CAPITOLO 10

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-linnie, tutto a posto?- mi chiese dolcemente Daniel. Annuii senza staccare gli occhi da quel edificio di mattone. -entriamo?- chiese ancora.
-no- riuscii a dire.
-cosa? E perchè?- chiese lui.
-non voglio entrare..non..non ce la faccio, scusa- mi voltai ma sentii la mano di Daniel fermarmi.
-linnie, tesoro..mi spieghi cosa ti prende? Hai paura di un ristorante?- chiese dolcemente. Scossi la testa.
-non voglio entrare e basta..-
-perchè?- si avvicinò a me accarezzandomi la guancia. Abbassai lo sguardo.
-...lì è morto..-
-chi?-
-mio..dai, lo sai- dissi. Lui ridacchiò stringendomi i fianchi.
-non mi dire che hai paura per quella cosa. Noi siamo qui per divertirci non per ricordare la morte di tuo padre..certo non deve essere facile per te ma..cerca di non pensarci ok?- disse. Annuii continuando a tenere lo sguardo basso. Lui me lo alzò con un dito e ci guardammo nei occhi per dei secondi. Dopo un pò di esitazione avvicinò le sue labbra alle mie e..mi baciò. Avrei dovuto spingerlo e dargli uno schiaffo, ma un senso di eccitazione che mi avvolgeva il corpo non voleva smettere, così mi dimenticai di dove fossi, di chi fossi e dei miei problemi. Circondai le mie braccia intorno al suo collo e lo spinsi leggermente in modo che potesse avvicinarsi di più a me. Quel bacio mi serviva, di colpo mi sentivo protetta.
Dopo dei minuti ci staccammo e ci guardammo nei occhi per dei secondi prendendo fiato.
-wow- disse.
-già wow- ribattei togliendo le mie braccia dal suo collo.
-ti senti meglio?- chiese. Annuii sorridendo.
-grazie-
-bene, allora entriamo dentro e mangiamoci qualcosa- disse. Annuii di nuovo e lui mi prese per mano trascinandomi nel ristorante.

