CAPITOLO 23

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Già giuro di aver visto le stelle. Il mio cuore, la mia testa, il mio corpo e la mia vita avevano perso...qualcosa di importante appena Dan mi penetrò. Ma l'avevano perso con una persona che amavo veramente. Dan mi faceva letteralmente impazzire in tutti I sensi. Ma ovviamente appena entrò dentro di me le lacrime iniziarono a pizzicarmi il viso e gli dissi subito di uscire e lui lo fece subito. Ridendo di me. Quel tipo era capace di disgraziare una persona nel modo più crudele del mondo. A volte lo odiavo per questo.

Tornai a casa che erano le 6 e 30 di sera. Ero distrutta. Ero rimasta lontano da casa per 2 giorni..mi chiedevo cosa avesse fatto mia madre.
Appena arrivai davanti al portone, la porta era aperta. Vi entrai facendo attenzione a non fare rumore e chiusi la porta.
Dal salotto proveniva la luce della televisione accesa, questo voleva dire che mia madre c'era.
Mi affacciai nel salotto per poi vedere una figura seduta sul divano con un cellulare In mano.
-mamma?- la chiamai e lei si alzò tremante. Aveva gli occhi gonfi, I capelli raccolti in una crocchia disordinata. Si vedeva che aveva pianto.
-Lin..- disse avvicinandosi a me. Pensavo mi avrebbe abbracciata ma invece..sentii solo un dolore sulla guancia destra che pulsava. Mi toccai la guancia incredula.
-mamma!- urlai addolorata dallo schiaffo ricevuto.
-mamma cosa?- urlò lei -non sai quanto ero disperata? Cosa cavolo ti prende lin? In questo ultimo periodo sei cambiata tanto, non ti interessa più di tuo padre?-
-quindi preferisci vedermi piangere ogni santo giorno?- sbottai.
-lin, non fraintendermi non sto dicendo questo- disse scuotendo la testa.
-allora cosa stai dicendo? Per una cavolo di volta che sono felice e mi sento bene accetta questa cosa e sii felice anche per me- urlai. Senza dire altro andai in bagno e mi sciaquai la faccia che da una parte era rossa dall'altra bianca. Era assurdo. Mia madre probabilmente non mi dava uno schiaffo dal 1929. Per dire.
Dopo essermi pulita, uscii con l'intenzione di evitare mia madre come la peste ma appena aprii la porta me la ritrovai davanti con le braccia incrociate al petto e lo sguardo triste che mi fissava.
Sospirai.
-lin..tesoro, possiamo parlare?- chiese.
-mamma non abbiamo niente da dirci- risposi acida.
-ti prego lin, non volevo darti quello schiaffo ma a volte serve per farti capire-
-farmi capire cosa?-
-..che ti voglio bene e che non voglio che tu mi lasci sola. Voglio che tu stia bene e non voglio che nessuno ti faccia del male- a quelle parole mi calmai un pò, ma la rabbia era anclra evidente.
-sto benissimo- risposi.
-se hai dei problemi sai che me lo puoi dire no?- annuii ancora.
-non ho problemi, sto bene così- mi voltai e me ne andai in camera, chiusi la porta e mi buttai a peso morto sul letto.
Avevo ancora un pò di giramenti di testa, e la pancia mi faceva male. L'unica cosa che avevo mangiato oggi era..niente. Solo quel caffè che mi aveva dato Dan. Sospirai chiudendo gli occhi. Ah, Dan. Quel ragazzo mi aveva completamente cambiato la vita dal male in bene, da ragazza depressa a ragazza felicissima, da 17enne a...a..sempre 17enne. Era semplicemente il mio eroe, e credo che niente ci avrebbe separati neanche mia madre se lo avesse scoperto, se lo avrebbe scoperto!

**
Dopo 2 giorni di tensione e sguardi fuggevoli, io e mia madre sembravamo riavvicinarci lentamente. Istintivamente mi ritrovavo in cucina ad aiutarla con il pranzo, dato che per questi 2 giorni avevo chiesto gentilmente a Dan di non chiamarmi più per evitare che mia madre sospettasse qualcosa e lui anche se infastidito aveva accettato, ma chissà per quanto avrebbe resistito. Nascondere una relazione era più difficile di quanto pensassi.

