CAPITOLO 27

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Erano le 8 e 30 di sera e ancora nessuna traccia del mio ragazzo. Ormai la casa si stava riempendo: c'era zia tiffany che mi aveva quasi strozzata, i 3 fratelli del papà che mi avevano anche portato un regaluccio che non vi dico..ok ve lo dico era un portafoglio. Niente di speciale. A volte odiavo i regali dei parenti. Più fantasy no? Va bhè, ed ora erano anche arrivati i figli dei miei zii cioè i miei cuginetti di 8 anni Patrik e Max, piccoli gemelli.
-è bello rivederti zia!- urlò Patrik abbracciandomi forte. Lo strinsi lasciandogli qualche bacio dui capelli, la stessa cosa feci a Max.
-come state piccoli farfuntelli?- chiesi scompigliandogli i capelli.
-benissimo. Lo sai che ho preso 8 alla verifica di geografia?- urlò Max.
-wow bravoo- esclamai. I bambini...magari tornare ai vecchi tempi delle elementari.
I 2 bambini corsero in sala dove era pronta la tavola per la cena, mentre io rimasi alla porta per controllare se arrivavano altri ospiti. Bhè diciamo che c'erano già tutti ma mamcava solo Dan.
Iniziai ad innervosirmi. Voglio dire..mi ero fatta bella per lui. Mi ero messa un vestito nero in pizzo che probabilmente non avevo mai messo e lui non veniva? Tirai fuori il cellulare ma proprio nel momento in cui digitavo il suo nome il campanello suonò.
Aprii subito la porta senza aspettare e mi apparve davanti un Dan vestito con una bella camicia bianca aderente e dei pantaloni neri. Era da togliere il fiato.
-sei in ritardo- dissi con un sorriso in faccia.
-ehi quella è la mia battuta, non copiarla- si lamentò entrando in casa. Chiusi la porta e lui mi strinse la mano ma lo spostai.
-Dan, non qui, c'è mia madre- sussurrai. Lui sbuffò infastidito ed entrammo in salotto.
-oh ecco Daniel- urlò mia madre alzandosi.
-buona sera a tutti- rispose lui sorridente.
-bene sedetevi e iniziamo a servirci- disse a gran voce mia madre. Si vedeva che non era a suo agio. Aveva un sorriso triste e sforzato, probabilmente per la troppa gente in casa.
Mi accomodai accanto a zia Tiffany e alla mia destra si mise Dan.
La tavola era dei colori preferiti di papà: rosso e verde. La tovaglia era rossa, i tovaglioli verdi..era tutto rosso e verde insomma.
-facciamo un brindisi- disse all'improvviso uno dei fratelli di papà alzandosi. -a George che è riuscito a crescerci e che ci ha dato tutto quello che non ci saremmo permessi, ancora una volta lo ricordiamo nei nostri cuori dopo 4 anni- detto questo fecero tutti cin-cin tranne me. -lin tu non bevi?- chieso mio zio.
-Lin che non beve? Bella questa..- parlò Dan ridacchiando. Lo fulminai con lo sguardo.
-Dan smettila per favore..- sussurrai a denti stretti arrossendo. Dio quel ragazzo..a volte era capace di metterti in tale imbarazzo che neanche tu te ne accorgevi quando lo faceva.
