CAPITOLO 41

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-Lin..- mia madre e un polizziotto entrarono in camera mia mentre ero con Cinzia a farmi la manicure.
-ciao mamma..guarda cosa mi ha fatto Cinzia. Non è bellissimo?- le chiesi facendole vedere il mio smalto. Lei annuii per niente sorridente..anzi aveva una faccia sconvolta e anche il polizziotto dietro di lei. -mamma è successo qualcosa?- chiesi preoccupandomi. Iniziò a singhiozzare e mi abbracciò forte piangendo sulla mia spalla.
-tesoro..papà non c'è più- disse con voce rotta. Mi allontanai da lei spalancando la bocca.
-che cosa dici mamma?-
-papà è morto stamattina all'ospedale..purtroppo non ce la fatta-
-ma in che senso? Non capisco..- i miei occhi si stavano facendo lucidi e stavo andando in panico.
-è stato..è stato sparato ieri sera mentre eravamo al ristorante..mi dispiace tanto tesoro- scossi la testa incredula.
-no, non è vero. Lui non è morto..no, non è vero- dissi tremando.
-Lin..- disse Cinzia che era incredula quanto me.
-smettila mamma..lui non è morto, non può essere morto. PAPÀ!- urlai uscendo dalla mia stanza. Non era da nessuna parte. -PAPÀ! PAPÀ, DOVE SEI! TI PREGO RISPOOONDII PAPÀ- mi inginocchiai e scoppiai in lacrime....

