CAPITOLO 24

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Ok, diciamo che alla fine non avevo più parlato con Cinzia. Ma il fatto era che mi ero già preparata un discorsino in testa durante le lezioni ma alla fine l'avevo vista chiaccherare amabilmente con quella Jess e così decisi di lasciar stare.
"Ecco vedi?" Mi aveva detto Ellie mentre uscivamo " se la spassa tanto bene con Jess, non gliene frega niente di noi quindi lascia perdere lin" e così le avevo dato ascolto e me ne ero tornata a casa.

Quando tornai a casa, c'era uno strano silenzio. La porta della cucina era chiusa, anche quella del salotto. Non era da mia madre. Anche perchè ogni volta che tornavo era sempre a cuconare.
Aprii quella della cucina e sul tavolo vidi un foglietto giallo con su scritto "Lin ho avuto una chiamata emergente da mia madre, credo che per pranzo non tornerò. In ogni caso ci sono dei panini in frigo" Wooow. E da quando I panini venivano messi in frigo? Certo che di cucina non sapevo un cavolo, e cos'è che dicevo da piccola a papà? Ehm..ah si "da grande voglio fare la cuoca e lavorare in un grande ristorante.." hahahaha.Certo come no.
Tirai fuori I panini che erano dei sandwich a dire Il vero e appena li annusai non potei non sentire l'odore di frigo. Li buttai nell spazzatura decidendo che non avrei pranzato per oggi.
Andai in salotto e decisi allora di chiamare Dan dato che per questi 2 giorni non ci eravamo potuti vedere. Mi rispose dopo 3 squilli.
-pronto?- la sua voce stanca e infastidita non prometteva nulla di buono.
-ehi sono io-
-Wow allora ti sei decisa a chiamare!- sbottò.
-scusa Dan, lo sai che c'era mia ma..-
-e se c'è la tua mammina questo ti permette di ignorarmi e di non mandare un messaggino al tuo cosiddetto ragazzo? Non è una scusa Lin- era arrabbiato, e non mi piaceva un Dan arrabiato.
-scusa Dan, non lo farò più prometto. Mi perdoni per stavolta?-
-...ci penserò-
-che vuol dire ci penserò? Stasera abbiamo un uscita con I miei amici me lo hai promesso ricordi?-
-oh giusto-
-già-
-mmh va bene, ma ora non posso parlare al telefono ho una cosa da fare. Ci vediamo dopo-
-ok..e Dan?-
-ya?-
-ricordati l'appuntamento per favore non fare scherzi-
- e chi li fa gli scherzi? Io sono un uomo serio che lavora per la serietà e per la pura giustizia del mondo intero..-
-sisisi come vuoi- risposi ridacchiando.
-ehi sono serio- rispose offeso.
-certo infatti ti credo- non è vero.
-bene. Ti vengo a prendere a casa tua appena trovo tempo-
-ok-
-bene a dopo, Linnie e sappi che quando arrivo suonerò 3 volte il clacson-
-ok a dopo Dannie- risposi e chiusi la conversazione che probabilmente non aveva neanche un senso. A volte Dan era dolce a volte duro. Voleva rispetto e credo che sarebbe stato anche capace di far chiedere scusa a Dio se gli avesse fatto qualcosa di sbagliato. Per dire eh.
Sospirando, accesi la televisione e iniziai a gironzolare per I canali, bhè se si potevano chiamare canali..non facevano un cavolo se non una vecchia puntata di Teen Wolf. Blè, ricordo che da piccola ero innamorata di questa serie tanto che pa..papà mi prendeva in giro dicendo che da grande sarei diventata un lupo, il bello era che dopo avermelo detto rimanevamo sul divano a guardarlo e a lui..piaceva. Un sorriso involontario mi nacque sulle labbra ripensando a queste cose..Mannaggia la morte che esite! Una cosa orribile che nessuno probabilmente si merita, sopratutto se era una persona come il mio papà. Ah, basta pensare..queste cose mettevano solo depressione e ora come ora dovevo solo pensare alla mia felicità e a non rovinarla con questa cosa.
