CAPITOLO 14

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Inspiegabile dire come mi sentivo bene con lui. Era fottutamente dolcissimo, bellissimo e la migliore persona che potessi avere al mio fianco in questo periodo. Mi faceva sentire bene, accettata, amata e voluta. Per ogni cosa che diceva mi stampava un bacio e mi sussurrava frasi dolci come "sei unica" "sei bellissima" ma mai una frase del tipo "ti amo". Ok, so che non eravamo fidanzati ma..quella frase l'avrei voluta sentire lo stesso.

-allora ti sei divertita?- mi chiese mentre eravamo seduti al parco.
-divertita è a dir poco-
-in quanti ragazzi ti hanno fatto sentire così?-
-mmmh, sinceramente nessuno-
-quindi hai già avuto altre storie in passato?-
-si, ma quando avevo tipo 12 anni, quell'età là-
-e quanto duravano?- chiese curioso.
-è un interrogatorio o cosa?- chiesi ridacchiando.
-per sapere-
-mmh duravano massimo non più di un mese..ma non è questo il punto-
-qual'è il punto?-
-bhè che tu e io inanzitutto non stiamo insieme- dissi e lui annuii.
-e allora?- ci rimasi incredibilmente male a quell'affermazione. Mi aspettavo che negasse ma invece..
-e allora, finchè siamo ancora amici come amico posso dire che tu sei il migliore con cui dia mai stata- finii.
-era questo quello che volevo sentire dalla mia Linnie- disse facendomi arrossire. Si accese una sigaretta per me e per lui, e così finimmo il nostro pomeriggio fumandoci una bella sigaretta.
Ma intanto mi chiedevo cosa fossi per lui se mi considerasse un amica. Voglio dire..tutti quei baci? Non se li danno 2 amici, cioè cosa ero per lui? Cosa mi considerava? Volevo delle risposte e speravo solo di poterle trovare, prima o poi.

Quando arrivai a casa, alle 7 di sera, sentii subito i passi di mia madre venire verso di me. Speravo solo di non odorare più di fumo dato che oggi in tutto ne avevo fumate 3 se non più.
-lin, dove sei stata?- chiese con tono preoccupato e severo. Mi voltai verso di lei lentamente. -cioè non credo che la scuola duri fino alle 7 se no me lo avrebbero detto-
-ero da Cinzia-
-non dire scemenze!- urlò spaventandomi -è da giorni che sei strana. Esci di qua esci di la..cosa ti prende? Dove vai? Mi sembra troppo strano che tu vada da Cinzia per tutto questo tempo-
-mamma- sospirai mettendo una mano sulla testa - ora sono stanca, è stata una lunga giornata..ti spiego tutto domani-
-lin, voglio delle spiegazioni ora! Sono tua madre, ho il diritto di..-
-Ho detto domani non insistere!- urlai interompendola. Mi guardò stupita mentre me ne andai in camera sbattendo la porta più che potevo. Ovviamente non le avrei detto niente. Queste erano cose mie e ora gestivo io solo io la mia vita. Ero stanca di sopportare i blablabla di mia madre e delle sue paranoie. Non ero più una bambina cavolo! Avevo quasi 18 anni tra meno di 2 mesi, dovevo crescere no?
Mi buttai sul letto a peso morto e mi misi a fissare il soffitto..lentamente iniziai a chiudere gli occhi per poi sprofondare in un sonno profondo.

"Aiuto"
Fuoco.
Caldo.
Non respiro.
Non ho più fiato.
Sto per morire.
Lì vedo l'immagine di mio padre, è davanti a me a pochi passi è immobile, fermo, mi fissa senza espressione, mi guarda soffire mentre il fuoco mi assale.
"Aiuto" ma niente, continua a fissarmi. "Aiutami papà" perchè non parlava? Perchè non mi aiutava? Ero sua figlia.."aiuto"
"Aiuto" ma rimango lì a morire senza che mio padre mi aiuti.


TELL ME YOUR SECRETWhere stories live. Discover now