Mi svegliai di colpo spalancando gli occhi e mi ci volle un pò per capire dove fossi.
Ero distesa su un letto d'ospedale con una fascia intorno alla testa e un tubo intorno al naso.
-PAPÀ!- urlai. In quel momento entrò mia madre.
-Oddio tesoro- mi avvolse in un abbraccio stringendomi fino a farmi male -oddio come stai?-
-la signora Grosgov..-
-cosa?-
-la signora Grosgov è lì dentro mamma..dobbiamo salvarla, Daniel ha ucciso mio padre mamma..- ero in crisi e stavo dicendo frasi senza senso.
-tesoro calmati, Daniel è stato preso tranquilla-
-no non capisci mamma!- urlai con le lacrime ai occhi -la signora Grosgov è ancora li dentro..io devo aiutarla-
-calmati Lin, tesoro stai tranquilla. Questo non spetta a te, faranno i medici e ora tu devi riposare sei ridotta male-
-....tu lo sapevi?- chiesi dopo essermi calmata.
-sapevo cosa?-
-che Daniel aveva..insomma ucciso papà?- strinse le labbra e annuii. -perchè non me l'hai detto?-
-Lin..l'ho scoperto dopo aver indagato a fondo da sola, ancora quando vi frequentavate non lo sapevo. È stato lui stesso a dirmelo-
-quando?-
-il giorno prima che ti rapisse- tirò su col naso -mi ha minacciato dicendomi di non dirti niente e di non toccarti e che se avessi parlato sarebbe tornato per finire anche me, e non avevo altra scelta. Dovevo proteggerti e l'ho fatto- ecco perchè Daniel mi aveva fatto quella domanda "tua madre ha detto qualcosa?" Ora capivo. Ora tutto tornava. -mi dispiace tesoro..ma dovevo proteggerti..- ripetè con voce triste.
-ma non l'hai fatto- dissi con voce dura -tu non sai quanto ho sofferto mamma. Ero davvero innamorata di lui..certo. ero innamorata dell'assassino di mio padre..e tu non hai detto niente- le lacrime iniziarono a colare sul mio viso, ma le pulii subito. Ero stanca di piangere.
-mi dispiace tesoro- disse mia madre. Annuii.
-anche a me-
La porta si aprii  all'improvviso ed entrarono Ellie e Paul che appena mi videro corsero ad abbracciarmi.
-Lin!- urlò Ellie felice.
-ragazzi ma cosa ci fate qui?- chiesi incredula.
-Lin..che bello vederti. Avevo paura che non ti risvegliassi più- disse stringendomi forte.
-piano Ellie che la strozzi- disse Paul. Dopo che Ellie si staccò abbracciai Paul. -bello riaverti tra di noi nel mondo terreno- disse.
-grazie..-e Cinzia?- chiesi.
-...- nessuno rispose.
-Cinzia non c'è?- chiesi con voce triste. Era la persona a cui tenevo di vedere di più.
-ciao- entrò nella stanza una Cinzia timida e sorridente allo stesso tempo.
-ciao- sussurrai sorridendo.
-vi lasciamo sole così potete parlare- disse Ellie uscendo seguita da Paul e mia madre.
Dopo che la porta si chiuse, si sedette sul bordo del mio letto.
-mi dispiace- dissimo all'unisono -cosa?- dissimo ancora per poi scoppiare a ridere. -parla tu- dissi.
-ok, mi dispiace tanto Lin. Se ti avessi perdonato prima..tutto questo non sarebbe successo.- annuii.
-sono io che devo chiederti scusa. Dovevo ascoltarti fin dal principio ma invece non l'ho fatto. Tu mi hai salvato Cinzia, tu alla fine eri l'unica persona che mi è rimasta veramente accanto e devi odiarmi per le cose che ti ho detto. È tutta colpa mia- dissi.
-deve essere stato orribile quando hai scoperto che era lui l'assassino- disse lentamente. Annuii stringendo le labbra.
-credevo di morire-
-mi dispiace tantissimo Lin. Tu non sai quanto, è stato un grandissimo falso un grandissimo stronzo..chi fa cose del genere alla propria ragazza se la ami veramente? Se non fosse stato per tua madre che mi ha chiamato piangendo non sarei mai venuta qui. Ti abbiamo cercato per tutto ieri e abbiamo persino denunciato la tua scomparsa..è stato un ragazzo a trovarti e a chiamare la polizia per arrestare Daniel- annuii distratta -stai bene?-
-si credo-
-a cosa pensi?-
-alla signora Grosgov. Credo sia morta non lo so..-
-ma non era la tua psicologa?- annuii.
-Daniel ha preso anche lei senza un senso..l'ha fatta soffrire oltre a me-
-ma per quale motivo?- alzai le spalle. Non lo sapevo, ma volevo scoprirlo.
In quel momento la porta si aprii di nuovo ed entrarono 2 agenti della polizia.
-ehm è lei la signorina Wesly?- chiese il più basso. Annuii non capendo cosa volessero da me. Guardai la mia amica che alzò le spalle. -può firmare qui?- mi diede una penna e firmai dove mi disse di farlo. -ora può stare tranquilla, abbiamo arrestato il Signor Pocket e la ringraziamo per averci aiutato a trovarlo-
-ehm a dire il vero non ho fatto niente..- dissi intimidita.
-si invece. Quel delinquente lo stavamo cercando da 4 anni e ora finalmente l'abbiamo trovato..è sotto arresto di tentato omicidio e di omicidio per il Signor George Wesly, suo padre giusto?  quindi puoi stare tranquilla- mi rispose sorridendo. Gli strinsi la mano. -grazie- sussurrai con voce rotta.
- a lei, guarisca presto..-
-aspetti..- si voltarono verso di me -oltre a me non avete trovato nessun'altro in quel..in quel magazzino?- chiesi.
-mmh no mi spiace ma era vuoto.- rispose.
-no..non può essere..- mi misi le mani in testa. Non poteva essere.
-tutto bene signorina?- chiese l'altro agente. Ma non risposi.
-no, niente va bene cavolo niente va bene- la voce iniziò a tremarmi e il cuore a battere in una velocità pazzesca. Avevo davvero paura che Daniel fosse tornato e l'avesse uccisa. -la signora Grosgov è li dentro..lei è è lì io l'ho vista..ti prego Cinzia di qualcosa..io l'ho vista..- scoppiai a piangere con le spalle che tremavano.
-Signorina Wesly stia calma, andremo a controllare noi stessi al più presto- disse l'agente. Ma ormai non li stavo ascoltando più.
I 2 agenti uscirono e io non riuscivo a smettere di tremare.
-dai Lin..forse andranno a cercare di nuovo, forse è scappata non lo puoi sapere- mi consolò Cinzia -dai vieni qui..- mi avvolse in un forte abbraccio e io non potei fare altro che appoggiare la testa sulla sua spalla e piangere. Piangere dalla felicità di avere di nuovo i miei amici accanto, piangere perchè ormai Daniel era in prigione, piangere per essere stata così stupida da non averlo capito prima che mi stava tradendo, piangere per non aver ascoltato prima le persone che mi stavano accanto e aver seguito la brutta strada, piangere per aver fatto cose che non avrei mai fatto, e piangere per aver  commesso l'errore più brutto della mia vita. Tradire mio padre. Non mi avrebbe mai perdonato probabilmente, e faceva bene.

**
Nei giorni successivi rimasi in ospedale per altri 2 giorni, mangiando la schifezza dell'ospedale, davvero nauseante mangiare piselli e patate ogni giorno in busta. Blè..ma almeno mi stavo riprendendo lentamente.

Oggi finalmente mi avrebbero dimessa dall'ospedale. Ma per un pò avrei dovuto stare sulla sedia a rotelle dato che non riuscivo neanche a reggermi in piedi.
-è stato un piacere dottor Marvins, grazie- disse mia madre mentre mi spingeva fuori dall'ospedale.