Mi alzai dal divano lasciando il la tv accesa e mi avviai in camera, pensando un pò a cosa avrei potuto mettere per la serata.

**
Alle 7 e 30 di sera non mi aspettai però che sarebbe tornata mia madre. Aveva una faccia da cadavere I capelli sempre spettinati in quella crocchia disordinata e I soliti vestiti che metteva da una settimana. A volta mi faceva pena. Non usciva mai, non aveva più un lavoro da quando papà era andato, si occupava solo della casa e a sua madre cioè mia nonna che non vedevo da tipo..un anno.
-lin tesoro..scusa il ritardo ho promesso che sarei tornata per il pomeriggio ma la nonna sta male- parlò in un soffio mentre entrava in casa.
Si levò la giacca per poi squadrarmi da capo a fondo notando che ero vestita in modo elegante (?). -dove vai così bella?- chiese.
Mi guardai: non avevo niente di speciale solo dei leggins neri con un pò di pizzo sulle caviglie e una maglietta della tokidoki nera.
-ehm..a dire il vero stavo per..- in quel momento un clacson suonò da fuori per almeno 3 volte. Chi se non lo stupido rincoglionito di Daniel Pocket? Se mia madre lo scopriva ero morta.
-ma chi è?- chiese affacciandosi dalla finestra. Mi morsi il labbro inferiore così forte che avevo paura iniziasse a sanguinare.
-mamma io...io devo andare ehm ci vediamo dopo- balbettai in preda al panico. Aprii la porta e uscii di corsa salendo sulla macchina di Dan.
-insomma vogliamo anche I fiorellini per terra per non far sporcare le scarpette?- parlò Dan appena entrai.
-chiudi il becco e parti- dissi mettendomi la cintura.
-quanto siamo calmi!- rispose mettendo in moto la macchina e
partendo a tutta velocità. -si può sapere cosa è successo?- mi chiese.
-Sai tesoro, potresti anche non suonare il clacson appena arrivi. Eravamo dal così..- gesticolai facendo il segno del "poco" davanti al suo naso - a farci scoprire da mia madre- per tutta risposta Dan scoppiò a ridere facendo rimbombare la sua risata su tutta la macchina.
Per questo lo guardai male. Molto male. A volte sembrava un bambino e io la madre. Non capiva un cazzo! Scusate ma dovevo dirlo anche se odiavo dire queste paroline.
-quindi tu Lin Wesly saresti preoccupata per quello che pensa tua madre?- chiese.
-ovvio-
-non credi sia il momento che lo scopra?-
-NO!- urlai.
-ok ok calma..- disse mettendo una mano in alto dato che con l'altra guidava. -mmh dove hai detto che si trova il bar?- chiese dopo un attimo di silenzio.
-Alla Donver road, nel sud del London high-
-ehm..traduzione?- sospirai.
-ma dove vivi?- esasperante. Ma divertente.
-scusa tanto se sono ignorante- scossi la testa mentre gli indicavo la strada per il bar dove saremmo dovuti essere da...minuti e minuti.
Dopo vari giri parcheggiammo ed entrammo nel bar ristorante dove in un tavolo a 4 ci aspettavano una Ellie ben vestita e truccata insieme a un Paul sorridente e timido allo stesso tempo.
Ellie appena mi vide mi abbracciò forte scuotendomi a destra e a sinistra manco non ci vedessimo da anni, e Paul si limitò a darmi qualche bacio sulla guancia.
-ciao- fece Dan che era rimasto in disparte.
-ciao Daniel sei il ragazzo della mia migliore amica vero?- disse Ellie con un sorriso ampio. Migliore amica lo disse quasi urlando.
-a quanto pare- rispose Dan sedendosi. Lo guardai un pò male per la risposta che aveva dato.