-ma che ho fatto?- si difese lui. Ignorando le sue stupidate, presi un bicchiere di champagne e ne sorseggiai un pò.
Per i successivi 30 minuti tutto sembrò andare alla perfezione, mia madre chiaccherava e rideva con i fratelli di papà, mentre zia Tiffany ogni tanto mi faceva qualche domandina sulla scuola e su come mi sentivo ultimamente. Invece Dan era annoiato, era la sessantesima volta che sbuffava fissando in modo quasi schifato i miei cugini che si sporcavano le mani con il purè.
-..e quindi ho saputo che segui qualche seduta dallo psicologo- disse mia zia sempre più curiosa. Annuii sorseggiando un pò d'acqua. -quando li hai iniziati?-
-li ho iniziati circa un mese fa con Tina Grosgov- risposi sapendo che in verità li facevo con Dan, tra virgolette.
-oh si la conosciamo tutti in città è molto brava..- disse.
-Linnie tesoro non vorrei dirti niente ma tu non li fai con la Grosov- sentii il sussurro di Dan provenirmi da dietro.
-si chiama Grosgov e poi certo che li ho fatti con lei..ma che dici?- ok mi stavo innervosendo. Mia zia si stava confondendo dalla nostra discussione e questo non andava bene. Perchè Dan non tornava a dormire?
-allora chi te le fa le sedute, Lin?- chiese Mia zia. Sospirai arrossendo.
-zia te l'ho detto..-
-no non le hai detto niente Lin- sbottò Dan interrompendomi bruscamente. Tutti smisero di parlare e si voltarono verso Dan che ora era in piedi.
-non capisco..- disse mia zia.
-le spiego signora, diciamo che Lin ha qualcosa da dire, vero tesoro?- Datemi un coltello affilato all perfezione e lo finisco.
-Dan..cosa dici?- balbettai sentendo le guance bruciare.
-che succede?- chiese mia madre che ancora non aveva capito. Bhè a dire il vero nessuno aveva capito, neanche io volevo capire ma avevo capito cosa volesse Dan anche se volevo che fosse un incubo e che presto mi sarei svegliata ma niente. Era tutto vero. Dan mi stava obbligando a raccontare tutto a tutta la mia famiglia ora.
-andiamo tesoro..- Dan diede un colpo ai suoi jeans -non credi sarà il momento di dire tutto una volta per tutte? Cosa aspetti? Sono stanco di questo segreto-
-tesoro?- chiese stupita mia zia -quindi state insieme?- guardai mia zia e volevo solo ucciderla. Le mani mi stavano sudando e le gambe tremavano di paura. Era la fine. Era la fine. "Lin sei morta, lin sei morta" era l'unica cosa che riuscivo a pensare.
-Lin..Daniel..- balbettò mia madre tremolante - davvero state insieme?-
-...mamma io..-
-non capisco..- mi interruppe.
-wow auguri!- urlò mia zia battendo le mani e tutti la guardarono male.
Non riuscendo più a stare seduta su quella sedia e in quel posto, mi alzai facendo cadere la sedia all'indietro.
-scusate..- dissi con voce rotta e scappai via, fuori dalla casa al freddo senza giacca. E avevo anche fame! Non ero riuscita a mangiare niente.