Non ci volle molto per arrivare a casa, anche perchè appena entrai c'era uno strano silenzio in casa.
-Perchè le luci sono spente?- chiesi a mia madre.
-SORPRESA!- le luci si accesero e mi ritrovai davanti i miei compagni di classe, Cinzia Ellie e Paul. -ben tornata Lin!- urlò Cinzia abbracciandomi forte.
-oddio siete magnifici, grazie mille ragazzi- dissi a tutti i miei compagni e fui sorpresa di vedere tra la folla anche Jess.
-mmh ciao Lin- disse leggermente a disagio.
-ciao Jess-
-mi dispiace per quello che ti è successo..e per come ti ho tra..cioè trattato..no, trattato mi sembra troppo severo. Insomma per le cose che ti ho detto quella volta in bagno, cioè tu sei un 'amica invidiabile e bhè Cinzia è fortunata ad averti, come tu d'altronde sei fortunata ad avere Cinzia e..si va bhe sto facendo un gioco di parole lascia stare- sorrisi vedendo la sua agitazione.
-apprezzo la tua gentilezza Jess-
-già..ehm..potremo diventare amiche in un futuro-
-ma certo- risposi sorridente. Mi salutò con la mano e andò dalle altre.
Intanto la casa era piena di tutti i miei compagni di classe e il dj che era John aveva messo la musica, ma una musica tranquilla e ballabile allo stesso tempo.
Tutto stava procedendo bene, finchè non sentii delle mani appoggiarsi sulle mie spalle.
-bella festa no?- non potevo credere alle mie orecchie di aver sentito quella voce.
Avendo le sedie a rotelle mi voltai facendo il giro di 90 gradi e non potei che sorridere, per davvero da quando era successo tutto quel casino.
-Signora Grosgov- sussurrai incredula -cosa ci fa qui?-
-tua madre mi ha invitato..non mi volevi?- scoppiò a ridere. Era bellissima: aveva un sorriso illuminato, i suoi capelli neri erano ben pettinati e lei era incantevole, molto diversa dall'ultima volta che l'avevo vista.
La abbracciai forte. -sei una ragazza bravissima- disse. -hai resistito nonostante tutto-
-ma perchè?- chiesi staccandomi. -perchè Daniel l'ha ridotta in quel modo?-
Sospirò. -ti voleva stare accanto a tutti i costi anche nel lavoro, così mi ha ordinato di dargli il mio posto di lavoro e dovevo fingere di stare male..e se avessi parlato sarebbe tornato e mi avrebbe ucciso definitivamente- la guardai sconvolta.
-non ci credo-
-neanche io..-
-ma..come ha fatto a scappare?- chiesi ancora incredula.
-bhè esistono le finestre..- disse ridacchiando. Si inginocchiò davanti a me e mi strinse la mano -mi dispiace tanto Lin per quello che ti ha fatto. Avrei potuto aiutarti se non fosse stato per la mia debolezza..mi diiace tanto, ma ora stai tranquilla perchè tutto tornerà come prima e se vuoi puoi continuare le tue sedute di psicologia con me-
sorrisi mentre lei mi abbracciava di nuovo.
-lo spero- sussurrai tra la felice e la triste. Purtroppo la tristezza di era impossessata di nuovo di me. Mi era difficile fidarmi facilmente.
Dopo esserci staccate, ci avvicinammo alla gente che era tutta appartata in salotto.
Nonostante fossi seduta, ballai lo stesso muovendo le braccia in aria con la mia migliore amica. Già, migliore amica. Era bello poter dire che Cinzia era la mia migliore amica di nuovo. Ma Ellie dov'era? Già, stava flirtando con John.
-Mi concedi questo ballo?- sentire qualla voce mi fece illuminare il volto.
-Alex?- sorrise prendendomi per mano -ma quando sei arrivato? E quante altre persone nascoste ci sono?- ridacchiai. Forse ora sarebbe arrivata anche Lady Gaga a farmi visita. Già, magari.
-ti va di andare in un posto?- chiese. Guardai Cinzia che mi faceva segno di andarci, così avendo il suo acconsenso annuii.
Uscimmo fuori e lui mi spinse lungo il marciapiede di London street, facendomi poi arrivare davanti alla sua scuola di ballo.
Entrammo dentro e fui sorpresa nel vedere quella sala una volta vuota ora piena di addobbi e colori e con una lunga scritta "ben tornata ragazza senza nome" sorrisi nel leggerlo e lo guardai.
-è bellissimo Alex- dissi. -grazie mille per avermi salvato- dissi.
-era mio dovere- disse alzando le spalle.
Una musica si accese, ma una canzone lenta e dolce.
-ora mi concedi questo ballo?- chiese ancora facendomi l'occhiolino.
-ehm..non so se posso camminare..-
-dammi le mani- lo feci e lui mi alzò su lentamente, tenendomi per la schiena. Con tutte le forze mi aggrappai alla sua spalla e vi appoggiai la testa chiudendo gli occhi.
Rimanemmo così per un bel pò dondolandoci a vicenda senza lasciarci. -mmh ora posso sapere il tuo nome?- sussurrò. Sorrisi.
-ancora non lo sai?-
-forse si forse no..ma vorrei sentirlo da te-
-...Mi chiamo Lin- dissi -Linda Wesly.-

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