L'interno era esattamente come me lo ricordavo. Elegante, lucente e pieno di gente. Infatti era difficile trovare posto il venerdì sera.
Passammo in mezzo ai tavolini già occupati per poi arrivare infondo al ristorante, lontano da tutti.
-è bello averti qui linnie- disse all'improvviso Daniel.
-come potevo dire di no?-
-tua madre lo sa che sei con me?-
-no se lo scopre mi ammazza- risi nervosamente.
-bhè potevi dirglielo. Infondo di me si può fidare, non ti faccio niente- sorrise in modo malizioso.
-allora la prossima volta glielo dirò- dissi.
In quel momento arrivò la cameriera. Io decisi di prendere un piatto di spaghetti con le vongole, mentre Dan scelse una pizza.
-una pizza?- chiesi dopo che la cameriera se ne andò.
-si, amo la pizza..- ridacchiai. Eravamo in un ristorante elegante e nessuno tra quelle persone mangiava pizza. Ma vabhè.
Dopo dei minuti arrivarono finalmente le nostre ordinazioni, e dovevo ammettere che era delizioso. Dan mi obbligò persino ad assaggiare del vino rosso. Voleva che brindassimo a noi e alla "nostra" serata come aveva detto lui.
-blè- dissi dopo aver assaggiato il vino. Aveva un saporaccio...chissà come faceva mio padre a berlo ogni sera come acqua. Ecco..dovevo sempre ricordarmi di lui per qualsiasi cosa facessi.
-non ti piace?- chiese lui ridendo.
-credo sia ovvio-
-vedrai che ci farai l'abitudine. Prendine un altro pò- senza chiedere permesso ne mise un altro pò sul mio bicchiere ancora mezzopieno.
-mi stai drogando- dissi. Per tutta risposta scoppiò a ridere e mi incitò di berlo. Non so bene cosa mi spinse a berlo di nuovo. Forse perchè era lui a chiedermelo.
Dopo aver ingurgitato tutto in un boccone iniziò ad applaudirmi.
-bravissima piccola..ne vuoi un altro pò?- lo guardai male.
-per favore!-
-scherzavo-
-vado in bagno- mi alzai sistemandomi il vestito che era salito fino alla pancia e scappai in bagno.
Mi guardai per dei secondi allo specchio notando come le mie labbra erano rosse e i miei occhi stanchi. Facevo schifo. Forse davvero Daniel mi aveva drogato.
Mi lavai le mani per bene e stavo per uscire quando la porta si aprii e da dietro sbucò Daniel.
-mmh credo che questo sia il bagno delle donne- dissi.
-perchè tu sei una donna?- disse chiudendo la porta.
-ha ha molto divertente- dissi sarcasticamente. Ridendo si avvicinò a me e mi strinse i fianchi.
-scherzavo..- come sempre.
-sarai mai serio nella tua vita?- chiesi.
-mmh bella domanda- rise. -forse posso essere serio mentre ti bacio..- disse a bassa voce. -prendiamoci i nostri spazi- senza preavviso appiccicò le sue labbra alle mie. Lo lasciai fare muovendo la testa a destra a sinistra guidata dai suoi movimenti. Questo si che era un vero bacio. Era molto più appassionante e voglioso rispetto a quello di prima...ma aspetta. Cosa stavo facendo? Mi staccai da lui e presi fiato.
-che succede?- chiese con le labbra leggermente rosse e lo sguardo confuso.
-non..non posso farlo..- mi scansai da lui e uscii da quel bagno, da quel posto e arrivai al parcheggio.
-linnie, ehi aspetta- mi voltai e vidi Daniel correre verso di me. -si può sapere cosa ti è preso?- chiese dopo avermi raggiunto.
-niente è soll che..-
-credevo ci stessimo divertendo..o no?-
-si..-
-è per tuo padre vero? Ascoltami linnie, tuo padre non c'è, sei con me e sei al sicuro..se ti ha dato fastidio quel bacio dimmelo e non lo ripeterò più- annuii dopo dei secondi. -bene..allora risolto-
-mi accompagni a casa?- chiesi.
-certo..- mi aprii la portiera e partimmo verso casa mia. Per tutto il viaggio si sentii solo il rumore del motore della macchina e la radio che faceva sentire una delle ultime canzoni dei "maroon 5".

-eccoci- disse spegnendo il motore. Aprii la portiera e andai davanti alla porta di casa.
-grazie per il passaggio- dissi.
-prego..ehm linnie?-
-si?-
-è stato bello stare con te- disse arrossendo un pò. -sai..mi è mancato questa zona..midispiace non essere più il vostro vicino di casa- disse guardandosi intorno.
-già..- dissi strofinandomi le braccia per il freddo. Credo che Daniel lo notò perchè si avvicinò a me accarezzandomi le braccia dolcemente.
-hai freddo?-
-non si vede?- risposi nervosamente. Per tutta risposta mi sorrise dolcemente e poco dopo mi stampò un bacio sulle labbra, anzi 2 baci per cui io rimasi..senza parole. Aveva detto che non l'avrebbe fatto più. Non che mi dispiacesse però.
-e questo...cosa è?- chiesi sorridendo.
-diciamo un bacio della buona notte-
-menomale che non lo facevi più-
-non mi dire che non ti è piaciuto?!-
-potevi fare di meglio- risposi stuzzicandolo in modo malizioso.
-e come?- mi avvicinai alle sue labbra, ero al punto di sfiorarle quando sentii la porta di casa che veniva aperta. Guardai Daniel spaventata ma lui senza troppi problemi entrò di corsa in macchina e in quel momento la porta si aprii, facendo scoprire il volto di mia madre ancora assonnata.
Mi squadrò da capo a fondo sorpresa.
-lin..wow! Dove sei stata?- deglutii.
-ero da..da Cinzia e Ellie. Siamo andate in una piccola festicciola- entrai in casa e senza dire altro mi rinchiusi in camera buttandomi sul letto sfinita: questo si che era stato il giorno più bello della mia vita!



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