Non so bene dove arrivai, ma so solo che non sarei più tornata a casa per le prossieme ore.
Camminai fino un ponticello deserto e mi nascosi li sotto stringendo le ginocchia al petto per il freddo.
Ellie aveva ragione. Forse non dovevo fidarmi cosi tanto di Daniel. Era la seconda volta che mi disgraziava in questo modo e per giunta il giorno della morte di mio padre. Volevo solo che questa serata fosse decente dato che quella al ristorante con i miei ex migliori amici era andata a rotoli, ma no signore! Tutto doveva per forza andare male..con lui.

-freddino- sentii una voce maschile dietro di me e alzai lo sguardo incontrando quelli di Daniel. Sbuffai alzandomi da terra. -no, Lin aspetta- mi prese per il polso costringendomi a voltare verso di lui.
-ma che cavolo vuoi Dan? Mi hai appena fatto fare la figura più britta di tutta la mia vita e ora dovrei stare qui a sentirti? Preferisco morire piuttosto- urlai con le lacrime ai occhi.
-davvero preferiresti morire?- chiese lasciando la presa e guardandomi stupito.
-oh certo certo ne sono sicura- risposi incrociando le braccia al petto.
-non ci credo-
-non crederci, cosa mi frega?- gli voltai le spalle.
-andiamo Linnie non mi dire che sei incazzata con me-
-non chiamarmi Linnie-
-allora Lins?-
-neanche così-
-allora Lingiu?- mi apparve un sorriso in bocca che ritrassi subito. Meno male che ero di spalle e non mi poteva vedere. Cristo, perchè quel ragazzo mi faceva sempre ridere?
-ti odio Pocket- dissi.
-e tu mi piaci molto..- mi prese per le spalle facendomi girare - mi piaci tantissimo. Se ho fatto quello che ho fatto un motivo c'è-
-e quale sarebbe?- chiesi acida gorandomi di nuovo di spalle.
-Lin, doveva sapere..per quanto ancora dovevamo tenere nascosta la nostra relazione se è poi una vera relazione-
-ho capito ma non c'era motivo di farlo sapere davanti a tutta la mia famiglia, oggi il giorno in cui il mio papà è morto PORCA PUTTANA! Lui doveva essere qui ora ma non c'è ed è tutta colpa mia- scoppiai in lacrime e dopo un pò sentii Dan sospirare rumorosamente.
-Ehm lin..non è proprio colpa tua- mi voltai verso di lui coi occhi ancora bagnati.
-cosa cavolo intendi dire? Tu non lo conoscevi neanche mio padre..-
-e certo che lo conoscevo. Per tua informazione siamo stati vicini di casa e lui mi ha anche assunto prima di..di licenziarmi-
-si ma non lo conoscevi quanto me- tirai su col naso e mi voltai dandogli le spalle.
-pensavo fosse una cosa...passata- disse lentamente.
-ovvio che non lo è, tu non puoi capire. Ora devo andare-
-aspetta e noi?- mi girai verso lui.
-non lo so Dan ma..oggi è stata una brutta giornata, forse ne parliamo domani-
-cazzo Lin, forse?- sbottò innervosito.
-si forse-
-mi stai dicendo che mi vuoi lasciare?- chiese coi occhi spalancati per vedermi meglio al buio.
-...-
-cazzo Lin, rispondi cazzo- era arrabbiato.
-non lo so Dan, devo pensarci. Ora devo andare, scusami- per l'ennesima volta mi voltai e mi incamminai velocemente verso casa.

Quando aprii la porta era tutto silenzioso. Se ne erano andati tutti. Finalmente. Non credo avrei sopportato le domande di tutti, non ora.
Vidi uscire dal salotto mia madre appena chiusi la porta. Si avvicinò a me lentamente e fece un sorriso triste.
-mamma..mi dispiace tanto- dissi a bassa voce. -scusa se..se non ti ho detto niente ma..-
-cosa aspettavi?-
-..il momento giusto-
-è per questo che..- si bloccò gesticolando - che insomma che volevi dan stasera?- annuii timidamente.
-ma è stata una brutta scelta- risposi.
-già-
-già-
-...- rimanemmo un attimo in silenzio. -ti piace davvero?- la guardai confusa. -Daniel ti piace davvero?-
-..credo di si-
-mmh..perchè non lo inviti a cena uno di questi giorni?-
-eh?- stava scherzando?
-bhè..ormai so tutto, e il minimo che posso fare è conoscere meglio il fidanzato di mia figlia e accoglierlo come si deve no?- annuii lentamente. -bene allora diglielo, poi al resto ci penso io-
-..mamma?-
-si?-
-mi odi vero?- chiesi abbassando lo sguardo. La vidi stringere le labbra e fare un respiro profondo.
-mai Lin..ma..-
-ma cosa?-
-ma..sono delusa sappi solo questo- entrò in camera sua e si chiuse la porta alle spalle lasciandomi con un grosso peso nel cuore. Rabbia, tristezza e frustrazione. Come cavolo era possibile che ultimamente perdevo tutti? Cinzia, Ellie, Paul, Dan, mio padre e ora..anche mia madre.
Mi buttai sul pavimento dell'ingresso e incrociai le gambe tenendomi la testa fra le mani. E feci l'unica cosa che facevo quando mi sentivo così.
Piangere.

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