-un si ti faceva tanto male?- gli chiesi a denti stretti mentre mi sedevo accanto a lui.
-si sai ultimamente ho un dolore al palato e non riesco a rispondere alle domamde stupide- rispose. Sospirai alzando gli occhi al celo.
Dopo che I miei amici si accomodarono davanti a noi, arrivò la cameriera e I primi 10 minuti li spendemmo nel prendere ordinazioni ecc. Anche se Dan era quello intenzionato a mangiare più di noi.
-prendo il vitello..no aspetta il manzo..no la carne normale e..una coca no però la coca è da poppanti, meglio un limoncello- lo stava facendo apposta e la serata che speravo avrei potuto passare bene coi miei amici e il mio ragazzo si stava rivelando un disastro.
Dopo le ordinazioni di Dan, ci fu un attimo di silenzio e imbarazzo.
-ma non ne manca una?- chiese Dan.
-chi?- chiesi.
-quella tipo bionda castana, coi occhi scuri..- capii subito che stava parlando di Cinzia.
-Cinzia?-chiese Ellie.
-si quella-
-ah lei ormai non fa più parte del nostro gruppo- rispose Ellie.
-e per quale ragione?-
-abbiamo avuto una discussione-
-uuuh capisco. Povera-
-già..mmh da quanto state insieme?- guardai ellie in modo interrogativo e lei ricambiò con un occhiolino.
-che razza di domanda è?- rispose cioè domandò Dan.
-una domanda come tutte le altre?- rispose Ellie sicura di sè.
-mmh la mora ha voglia di ribattere- disse Dan ridacchiando. Ellie alzò le spalle.
-sono competitiva- rispose sicura di sè.
-ah si?- Dan si sporse leggermente verso di lei - e dimmi in cosa sei competitiva? Nel rompere le palle a gente che manco conosci?-
-in molte cose che potrebbero riguardare anche questo- sorrisetto falso.
-del tipo?-
-nel bere più di 300 bicchierini di vodka-
-wowowowow..allora sei bula! Io ne bevo più di 400 che mi dici?- io e Paul eravamo immobili a fissarli interessati. Almeno non c'era silenzio.
-che in questo caso non ci credo e me lo dovrai dimostrare-
-oh ma perfetto. Dimmi tu quando e il gioco è fatto-
-perchè non questo venerdì al Kiss drunk- propose la mia amica.
-veloce la mora! Perfetto, questo venerdì al Kiss drunk-
-ci sto e chi perde?-
-paga da bere a tutto- si strinsero la mano con un sorriso malvagio in faccia.
-Ellie non vorrai mica fare sul serio?- parlò Paul.
-certo che si Paul, smettila di fare da papà- protestò Ellie.
-perchè Paulino sei preoccupato per la tua fidanzatina?- chiese Dan.
-1 non chiamarmi paulino, 2 non intrometterti nelle mie cose e 3..-
-non stiamo insieme!- urlò Ellie.
-già, non stiamo insieme- finii Paul infastidito.
-scusate tanto allora, era per sapere- disse Dan.
-per sapere cosa? Non ci dici niente di te e pretendi che noi diciamo qualcosa di noi a te?- Paul era un fascio di nervi. Poche volte si innervosiva così.
-perchè Paulino, vuoi sapere qualcosa su di me?- chiese Dan con voce malvagia.
Paul sospirò e si alzò dalla sedia facendola cadere all'indietro.
-VAFFANCULO DANIEL O CHIUNQUE TU SIA- urlò Paul per poi mettersi una sigaretta in bocca e uscire dal bar. Appoggiai la testa sulle mani. Che casino.
-Credo che il vostro amico si arrabbia troppo facilmente- disse Dan.
-ok ora piantala Daniel- a parlare fu Ellie. Alzai lo sguardo su di lei.