Mentre sparecchiavo la sera con mia madre, tutto procedeva bene finché poi lei non mi ricordò qualcosa che non volevo sentire.
-lin, tra una settimana è l'anniversario di tuo padre- il sangue mi si gelò nel corpo. Me ne ero dimenticata che papà era morto il 6 febbraio di 3 anni fa.
-ah- squittii con una voce acuta mentre lavavo l'ultimo piatto.
-già..ti ricordi che dobbiamo fare un grande pranzo in onore suo?- annuii. Si faceva ogni anno coi cibi preferiti di papà.
-chi verrà?- chiesi tenendo lo sguardo basso sul piatto che lavavo da un ora.
-ho invitato più persone del solito. Verranno I suoi fratelli, zia Tiffany, Jade e mia madre, se vuoi puoi invitare anche Ellie e Cinzia così stai con qualcuno- quanto era rimasta indietro mia madre?
-preferisco di no- dissi.
-perchè? Cinzia è sempre venuta!-
-lo so ma quest'anno non credo vorrà, ha da fare-
-non mi dire che avete litigato?-
-mamma ho detto che ha da fare- risposi iniziando ad innervosirmi.
-oh scusa ok. Allora chi vuoi invitare? Paul e Ellie?- sospirai sciaquando finalmente il piatto che stavo insaponando da ore.
-mamma so che è una richiesta un pò strana ma...-
-ma?-
-ma potremo invitare Daniel?- rimase a fissarmi con uno sguardo illeggibile come se volesse uccidermi. -mamma?- la svegliai.
-lin, tesoro..perchè Daniel?-
-bhè era un allievo di papà, e sono sicura che a lui farebbe piacere-
-se lo dici tu allora va bene- sorrisi compiaciuta.
-buono a sentirsi- risposi. Mi asciugai le mani e abbracciai mia madre augurandole "buona notte" e andai a letto.
Mi infilai il pijama e mi buttai sul letto pensando ovviamente a domani quando avrei rivisto Dan.

Il mattino seguente, mi alzai sentendomi..sporca. Da quant'è che non mi facevo la doccia? 2,3 4 giorni..bho. troppe distrazioni mi facevano dimenticare della mia salute.
Scesi dal letto e andai sotto la doccia calda, lavandomi capelli e corpo il più forte possibile.
-we only said goodbye with words, I died a hundred times..you go back to her and I go back to us..and I go back to us..- era mia abitudine cantare qualsiasi canzone sotto la doccia, in questo caso "back to black" di Amy whinehouse.
Dopo essermi accomodata sotto la doccia, mi vestii e mi pettinai I capelli notando che erano cresciuti di qualche cm in più. Ora mi arrivavano sotto le scapole! Record!
Uscii dalla mia stanza e presi lo zaino.
-io vado- urlai a mia madre che preparava il caffè.
-biona giornata tesoro..ehm lin?- mi voltai verso di lei. -non prendi un pò di caffè?-
-lo prendo a scuola, vado di fretta- uscii da casa e mi avviai a scuola quasi correndo. A dore il vero non sapevo dove fosse la fretta, erano solo le 7 e 57!
Appena arrivai, come detto andai al bar della scuola e mi presi un cappuccino con tanto di schiuma.
-bhuuuu- sussultai vedendo Ellie apparire dal nulla.
-fanculo!- dissi scherzando. Lei scoppiò a ridere mentre si sedeva davanti a me. Mi prese la tazza dalle mani e ne sorseggiò un pò.
-prego Ellie fai pure- dissi.
-scusa avevo bisogno di qualcosa di caldo. Allora?-
-allora cosa?-
-quanto sei sveglia Wesly, ci venite o no stasera tu e Dan?-
-oh giusto, certo che veniamo- risposi.
-wow..non vedo l'ora di ri..ehm..cioè ti da fastidio se dico rivederlo?- scoppiai a ridere.
-ma certo che no, non sono così gelosa fino a quel punto- risposi finendo il mio cappuccino.
-ok..ma dove cavolo l'hai trovato lin?-
-è il mio psicologo personale-
-sul serio? Quel bel fustacchione uno psicologo? Wow lin, ti prego dimmi che me lo regali appena vi lasciate ti prego-
-ok, se ci lasceremo sarà tutto tuo ma ne dubito- si mise a ridere, ma smise guardando qualcosa dietro di me. Mi voltai anche io verso la sua direzione e vidi arrivare Cinzia, con cappello di lana in testa e cappuccio che le copriva metà testa.
Appena I nostri sguardi si incontrarono, le apparì sul volto un sorriso timido e andò a sedersi infondo al bar ignorandoci completamente.
Era triste vedere queste scene. Fjno a poche settimane fa eravamo unite come lo ing e lo yang e ora lontane come l'estate e l'autunno. -io vado in classe- dissi alzandomi dalla sedia.
-aspetta ti seguo- si alzò anche Ellie e uscimmo insieme dal bar. -che succede?- chiese all'improvviso mentre entravamo in classe.
-niente perchè?-
-te ne sei andata appena Cinzia è arrivata- sospirai scompigliandomi I capelli.
-lo so ma..non ce la faccio a stare sotto lo stesso tetto senza parlarci. Io le voglio ancora molto bene e la considero ancora la mia migliore amica ma..ma non so Ellie, è una situazione complicata. Credo che abbiamo bisogno dei nostri spazi, sopratutto io con Dan- le spiegai gesticolando.
-capisco. Anche io la considero ancora la mia migliore amica sai?-
-ma?-
-ma..bho. Lei è gelosa di me e di John e..se ci pensi è sempre colpa sua se litighiamo-
-hai ragione ma in questo mio caso, credo che la colpa sia più mia- risposi pensierosa. -dopo provo a parlarle-
-che cosa scherzi?- sbottò la mia amica.
-no, credo..cioè ci proverò-
-lin perchè non lasci stare? Così tu starai con lei e io rimarrò sola perchè lei mi odia!- le misi una mano sulla spalla.
-chi ha detto che mi perdonerà?-

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