CAPITOLO 36

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Ero distesa sul letto di Dan da quando ero tornata e non facevo altro che leggere uno stupido libro di economia politica che avevo preso mille anni fa dalla biblioteca della scuola, nei tempi della mia depressione e proprio ora mi ritrovavo a leggerlo.
Ok non lo stavo leggendo. Ma certo si sta parlando di me, io non leggo queste cose..ma era l'unico modo di non far vedere a Dan che ero triste per quello che era successo a scuola poche orette fa.
-allora, vuoi levare quella merda o no?- chiese picchiettando il suo indice sul letto. Scossi la testa senza guardarlo. Lui sospirò. -si può sapere cosa ti prende? È da quando sei tornata che non parli e che non mangi il cibo che ti ho fatto col cuore per una buona volta- lo guardai.
-che tu hai fatto? Ma se l'hai comprato alla mensa del tuo ufficio- dissi.
-ma lo so! Era solo per farti parlare- ridacchiò. Alzai gli occhi al celo esasperata.
-sei un cojone, non smetterò mai di dirtelo-
-grazie, detto da te è meraviglioso-
-dai mi fai arrossire così- risi. Ma smisi subito guardando l'ora. Le 16 e 30. A quest'ora Cinzia e le altre dovevano essere arrivate al centro.
Sospirai buttando il libro a terra creando un botto per terra.
-ok..qui qualcuno è incazzato- fece Dan. Mi portai i capelli indietro con gesto nervoso.
-non sono arrabbiata- risposi subito.
-allora furiosa?-
-no- incrociai le braccia al petto.
-...sto aspettando spiegazioni- disse guardandomi interrogativo.
-niente di che..ho solo perso un amica speciale e..e..n-non ho..cioè..io n-non ho..senti lascia stare- sospirai.
-niente di che ho solo perso un amica speciale e..e..n-non ho..cioè io n-non ho..senti lascia stare- mi imitò facendomi scoppiare a ridere. Era stato troppo buffo. Ora invece di deprimermi ero piegata in due sul letto a tenermi la pancia, mi stavano persino uscendo le lacrime dai occhi.
-ma perchè devi sempre essere così stupido?- chiesi cercando di prendere fiato. Strano come faceva a farmi sorridere in poco tempo, anche se la cosa non è che facesse ridere tanto ma con lui tutto era diverso, per questo lo amavo..ed era l'unica persona rimasta a me cara.
-ok..parliamo di cose serie piccola- disse -perchè cazzo stai ancora perdendo tempo con le tue ex amiche?- chiese.
-Dan..perchè mi fai queste domande? Sono pur sempre mie amiche, non posso buttare 15 anni di amicizia così- protestai. Mi sorrise accarezzandomi la guancia dolcemente.
-sei bellissima quando sei seria e preoccupata allo stesso tempo- disse facendomi confondere. Cosa cavolo centrava ora?
Senza preavviso mi saltò sopra le gambe e iniziò a baciarmi tenendomi le guance dolcemente. All'iniziò non ricambiai subito ma poi mi lasciai andare pensando che questo era il modo migliore per farmi pensare ad altro. Mi sorprendeva sempre..
Dopo un pò mi staccai da lui e abbassai lo sguardo.
-dai ora fammi studiare un pò- gli dissi alzandomi dal letto. Raccolsi il libro che avevo buttato a terra e tornai a stendermi sul letto.
-hai davvero intenzione di "studiare un pò" mentre sei a casa mia nella mia stanza? Insomma Lin, sei una grande maleducata!- disse infastidito. Mi misi a ridacchiare.
-domani ho un compito in classe devo almeno sapere qualcosina..se vuoi mi puoi aiutare-
-spero tu stia scherzando!?- scossi la testa.
-sono seria- lui sospirò e si distese a pancia in su a guardare il soffitto, il suo programma preferito, mentre io continuai a leggere qualcosa di economia anche se provare a concentrarsi con Dan accanto a te era un pò difficile.
-mmh piccola?- mi chiamò. Mi voltai verso di lui con un sopracciglio in alto. -mmh senti..perchè non prendi una pausa?- chiese.
-ma non sono passati neanche 3 minu..- non mi fece finire la frase che avvicinò le sue labbra alle mie e buttò il libro il più lontano possibile, praticamente fuori dalla finestra.
Ok, avrei studiato dopo e avrei ucciso Dan più tardi per aver buttato il mio libro.
Mi fece salire sopra di lui e con un gesto veloce mi tolse la maglietta e la scaraventò sul pavimento, la stessa fine fece la sua di maglietta dopo che gliela tolsi con un pò di sbaggiataggine. (Non ero brava in queste cose). Continuammo a toccarci e a baciarci per un pò finchè a interromperci non fu il suo cellulare.
Mi staccai da lui scendendo dalle sue gambe intanto che lui tirava fuori il suo telefono. Guardò il display e sospirò rispondendo.
-pronto?- disse alzandosi dal letto e andando in bagno. Nel frattempo ne approfittai per rimettermi la maglietta e cercare il mio libro. Credo proprio che se continuavo così non sarei arrivata alla sufficienza per il compito di domani.

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