morto mio padre, mi hai fatto fumare, innamorare di te e fatto fare cose che non avrei mai fatto..insomma chi sei tu? Cioè mi fai schifo e ora per colpa tua mi faccio schifo pure io.
Ti ho dato la mia verginità cazzo! E tu hai..tu hai ucciso mio padre senza un vero motivo, solo perchè non avevi un cazzo da fare. Per colpa tua..- le lacrime si fecero spazio trai miei occhi scivolando come cascate - per colpa tua ho sofferto come un cane per 4 anni..ho perso gli anni della gioventù deprimendomi e mettendo in difficoltà anche mi madre. Come hai potuto?- singhiozzai senza stop liberandomi dalle corde dove mi aveva legato poco tempo fa e mi toccai il viso senza smettere di piangere.
Dopo qualche minuto lo sentii alzarsi.
-Lin..smettila di fare la bambina..- ringhiò arrabbiato.
-come faccio a smetterla se tu hai tolto la vita a mio padre? E ora la stai per togliere anche a me..- strillai -come faccio?- lo vidi stringere i denti innervosito e guardarmi con occhi di fuoco.
-tu non sai un cazzo di me. Tu non lo sai quanto ho sofferto..nessuno lo sa..- disse qausi a bassa voce. Sentii i capelli essere presi e così mi costrinse a guardarlo. -ma ovviamente non lo dirai a nessuno cara Linnie, perchè se lo fai..ci saranno delle brutte conseguenze- lasciò i miei capelli e mi fece cadere a terra. Si voltò e con passo veloce uscii dal magazzino sbattendo la porta e chiudendola a chiave.
Ancora sottoshock mi accasciai lentamente a terra e continuai a piangere senza controllo. Era tutta colpa mia e questa cosa era imperdonabile. Ma non capivo: se veramente mi amava e mi voleva proteggere, perchè stava facendo una cosa simile? Non riuscii ad avere una risposta, perché caddi in uno stato di shok.

Il mio viso era spiaccicato sul terreno freddo del magazzino. Il sangue mi usciva ancora dalla testa e le mie gambe si erano come immobilizate. Non so bene da quanto fossi qui e non sapevo come uscirvi dato che Daniel era uscito e si era portato dietro le chiavi.
-papà..- mi ritrovai a pensare ad alta voce. Dovevo uscire da lì. Ero stanca di rimanere in quel posto puzzolente..ma se solo avessi avuto la forza!
-AIUUTOOOOOOOOOO!!- strillai girandomi di schiena -AIUTOOOOO!- urlai ancora.
Nessuna risposta.
-AIUTOOO!- con le poche forze che avevo in corpo mi strusciai coi gomiti vicino alla porta.
Una volta arrivata gli diedi dei pugni ma era troppo pesante da spingere. Mi toccai il naso e notai che da esso mi colava il moccio con un pò di sangue. Me lo pulii col polso anche se non cambiò molto.
Mi aggrappai con tutte le forze alla porta e la aprii dandogli tutti i calci che potevo e quando la porta cadde..caddi anche io in avanti facendomi male. -Aiutoo per favore..- sussurrai mentre i miei occhi si chiudevano lentamente -aiuto..-
Lin non ti arrendere tesoro. Svegliati e cammina tesoro, non mollare proprio ora che sei qui..sii una guerriera..svegliati tesoro.
I miei occhi si aprirono di nuovo. Quella era la voce di mio padre. Quello era papà. Alzai lo sguardo in alto ma non vidi nulla.
Era un immaginazione.
Nonostante ciò seguii lo stesso quel consiglio.
Mi feci forza e coi gomiti strusciai per tutta la via che era piena di spazzatura. Continuai a strusciare coi gomiti finchè non arrivai al marciapiede. La mia casa era ancora troppo lontana da lì..non ce l'avrei mai fatta.
-sbaglio o ti ho detto di non uscire?- sentii un sussurro nell'orecchio. Mi voltai di scatto e mi apparve davanti un Daniel inferocito.
-non mi..to..- non avevo più forze neanche per parlare. Lui allora ne approfittò per prendermi per un braccio e trascinarmi via dal lì. -lasciami..lasciami- sussurrai.
-chiudi il becco. Non posso permettermi di finire in prigione per colpa tua..devi stare al sicuro- disse. Fai qualcosa Lin..pensa pensa pensa..dovevo salvarmi, non volevo morire non ora. Ero troppo giovane ancora per essere uccisa dallo stesso assassino di mio padre. Fai qualcosa Lin..
Non riuscendo più a seguire il suo passo mi accasciai a terra. -alzati Linnie non farmi infuriare- disse minaccioso.
-lasciami in pace Daniel..non voglio seguirti..- risposi debolmente. Sospirò riprendendomi per il braccio.
-che tu lo voglia o no mi seguirai. Forza alzati-
-ehi Lin..oddio che le stai facendo?- sentii un altra voce maschile venire verso di noi, direi una voce preoccupata e shoccata, ma non riuscivo a identificare chi fosse. -non mi hai sentito? Cosa stai facendo?- urlò la voce, ora la sentivo più vicina.
-senti tu, non intrometterti in questa faccenda è la mia ragazza e le faccio ciò che voglio-
-non è un giocattolo..lasciala stare e non siccederà...-
Non sentii altro solo una botta e qualcosa cadere mentre intanto cadevo in un buio totale. Di nuovo.

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