-cosa ho fatto? Non mi dire che ora anche tu ce l'hai con me mora!-
-ho un nome per tu informazione, smettila di chiamarmi mora-
-ok scusa tanto....mora ma non so il tuo nome, mi rinfreschi la memoria?-
-rinfrescatela da solo cojone-
-oddio hai sentito lin? Mi ha chiamato cojone la mora. Che offesa, trovatene un altra?- mise il suo braccio intorno alla mia sedia.
-lin scusa ma io me ne vado- Ellie si alzò infastidita.
-No, ellie..- provai.
-dai lin lasciala andare, almeno abbiamo un corvo in meno- rise dan.
-sai una cosa? Sei più STRONZO di quanto immaginassi, senza offesa Lin ma io non posso stare con un essere come lui. Vi auguro una buona serata ma torno a casa-
-dai mi staresti dicendo che rinunci alla nostra sfida?- chiese Dan.
-intelligente il cojone..indovinato! Scusate ma devo andare-
disse. Prese la sua borsa e se ne andò. Ormai la gente intorno a noi era perplessa, ci fissavano tutti come se fossimo alieni.
-finalmente soooli- Dan mi mise un braccio intorno le spalle ma io la scansai bruscamente e mi alzai dalla sedia. -e dai piccola, non mi dire che te ne vai anche tu dai tuoi amici!- mi infilai la giacca e ignorandolo uscii dal bar.
Lì vidi Paul e Ellie che si incamminavano.
-ragazzi!- urlai inseguendoli. I 2 si fermarono. -ragazzi scusate per..-
-lin tu non hai colpe lascia stare- disse paul - è quella testa di cazzo che dovrebbe chiedere scusa non te-
-lo so ma lui non lo farebbe mai quindi..- mi stropicciai il bottone della giacca. -Ellie mi dispiace..-
-Lin..ti dico solo una cosa..lascia quel ragazzo se vuoi continuare ad essere mia amica- deglutii non sapendo cosa dire. -pensaci, ma quel tipo ti sta rovinando la vita non te la sta migliorando. Pensaci, noi andiamo- mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò con Paul.
Rimasi a fissare il terreno umido sotto I miei piedi, mentre riflettevo in quello che Ellie mi aveva appena detto. Non feci in tempo a metabolizzare che sentii qualcuno stringermi I fianchi da dietro. Mi girai verso quel qualcuno che era appunto Dan, sorridente più che mai.
-Linnie tesoro, fa freddo che ne dici se ci riscaldiamo un pò?- lo guardai così male che se non fosse perché era Daniel lo avrei picchiato.
-Dan sono seria- dissi dileguandomi dal suo tocco.
-anche io lo sono-
-no. I miei amici sono incazzati con te-
-e allora? Lo sei anche tu?-
-..no io no ma..-
-ma cosa cazzo?- si stava arrabbiando.
-ma uff..loro vogliono che io ti lasci-
-COSA?- urlò. - e tu vorresti ascoltarli? Guarda che se lo fai..-
-no no no Dan non ho detto questo, calmati-
-e allora cosa stai dicendo?-
-che ancora non lo so- sospirai.
-linnie..ancora non sai cosa?-
-senti Dan ho bisogno di tempo. Io ti amo davvero tanto e tu lo sai ma voglio bene anche ai miei amici e già ne ho persa una non vorrei che ricapitasse- spiegai e lui lentamente annuii stringendo le labbra.
-e va bene-
-ok, grazie. Ci vediamo domani ok?-
-ok-
-buona notte Dan-
-buona notte anche a te- gli sorrisi e mi voltai camminando con passo lento verso casa.
Questa era stata la serata più brutta del mondo. Non me lo sarei mai aspettata una cosa del genere. Casino, casino..solo un grosso casino e ora mi ritrovavo in mezzo a tutto anche se non avevo fatto niente. Fantastico Lin.
Aprii la porta di casa e salii in camera, mi svestii e mi infilai sotto le coperte ripensando a tutto.

Ovviamente la scelta era ovvia.

TELL ME YOUR SECRETWhere stories live. Discover now